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I problemi erano tanti, anche quando le pistole tacevano. Le scarpe non erano assolutamente adatte a resistere al fango o ai terreni sassosi nel carso o in montagna. Nel giro di poche settimane, si trasformavano in suole di legno appena indossabili, che hanno causato seri problemi ai piedi dei soldati. Le lesioni erano molto comuni, così come il congelamento, che veniva trattato con lo stesso grasso che avrebbe dovuto essere usato per lucidare le scarpe. Le borracce erano di legno (assolutamente antigenico), mentre le tende per dormire (se ce ne erano) erano inutilizzabili sotto la pioggia. Molto spesso i soldati erano costretti a realizzare rifugi temporanei per la notte, in buchi coperti con un semplice telo, in fessure nel terreno, dove dormivano insieme per dissipare il meno calore possibile.
Dopo la disfatta di Caporetto, infatti, al posto di Cadorna arrivò Armando Diaz, un carattere molto diverso. Infatti, a detta di alcuni sopravvissuti, il nuovo generale era molto più umano, si rendeva conto della psicologia dei suoi soldati e di cosa stavano passando in quel momento, li nutriva meglio e li mandava più volte a casa. Non a caso le prestazioni che susseguirono furono più convincenti, il morale si innalzò e grazie alla personalità di Armando Diaz, gli italiani sconfissero gli austriaci e i tedeschi nella battaglia di Vittorio Veneto nel 1918. <ref name=":6"> Valerio Castronovo, ''Nel segno dei tempi, MilleDuemila'', ISBN:978-88-221-8544-0, La Nuova Italia, Firenze, Elda Bossi, Giuseppe Maranini, 2015, pp.109-110 </ref>
Inoltre, per sentire meno il peso della guerra e per far fronte ai disturbi mentali, i militari americani della guerra del Vietnam cominciarono a far uso di droghe pesanti dall'eroina alle anfetamine alla marijuana. Secondo un rapporto del 1971 del Dipartimento della Difesa, il 51% delle forze armate aveva fumato marijuana, il 31% aveva usato sostanze psichedeliche, come LSD, mescalina e funghi allucinogeni, e un ulteriore 28% aveva assunto droghe pesanti, come cocaina e eroina. Ma il consumo di droga non era limitato solo da ciò che gli arruolati potevano acquistare illecitamente sul mercato nero. Il loro comando militare ha anche prescritto pesantemente pillole alle truppe sotto gli auspici del miglioramento delle prestazioni. Secondo un rapporto della House Select Committee on Crime, le forze armate hanno utilizzato 225 milioni di compresse di stimolanti tra il 1966 e il 1969. Oltre a quelle anfetamine, che sono state utilizzate per aumentare la resistenza nelle lunghe missioni, i sedativi sono stati prescritti per alleviare l'ansia e prevenire esaurimenti mentali. Apparentemente ha funzionato. In Vietnam, il tasso di esaurimenti mentali nei soldati era dell'1%, una riduzione massiccia rispetto alla seconda guerra mondiale (10%). Nel suo libro Shooting Up: A Short History of Drugs and War, Lukasz Kamienski sostiene che il ritiro delle anfetamine potrebbe essere in parte la colpa di alcune delle atrocità commesse contro la popolazione civile del Vietnam, con giovani militari che reagiscono in modo eccessivo alle già stressanti condizioni di guerra . Tuttavia, è stato l'uso di droghe illegali, in particolare eroina e marijuana, a suscitare la massima attenzione dei media durante il conflitto.
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==Bibliografia==
1. https://www.stateofmind.it/2018/12/trauma-conseguenze-bambini/, Giovanni Belmonte, ''L’effetto del trauma sulla crescita dei bambini'', 18 dicembre 2018, 28 dicembre
2. Giovanni Caruselli, traduttore: Rita Baldassarre Parks, ''ABC della mente umana'', Milano, Settimio Paolo Cavalli, 1991
3. Valerio Castronovo, ''Nel segno dei tempi, MilleDuemila'', ISBN:978-88-221-8544-0, La Nuova Italia, Firenze, Elda Bossi, Giuseppe Maranini, 2015
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