Caccia al leone: differenze tra le versioni
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[[File:Jahangir_on_a_lion_hunt,_c.1615.jpg|miniatura|Jahangir impegnato in una caccia al leone, circa 1615.]]
La '''caccia al leone''' è la [[caccia]] praticata a scopo commerciale e ricreativo, molto più raramente per questioni di tutela dell'incolumità di persone, al [[Panthera leo|
== La preda ==
[[File:Just one lion.jpg|miniatura|Leone maschio.]]
{{main|Panthera leo}}
Il '''leone''' ('''''Panthera leo''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Linneo|Linnaeus]], [[1758]]</span>) è un [[Mammalia|mammifero]] [[Carnivora|carnivoro]] della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] dei [[Felidae|felidi]]. Dopo la [[Panthera tigris|tigre]], è il [[Felidi più grandi esistenti|più grande]] dei 7 grandi felidi del [[Genere (tassonomia)|genere]] ''[[Panthera]]'' con alcuni maschi la cui massa corporea supera i 250 kg.<ref name="BNP"/> Il suo [[areale]] è nel [[2011]] ridotto quasi esclusivamente all'[[Africa subsahariana]]; il continuo impoverimento del suo [[habitat]] naturale e il protrarsi della [[bracconaggio|caccia di frodo]] ai suoi danni ne fanno una specie vulnerabile secondo la [[Unione Internazionale per la Conservazione della Natura|IUCN]]. Conosciuto come il "re della savana" o il "re degli animali",<ref name="Geo">{{cita web |url=http://m.natgeotv.nationalgeographic.it/it/leoni-nel-branco-del-serengeti/foto/il-re-della-savana |titolo=Il re della savana |autore=National Geographic |urlmorto=sì }}</ref> in natura un leone sopravvive da dieci a quindici anni: I maschi in particolare non superano spesso i dieci anni d'età in natura, in seguito agli infortuni derivanti dalle lotte con i rivali per il dominio sul branco.<ref>{{Cita|Smuts|p. 231|smuts}}.</ref> Tipicamente i leoni abitano la [[savana]] e le [[prateria|praterie]], ma possono adattarsi ad aree cespugliose e [[foresta|foreste]]. In confronto ad altri felini i leoni sono animali con uno spiccato spirito di socialità. Un branco è formato generalmente da un maschio alfa (affiancato a volte da dei compagni, specialmente fratelli/cugini), un gruppo di femmine imparentate tra loro, con cui questo si accoppia, e la loro prole. Le femmine tipicamente cacciano insieme per il gruppo, principalmente [[ungulati]], mentre i maschi una volta impadronitisi di un branco si nutrono delle prede uccise dalle femmine e solo di rado cacciano essi stessi, sebbene siano perfettamente in grado di farlo. Il leone è un cosiddetto [[predatore]] [[Alfa (etologia)|alfa]], ovvero si colloca all'apice della [[catena alimentare]], non avendo predatori in natura e potendo potenzialmente cibarsi di qualsiasi specie. I leoni non cacciano l'[[Homo sapiens|uomo]] con regolarità ma alcuni esemplari particolari lo hanno fatto.
== Storia ==
[[File:Assyrian_royal_lion_hunt.jpg|miniatura|''La caccia al leone di Assurbanipal'' (particolare), rilievo del palazzo assiro, palazzo nord, [[Ninive]] (sala C, pannello 25-28), 645-635 a.C. - ora [[British Museum]].]]
[[File:Mosaico_Trabajos_Hércules_(M.A.N._Madrid)_01.jpg|miniatura|[[Eracle]] uccide il [[leone di Nemea]]: dettaglio di un mosaico romano di [[Llíria|Lliria, Spagna]].]]
Il maschio di leone, assai facile da distinguere, ha una [[criniera]] caratteristica e la sua immagine è uno dei simboli più sfruttati nella storia dell'umanità. Le prime rappresentazioni furono fatte nel [[paleolitico superiore]], e troviamo leoni scolpiti o dipinti nelle [[grotte di Lascaux]] e nella [[grotta Chauvet]]. Essi appaiono nella cultura di praticamente ogni civiltà antica che vi abbia avuto a che fare. Li troviamo inoltre in un'enorme quantità di sculture, dipinti, bandiere nazionali e regionali, film e libri contemporanei. Furono tenuti in [[menagerie]] fin dai tempi dell'[[impero romano]] e sono stati la chiave delle esibizioni degli [[giardino zoologico|zoo]] di tutto il mondo a partire dal [[XVIII secolo]]. Diversi [[zoo]] mondiali stanno collaborando per salvare la [[Panthera leo persica|sottospecie asiatica]].
