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Il principale contributo di Claude Franceschi alla comprensione della circolazione venosa e dei suoi disturbi è stato quello di applicare i principi della [[meccanica dei fluidi]] all’ [[emodinamica]] arteriosa e venosa.
Nel 1988, pubblica il libro ''La cure Conservatrice et Hémodynamique de l’Insuffisance Veineuse en Ambulatoire'' CHIVA <ref>C.Franceschi. ''La cure Conservatrice et Hémodynamique de l’Insuffisance Veineuse en Ambulatoire CHIVA'' Editions de L’Armançon. Precy sous Thil France</ref>, dove propone un nuovo approccio fisiopatologico della circolazione venosa profonda e superficiale, introducendo nuovi concetti quali: il frazionamento dinamico della pressione idrostatica, gli shunts veno-venosi e l’evolutività vicariante delle varic. Questi concetti hanno cambiato radicalmente, da allora, l’approccio diagnostico e terapeutico del quadro [[Varicosi|varicoso]], delle [[Ulcera varicosa|ulcere]] e degli edemi di origine venosa. I principi della tecnica CHIVA sono di non distruggere le vene, anche se sono varicose ma ridarle un calibro ed una portata normali. Questi risultati sono ottenuti grazie alla riduzione del sovraccarico di portata e pressione responsabili di varici, [[Edema|edemi]] ed ulcere
* Nel 2009 pubblica a New York con [[Paolo Zamboni]] il testo [https://novapublishers.com/shop/principles-of-venous-hemodynamics/ Principles of Venous Hemodynamics], che ha una diffusione su scala mondiale essendo stato tradotto anche in cinese.
* Nel 2015 la Cochrane Review pubblica una meta-analisi che stabilisce la strategia CHIVA proposta da Claude Franceschi ha migliori risultati a lungo termine rispetto alle tecniche ablative nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori <ref>[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7097730/ CHIVA method for the treatment of chronic venous insufficiency]</ref>