Helmut Schmidt: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Errore di traduzione (recitare->suonare)
Il cancellierato: Fix link attinente
Riga 88:
Schmidt successe nel [[1974]] a [[Willy Brandt]], in seguito allo scandalo che aveva coinvolto il segretario dell'ex cancelliere [[Günter Guillaume]], smascherato come [[spia]] della [[Germania Est]]. Nel [[1976]] vinse le [[Elezioni federali in Germania del 1976|elezioni federali]] formando un [[Governo Schmidt II|secondo governo]] in alleanza col [[Partito Liberale Democratico (Germania)|Partito liberal-democratico]]. Come cancelliere federale contribuì al percorso della costruzione dell'[[Unione europea]], in particolare istituzionalizzando il [[Consiglio europeo]] nel [[1974]] e lanciando il [[Fondo Europeo di Sviluppo Regionale]] nel [[1978]], il [[Sistema Monetario Europeo]] (antesignano dell'[[euro]]) nel [[1979]] e favorendo la [[Elezioni europee del 1979|prima elezione diretta]] del [[Parlamento europeo]] nello stesso 1979.
 
Favorì inoltre la nascita del [[G8|G5]] nel 1975, poi divenuto [[G8]], e la "doppia decisione" con cui la [[NATO]] contrappose l'installazione dei [[MGM-31 Pershing|Pershing-2]] e dei [[Missile da crociera|Cruise]], dispiegati sul suolo tedesco e per le pressioni di Schmidt anche su quello [[italia]]no, al mancato smantellamento dei [[RSD-10|missili SS-20]] che l'[[URSS]] aveva collocato nel teatro europeo. Dapprima allacciando strette relazioni con [[Nixon]], prese progressivamente le distanze dai successori di quest'ultimo, [[Jimmy Carter|Carter]] e [[Ronald Reagan|Reagan]].
 
Queste azioni di [[politica estera]] furono realizzate grazie al buon rapporto, politico e personale, con [[Valery Giscard d'Estaing]], allora presidente della [[Francia]]: si iniziò a parlare da allora di [[asse franco-tedesco]]<ref>''Die Deutsch-Französischen Beziehungen während der Kanzlerschaft von Helmut Schmidt (1974-1982)'', in ''Historische Zeitschrift'' 288, no. 3 (giugno 2009): 843-844.</ref>, cioè di una linea comune di intesa che poi ebbe nuovi fasti col buon rapporto tra [[François Mitterrand]] ed [[Helmut Kohl]]. Alla [[Crisi energetica (1973)|crisi energetica]] degli anni settanta rispose con politiche economiche [[Disinflazione|disinflazionistiche]], ma rifiutando di operare tagli della spesa sociale (non esitando a ricorrere all'[[debito pubblico|indebitamento pubblico]]), che ebbero riverberi sull'impetuoso sviluppo del paese, frenato dopo venti anni di incessante ascesa.
 
[[File:Bundesarchiv Bild 183-Z1212-049, Döllnsee, Erich Honecker und Helmut Schmidt.jpg|thumb|Helmut Schmidt accanto al Segretario generale del Comitato Centrale del [[Partito di Unità Socialista di Germania]] (SED) [[Erich Honecker]] in un incontro dell'11 dicembre [[1981]]]]