=== Antico Egitto ===
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La caccia al leone è oggetto di controversia nei tempi moderni. Attualmente, il leone è elencato come [[specie vulnerabile]] dalla [[Unione internazionale per la conservazione della natura|IUCN]] e alcune sottospecie sono elencate come [[Specie in pericolo]]. Meno di 20.000 leoni sopravvivono in natura, una riduzione del 60% negli ultimi due decenni. Si stima che nel 1880 ci fossero 1,2 milioni di leoni.<ref>[http://animals.nationalgeographic.com/animals/big-cats-initiative/lion-decline-map/][[National Geographic Society]]<span> Big Cats Initiative Lion Decline Map</span> Retrieved July 29, 2015</ref>
Questo declino è dovuto principalmente al [[bracconaggio]] dei leoni e delle loro prede, ulteriormente influenzato dall'eccessiva caccia ai trofei legali e dalla [[distruzione dell'habitat]]<ref name="BNP">{{Cita web| url = https://www.iucnredlist.org/species/15951/0| titolo = Panthera leo| autore1= Bauer H| autore2= Nowell K| autorer3 = Packer C| name-list-style = | anno= 2008|cid=}}</ref>. Oltre alla perdita di popolazione diretta dalla caccia ai trofei, gli oppositori sostengono che la caccia ai leoni uccide principalmente i maschi di grandi dimensioni, portando a una popolazione di leoni più piccola e potenzialmente meno sana. Inoltre, quando un maschio dominante viene ucciso, spesso porta ad altre morti quando i leoni maschi combattono per l'orgoglio del leone ucciso e poi uccidono i suoi cuccioli per eliminare la competizione genetica.<ref name="news.nationalgeographic.com">{{Cita web|url=http://news.nationalgeographic.com/news/2013/11/131119-melissa-bachman-lion-hunt-photo-conservation-animals/|sito=news.nationalgeographic.com|dataaccesso=}}</ref> Gli oppositori notano che il turismo per osservare gli animali vivi contribuisce molto di più all'economia locale rispetto alla caccia al trofeo dei leoni.<ref>{{Cita news|cognome=Cruise, A|url=http://voices.nationalgeographic.com/2015/07/21/death-of-zimbabwes-best-loved-lion-ignites-debate-on-sport-hunting/|titolo=Death of Zimbabwe's Best-Loved Lion Ignites Debate on Sport Hunting|pubblicazione=[[National Geographic Society]]|data=July 21, 2015|accesso=2 August 2015}}</ref> Si stima che solo il 3% delle entrate generate dalla caccia al leone vada effettivamente alle comunità colpite da essa.<ref>{{Cita web|url=http://news.nationalgeographic.com/news/2013/08/130802-lions-trophy-hunting-extinction-opinion-animals-africa-conservation/|sito=news.nationalgeographic.com|dataaccesso=}}</ref>
I sostenitori della caccia ai trofei sostengono che si tratta di uno strumento che può essere utilizzato per raccogliere fondi per le comunità locali e le organizzazioni per la conservazione, e che una quantità limitata di prelievo di trofei non danneggerà gli animali a livello di popolazione.<ref name="news.nationalgeographic.com">{{Cita web|url=http://news.nationalgeographic.com/news/2013/11/131119-melissa-bachman-lion-hunt-photo-conservation-animals/|sito=news.nationalgeographic.com|dataaccesso=}}</ref> Si stima che la caccia ai trofei generi almeno $ 201 milioni di dollari all'anno nei 23 paesi dell'Africa subsahariana che lo consentono.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Lindsey|nome=P.A.|autore2=Roulet|autore3=Romañach|nome2=P.A.|nome3=S.S.|anno=2007|titolo=Economic and conservation significance of the trophy hunting industry in sub-Saharan Africa|rivista=Biological Conservation|volume=134|numero=4|pp=455–469|doi=10.1016/j.biocon.2006.09.005}}</ref> La quota media del trofeo per la caccia a un leone in Namibia è di circa 22.000 USD e i cacciatori spendono anche soldi per servizi come pacchetti safari, alloggio e guide turistiche.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Lindsey|nome=PA|data=2013|titolo=The significance of African lions for the financial viability of trophy hunting and the maintenance of wild land|rivista=PLOS One|volume=7|numero=1|pp=e29332|doi=10.1371/journal.pone.0029332|PMID=22247772}}</ref>
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