Vangelo secondo Matteo: differenze tra le versioni

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=== Fonti ===
<ref name="Cita libro|titolo">{{Cita libro|titolo=}}</ref> Il ''Vangelo secondo Matteo'' appartiene al gruppo dei [[vangeli sinottici]], assieme al ''[[Vangelo secondo Marco]]'' e al ''[[Vangelo secondo Luca]]'': questi vangeli sono caratterizzati dal fatto di includere episodi simili, spesso nella stessa sequenza e spesso persino raccontati con le stesse parole; l'interpretazione della relazione tra i tre vangeli sinottici prende il nome di "[[problema sinottico]]".
 
Sebbene l'autore di ''Matteo'' abbia composto il suo vangelo in accordo ai propri scopi e dal proprio punto di vista, la maggior parte degli studiosi concordano nel sostenere che abbia ampiamente copiato dei brani del ''Vangelo secondo Marco'' ([[priorità marciana]]) e forse anche da una o più fonti ulteriori. ''Matteo'' contiene la gran parte dei versetti di ''Marco'', spesso nello stesso ordine,<ref>Stanton (1989), pp. 63-64.</ref> ma spesso modifica ''Marco'', rimuovendone o alterandone frasi ridondanti, parole inusuali o brani che potrebbero mettere Gesù in cattiva luce (ad esempio rimuovendo il commento che Gesù era «fuori di sé» presente in ''Marco'' {{passo biblico|Mc|3,21}} o il «non t'importa» in ''Marco'' {{passo biblico|Mc|4,38}}, eccetera).<ref>Stanton (1989), p. 36.</ref> Di 1.071 versetti totali, ''Matteo'' ne condivide 387 con ''Marco'' e ''Luca'', 130 solo con ''Marco'' e 184 solo con ''Luca''; solo 370 sono peculiari di ''Matteo''.
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=== Destinatari ===
<ref>{{ name="Cita libro|titolo=}}<"/ref> Vi sono indizi a favore del fatto che ''Matteo'' sia stato scritto per una comunità di ebrei cristiani. In {{passo biblico|Mt|18,15-17}} Gesù istruisce i propri discepoli a trattare un membro ostile della comunità come un «gentile e un esattore delle tasse».<ref name="white246">White, p. 246.</ref> In {{passo biblico|Mt|17,24-27}} Gesù e Pietro discutono se sia giusto pagare la tassa del tempio, e dopo aver suggerito di non doverla pagare, Gesù fornisce miracolosamente una moneta a Pietro e gli dice di pagare la tassa per entrambi; dopo la prima guerra giudaica, i Romani utilizzarono i proventi della tassa del tempio per ripagare i costi della guerra: questo passaggio potrebbe essere un riferimento alle dispute interne alla comunità ebraica cristiana sull'opportunità di continuare a pagare questa tassa.<ref name="white246" />
 
=== Luogo di composizione ===
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<references group="Nota"/>
 
== RiferimentiNote ==
<references/>