Carta d'identità: differenze tra le versioni
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==Cenni storici==
Nel [[II millennio]] avanti Cristo gli [[Assiri]] in [[Mesopotamia]], a capo di un impero multietnico, realizzarono tavolette in terracotta con incisi, in caratteri [[cuneiformi]], il nome e gli altri dati anagrafici della persona. Presso i [[Romani]], per dimostrare la cittadinanza (''civitas''), bastava l'autocertificazione orale:" Civis Romanus sum" ("sono cittadino romano") anche se, per essere più credibile, era preferibile che chi pronunciava questa frase parlasse un buon [[latino]] e si vestisse secondo la moda romana. Per i soldati stranieri dell'Urbe si usava una tessera bronzea con la quale si attestava la cittadinanza ottenuta. I nomi dei civili erano invece registrati in tavole più grandi, di legno o di bronzo, conservate negli archivi statali.
Nel [[Medioevo]], soprattutto dal secolo XII per motivi di natura commerciale, si diffuse la "patente di garanzia", cioè un salvacondotto (''guidaticum'') emesso dalle autorità per coloro che dovevano raggiungere altre città o Paesi stranieri. In questi documenti, oltre al nome, era riportata anche una descrizione fisica della persona.
In età moderna i cittadini erano chiamati a riportare il proprio nome nei registri appositi, ma non veniva rilasciato loro alcun documento.
==Regolamenti nazionali delle carte d'identità==
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