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Seguendo Wordsworth, Coleridge si trasferisce al cottage [[Greta Hall]], nei pressi di [[Keswick]], dove però rimarrà solo per quattro anni, dal 1800 al 1804.
Durante la sua permanenza, Coleridge affronta diversi problemi di salute (in parte esacerbati dal [[clima]] difficile della zona), che lo portano a fare uso di [[laudano]] (Kendal Black Drop) ed a svilupparne una [[dipendenza]]. Ciò avviene in concomitanza con una sempre crescente difficoltà nello scrivere e nel dormire, presenza di debiti, e con diversi disaccordi con Wordsworth<ref>{{Cita libro|autore=Richard Holmes|titolo=Coleridge: Early Visions|dataoriginale=1989|anno=2005|editore=Harper Collins|città=Hammersmith, London|lingua=Inglese|capitolo=Laker|ISBN=9780007204571}}</ref>; in particolare, il rifiuto da parte di quest’ultimo di inserire l’incompiuta “''Christabel''” all’interno delle ''Lyrical Ballads'' provoca in Coleridge sentimenti di [[Disturbo depressivo|depressione]] e, in parte, rivalità nei confronti dell’amico<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Penny Bradshaw|titolo=Romantic Poetic Identity and the English Lake District|rivista=Transactions of the Cumberland and Westmorland Antiquarian and Archaeological Society|editore=Cumberland and Westmorland Antiquarian and Archaeological Society|numero=11|pp=65-80|lingua=Inglese}}</ref>.
La visione del Lake District posseduta da Coleridge è ben diversa da quella degli altri Lake Poets. Come racconta in alcune delle sue lettere, egli è solito compiere lunghe camminate attraverso le valli e montagne del luogo<ref>{{Cita libro|autore=S.T.Coleridge|curatore=Ernest Hartley Coleridge|titolo=Letters of Samuel Taylor Coleridge|url=https://archive.org/details/cu31924104096536|dataoriginale=1895|editore=Boston and New York, Houghton, Mifflin and company, Cambridge, Riverside Press.|lingua=Inglese|pp=335-444|volume=Vol.I|capitolo=Chapter VI: A Lake Poet}}</ref>. Queste esperienze lo portano a vedere nel District una natura più fortemente [[Romanzo gotico|gotica]], psicologicamente meno consolatoria rispetto all’immagine presentata da Wordsworth. Ciò si riflette enormemente sulla sua poesia, in primis nella [[Ballad]] ''Christabel'', dal tema femmineo e vampiresco (che può aver ispirato la successiva ''[[Carmilla]]'' di [[Sheridan Le Fanu]]), ma anche nell'aria di mistero che pervade la ''[[La ballata del vecchio marinaio]]''.
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== Seconda Generazione di Romantici Inglesi ==
[[Shelley]] visita Southey a [[Keswick]] nel 1811, ispirato dalle sue idee repubblicane. Se inizialmente viene affascinato dalla solitudine e dalla natura del luogo, la sua opinione cambia
Una simile esperienza ha anche [[Keats]] nel 1818, durante il suo tour nel Regno Unito del Nord. Tale viaggio avviene in seguito alla pubblicazione dell’''[[Endymion (poema)|Endimione]]'', che viene giudicato aspramente dalla critica. Il tour si propone quindi come un’educazione poetica, al seguito dell’ideale wordsworthiano di natura. L’effetto è però l’esatto opposto: nel periodo in cui Keats visita il District, non compone se non pochi versi; non incontra i Wordsworth poiché assenti da Rydal Mount, e la solitudine e naturalezza del Cumberland, diventato destinazione sempre più turistica, gli appaiono come illusori<ref name=":2" />. Sarà proprio in seguito al tour, ritornato a casa, che Keats esprimerà la propria idea di cosa sia la poesia ed il poeta stesso, distinguendosi da Wordsworth<ref>{{Cita libro|autore=John Keats|curatore=Nadia Fusini|titolo=Lettere sull Poesia|data=2005|editore=Oscar Mondadori|città=Milano}}</ref>:
{{Citazione|“(…) riguardo al Carattere poetico in sé e per sé (voglio dire quella specie di cui sono Parte anch’io, ammesso che io sia qualcosa; quella specie distinta dal tipo wordsworthiano o egotistico sublime; che è una cosa a sé e sta su da sé), non esiste in sé e non ha un sé – è tutto e niente. Non ha carattere – gode sia della luce sia dell’ombra; vive del gusto, che sia bello o brutto, sublime o volgare, ricco o povero, esaltante o mediocre. (…) Il Poeta è la più impoetica delle cose che esistono; perché non ha Identità – ne è continuamente in cerca – il Sole, la Luna, il Mare e gli Uomini e le Donne, sono creature d’impulso – e sono poetiche, c’è in loro qualcosa d’immutabile, ma il poeta no; non ha identità – è certamente la più impoetica di tutte le Creature di Dio (…)” |''Lettera del 27 ottobre 1818, a Richard Woodhouse''|}}
La definizione di “Poeta del Lago” viene quindi col passare degli anni associata, in linea generale, ad una concezione di autore che abbandona non solo il proprio carattere politico iniziale, ma anche ma anche la stessa società, isolandosi in un mondo naturale idealizzato e fittizio<ref name=":2" />.
== Figure Associate ==
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