== Traumi infantili ==
Il trauma della prima infanzia, di solito, si riferisce a esperienze di natura traumatica che implicano i primi 6 anni di vita dei bambini. Siccome le reazioni dei più piccoli possono essere diverse da quelle dei bambini più grandi, in quanto a causa di minacce o di eventi pericolosi non sono in grado di spiegare le proprie reazioni, molti adulti ritengono che la tenera età li protegga dalle esperienze traumatiche.
Uno studio svolto presso l'[[Università del Washington|Università di Washington]] ha esaminato circa 250 bambini di età compresa tra gli otto e i sedici anni per capire che ruolo hanno avuto i traumi sulla loro crescita. Molti bambini sono stati sottoposti, ad esempio, a violenze fisiche, emotive e/o sessuali e ciò ha aggravato la loro condizione; infatti, alcuni di essi hanno mostrato un invecchiamento biologico più rapido (a causa, probabilmente, dell'aumento della depressione), rispetto ai propri coetanei. Altri, al contrario, hanno mostrato un ritardo nello sviluppo puberale in quanto sono stati spesso trascurati dalla propria famiglia. <ref name=":0"> https://www.stateofmind.it/2018/12/trauma-conseguenze-bambini/, Giovanni Belmonte, ''L’effetto del trauma sulla crescita dei bambini'', 18 dicembre 2018, 28 dicembre 2020 </ref>
Sempre più ricerche mostrano che i bambini molto piccoli, anche i neonati, possono essere influenzati da eventi che minacciano la loro sicurezza e/o quella dei loro genitori o tutori e i loro sintomi sono stati ben documentati. Un trauma nel bambino può essere causato da atti di violenza intenzionale come abuso sessuale o fisico, violenza domestica oppure calamità naturali, incidenti, o guerre. Anche i bambini piccoli possono sperimentare uno stress traumatico di fronte a procedure mediche dolorose o perdita improvvisa di un genitore. <ref name=":0"> https://www.ausl.bologna.it/asl-bologna/dipartimenti-territoriali-1/dipartimento-di-cure-primarie/il-faro/centro-doc/centro-di-documentazione/per-genitori-e-famiglie-1/per-i-genitori/files/fileinnercontentproxy.2012-04-04.6203136543, Mariagnese Cheli, ''Il trauma psichico nella prima infanzia'', 11 febbraio 2021 </ref>
Per capire meglio la mente dei bambini e l'effetto dei traumi su di essi, lo psicologo statunitense inventò il Test di appercezione tematica o, più comunemente, TAT. Esso è un test proiettivo in cui venivano raffigurate, attraverso una serie di tavole, delle immagini che riportavano scene quotidiane. I soggetti dovevano spiegarle, capire cosa era successo prima, cosa potrebbe essere successo successivamente e le risposte furono preoccupanti. All'interno dell'ambulatorio si trovavano dodici bambini di età tra i sei e gli undici anni e ciò che differenziavano i pazienti era il tipo di abuso subito. Ad esempio, una bambina che aveva subito molestie sessuali dal padre, davanti a una semplice immagine di una donna incinta di profilo, cominciò a parlare degli organi maschili e femminili, agitandosi tanto da interrompere lo studio.
I bambini che invece non avevano subito alcun trauma, riuscivano invece a notare l'aspetto benevolo delle tavole cercando anche delle soluzioni per sfuggire alle difficoltà. Si sentivano protetti in quanto erano amati almeno da una figura genitoriale e le loro risposte non furono particolarmente inquietanti.
Un tratto che accomuna i bambini e le bambine che hanno subito un trauma (soprattutto violenze fisiche o sessuali) è quello di ritrovarsi nelle stesse situazioni, inconsciamente, nella fase adulta. Ad esempio, donne che da bambine sono state esposte al maltrattamento da parte del padre, sono indotte a cercare una figura che metta in atto comportamenti simili in quanto, dal loro punto di vista, pare come qualcosa di normale.
Alcune donne, invece, perdono la capacità di fidarsi nuovamente di un uomo in quanto imparare a fidarsi è una sfida importante. Esse hanno grosse difficoltà a iniziare una nuova relazione in quanto proiettano la figura dell'abusatore in ogni potenziale partner. Per questo motivo gli uomini vengono spesso visti come approfittatori che, una volta soddisfatti i propri desideri, finiscono per abbandonarle non riuscendo dunque a istaurare un vero legame con le donne. Coloro che ci riescono, però, anche a distanza di anni in una relazione, non sono in grado di fidarsi totalmente dell'altra persona per evitare di rivivere il trauma.
<ref name=":1"> {{cita libro | nome=Bessel | cognome=Van der Kolk| titolo=''Il corpo accusa il colpo: mente, corpo e cervello nell'elaborazione delle memorie traumatiche'' | anno=2014 | editore=Raffaello Cortina Editore | città=Milano|p=125-126}} </ref>
Gli eventi di natura traumatica hanno un profondo impatto sui sensi dei bambini piccoli. Il loro senso di sicurezza può essere disturbato da stimoli visivi spaventosi, suoni forti, movimenti violenti e altre sensazioni legate a un evento imprevedibile e spaventoso. Le immagini inquietanti tornano sotto forma di incubi, nuove paure e giochi che ricreano l'evento. In mancanza di una conoscenza approfondita della relazione tra causa ed effetto, i bambini credono che i loro pensieri, desideri e paure abbiano il potere di influenzare la realtà e di provocare gli eventi. I bambini piccoli hanno una capacità limitata di anticipare situazioni pericolose o di garantirsi la sicurezza e per questo motivo sono particolarmente vulnerabili agli effetti del trauma. Ad esempio, un bambino di 2 anni malmenato dalla madre, reagisce e rivive il trauma in una maniera totalmente diversa da un bambino di 5 o 11 anni e alcune idee distorte sulla realtà (come i bambini che tendono a incolpare i propri genitori o se stessi per non aver cambiato l'esito di un evento spaventoso) peggiorano l'impatto negativo degli effetti traumatici sullo sviluppo. <ref name=":1"> https://www.ausl.bologna.it/asl-bologna/dipartimenti-territoriali-1/dipartimento-di-cure-primarie/il-faro/centro-doc/centro-di-documentazione/per-genitori-e-famiglie-1/per-i-genitori/files/fileinnercontentproxy.2012-04-04.6203136543, Mariagnese Cheli, ''Il trauma psichico nella prima infanzia'', 11 febbraio 2021 </ref>
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