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3) L'isolamento
L'isolamento può dipendere da noi stessi (una scelta che molte persone decidono di fare per imparare a conoscere se stessi e per portare a termine le proprie ambizioni) oppure, in alcuni casi, siamo costretti dalla legge. Quando una persona decide di sfidare la legalità la maggior parte delle volte viene carcerata cominciando così uno dei momenti più brutti della propria vita. All'inizio si condivide la propria cella con altre persone avendo così possibilità di dialogo e confronto. Quando però le regole non vengono rispettate (ad esempio un tentativo di fuga o mancanza di rispetto verso le autorità del posto), i detenuti vengono portati in quello che è il posto più disprezzato dai prigionieri: l'isolamento.
William Brown, dopo aver tentato una rapina a mano armata, è stato arrestato e ha passato 16 anni nella stanza di isolamento, metà della sua vita. Il detenuto ha spiegato che è una stanza nella quale è presente solo una luce artificiale costantemente accesa (in quanto non ci sono finestre o sbarre), un solo materasso e un piccolo gabinetto, niente distrazioni. "La peggior parte", sostiene William, "è che non sai mai quando uscirai da questo limbo. Rimani lì solo con i tuoi pensieri e, a volte, può essere davvero terribile".
Per capire meglio cosa succede al cervello in isolamento, è stato fatto un esperimento all'interno di una stanza insonorizzata con una luce artificiale, un letto, acqua e cibo, un lavandino e un minuscolo gabinetto per la durata di 72 ore (secondo gli psicologici, i danni cerebrali cominciano a notarsi già dopo 3 giorni rinchiusi dentro una stanza) e gli effetti sono stati numerosi. Innanzitutto il soggetto, dopo pochi minuti passati all'interno della stanza, ha cominciato a tenere la propria mente allenata con una serie di esercizi mentali e fisico-cognitivi contando le dita, compiendo numerosi passi e allenandosi (cosa che non ha mai fatto prima ad ora). Dopo poche ore, a causa dell'assenza di un orologio, ha immediatamente perso la cognizione del tempo sostenendo, ad esempio, di aver dormito 8 ore a discapito delle 3 ore effettive. Inoltre, chiudere occhio non è stato facile in quanto, dopo 2 giorni, sono apparse le prime allucinazioni, episodi di tipo psicotico avendo anche delle piccole difficoltà a distinguere il sogno dalla realtà. Dopo 3 giorni, il cervello ha mostrato qualche difficoltà a rimanere attivo. Infatti, è aumentata la difficoltà di contare facendo anche fatica a pensare a quello che ha fatto pochi istanti prima. La depressione è aumentata in modo esponenziale, molti pensieri illogici e diminuzione delle abilità cognitive e del suo senso di benessere. Passare 3 giorni in isolamento può essere una sfida ardua,
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