Conclave: differenze tra le versioni

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|Sic me Deus adiuvet et haec Sancta Dei Evangelia, quae manu mea tango.|lingua=la|lingua2=it}}
 
Quando tutti i cardinali avrannohanno pronunciato il giuramento, il [[maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie]] pronuncia la formula:
{{Citazione|Fuori tutti.|
|Extra omnes.|lingua=la|lingua2=it}}
[[File:Chapelle sixtine2.jpg|thumb|Interno della [[Cappella Sistina]]]]
 
Questo ordine impone a tutti gli astanti che non siano lo stesso maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, l'ecclesiastico incaricato di tenere lal'ultima meditazione e i cardinali elettori, di uscire dalla Cappella Sistina. Usciti gli altri, il maestro chiude la porta di accesso a chiave. Subito dopo l’ecclesiastico conduce la sua meditazione concernente i problemi della Chiesa e le qualità che il nuovo eletto dovrà possedere. Dopo la sua meditazione, questianche costui lascia la cappella insieme al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Seguono le preghiere, dopo le quali il cardinale decano chiederà se vi sono ancora dubbi relativi alle procedure. Con la chiarificazione degli eventuali dubbi, le operazioni di voto possono cominciare<ref>''Universi Dominici Gregis'' - III, 54</ref>.
I cardinali arrivati dopo l'inizio del conclave sono comunque ammessi. Un cardinale che lascia il conclave potrà essere riammesso solo se si era assentato per malattia e non per qualunque altro motivo.
 
In passato i cardinali elettori potevano essere accompagnati da assistenti ("conclavisti"); le normative hanno successivamente disciplinato il punto, oraimponendo che solo un infermiere puòpossa accedere al conclave per accompagnare un cardinale che per motivi di salute necessiti di assistenza, come confermato dal Collegio dei Cardinali.<ref>''Universi Dominici Gregis'', 42</ref>
 
Per assolvere alle incombenze dell'elezione, dovrannoalcune esserefigure disponibiliesterne al conclave possono momentaneamente entrarvi: il segretario del collegio dei cardinali, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, due cerimonieri, due religiosi addetti alla sacrestia pontificia e un ecclesiastico assistente del decano del collegio dei cardinali, tutti preventivamente approvati dal [[Camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo di Santa Romana Chiesa]] e dai suoi tre cardinali assistenti ''pro tempore''.<ref>''Universi Dominici Gregis'', 46</ref> Il camerlengo e i tre cardinali assistenti ''pro tempore'' sono obbligati a vigilare che non venga violata la riservatezza, sia prima sia durante sia dopo le operazioni di voto e di spoglio. Per tutta la durata del conclave è imposta la più assoluta segretezza: ai cardinali, ai conclavisti e a tutto il personale presente non è affattofatto permessodivieto di rivelare qualsiasi informazione anche minima in merito all'elezione; è fatto assoluto divieto, di conversare con persone fuori dal conclave o di comunicare per posta, per radio o per telefono (quindi per estensione con qualsiasi mezzo di telecomunicazione); agli elettori è inoltre precluso l'uso della televisione o la lettura di giornali. La violazione del segreto da parte del personale ammesso ad assolvere alle incombenze del conclave è un grave reato, punibile con la [[scomunica]] ''[[latae sententiae]]''. Ai cardinali inoltre è fatto ordine, ''graviter onerata ipsorum conscientia'', di tenere segreta per sempre qualunque informazione in materia, anche dopo l'elezione del pontefice.
 
Prendendo atto del fatto che il progresso tecnologico nel campo delle telecomunicazioni esponeva la segretezza del conclave a nuove possibili violazioni, la ''Universi Dominici Gregis'' ha vietato espressamente lale presenzaintromissioni di [[giornali]], radio e [[televisione]]. Il [[conclave del 2005]] ha visto inoltre, in fase preparatoria, l'introduzione di sofisticate tecnologie per identificare la possibile presenza di dispositivi di sorveglianza o di intercettazione.
 
=== Gli scrutini ===