Utente:Mihawski/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 20:
Un altro errore che i genitori fanno è che tendono a trattare entrambi i figli allo stesso modo. Così facendo, i genitori pensano che amando entrambi i figli alla stessa maniera sia una cosa che possa eliminare le avversità tra i figli e dunque danno le stesse regole e concessioni in ugual misura indipendentemente dalla loro età, carattere e sesso. Infatti, secondo le psicologhe Adele Faber ed Elaine Mazlish, ricevere lo stesso amore in un certo senso è come essere amati di meno. Ogni figlio è diverso, ognuno ha le proprie esigenze, i propri interessi e i genitori devono imparare a trattarli ognuno per la persona che sono; devono essere sensibili alle diverse richieste dei figli.
La famiglia, ciò nonostante, svolge un ruolo fondamentale nella fase di sviluppo della nostra mente. L'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]], quasi in modo involontario, ha dimostrato quanto siano importanti i legami familiari affinché il bambino cresca sano. Federico II aveva una forte convinzione: secondo lui la lingua naturale dei bambini era il tedesco. Per dimostrare tale cosa, sottrasse alcuni neonati alle famiglie affidandoli alle nutrici le quali, obbligate dal sovrano, non dovevano né rivolgere parola ai bambini né farli divertire. Il risultato di tale "esperimento", però, fu inaspettato per Federico II in quanto i bambini non cominciarono a parlare in tedesco in modo spontaneo ma, a causa di legami inesistenti con persone, si ammalarono gravemente perdendo anche la vita. Uno studio più recente si è posto come obiettivo di dimostrare tale cosa e, infatti, è stato dimostrato che i bambini che sono stati adottati al loro primo anno di vita hanno mostrato uno sviluppo mentale e fisico migliore rispetto ai coetanei che, invece, erano rimasti nell'orfanotrofio. <ref name=":2">{{cita
Riga 29:
L'essere umano ha come caratteristica naturale l'essere aggressivi. La guerra, a causa dell'aggressività dell'essere umano, è iniziata in tempi antichi a causa di un sistema di vita basato sull'agricoltura, quando i vicini provavano gelosia e invidia nei confronti delle terre più ricche e fertili. Le popolazioni tendono a sviluppare un senso di appartenenza al proprio paese e un senso di lealtà e benevolenza verso le persone che sono all'interno dello stesso gruppo. Così facendo, di conseguenza, provano odio e ostilità verso le persone che, invece, appartengono a popoli diversi. Infatti, le persone che erano riunite dalle stesse tradizioni, lingua e terra, venivano chiamati "popolo", invece coloro che non rientravano in questi confini venivamo chiamati "barbari" alimentando l'odio verso le popolazioni straniere. Secondo Freud, le guerre avvengono tra i paesi confinanti in quanto l'essere umano è incline a provare disprezzo verso chi ha delle simili caratteristiche, nonostante seguano tradizioni e usanze diverse.
La guerra, però, può dare origine a disturbi mentali e alla follia. Ciò può accadere immediatamente, durante il suo svolgimento, oppure successivamente, dopo giorni e anni. Nella [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]] si è sempre parlato di "psicosi traumatica da bombardamento", la psichiatria l'ha denominata "nevrosi da combattimento", mentre oggi la chiamiamo comunemente "sindrome da stress post-traumatico" che viene associato non solamente alla guerra, ma anche ad esperienze che possono suscitare traumi (come lo stupro o vedersi morire davanti una persona all'improvviso). <ref name=":3">
|