Consanguineus lethi sopor: differenze tra le versioni

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{{S|lingua latina}}[[File:Hypnos Thanatos BM Vase D56.jpg|thumb|[[Ipno|Hypnos]] e [[Thanatos]] trasportano il corpo di [[Sarpedonte (figlio di Laodamia)|Sarpedonte]], da una ''[[lekythos]]'' a [[Tecnica a fondo bianco|fondo bianco]] del ''[[Pittore di Thanatos]]'' (ca. 460 a.C.) al [[British Museum]], [[Londra]].]]
 
'''''Consanguineus lethi sopor''''' è una [[locuzioni latine|locuzione]] [[lingua latina|latina]], che tradotta letteralmente significa «il [[sonno]] è fratello della [[morte]]».<ref name=":0">[[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], ''[[Eneide]]'', lib. VI, v. 278.</ref>
 
== Riferimenti ==
L'espressione, in una forma simile, la si trova in [[Omero]], che nel XIV libro dell'''[[Iliade]]'', espressamente definisce il sonno (''[[Ipno|Hypnos]]'') e morte (''[[Thanatos]]'') come fratelli.
 
L'espressione, in una forma simile, viene utilizzata da [[Omero]] nel XIV libro dell'[[Iliade]], quando definisce [[Hypnos|Ipno]] (sonno) e [[Tanato]] (morte) come gemelli (da qui la celebre locuzione latina) e descrive come furono mandati da [[Zeus]] su richiesta di [[Apollo]], per recuperare il corpo di [[Sarpedonte (figlio di Laodamia)|Sarpedonte]], ucciso da [[Patroclo]], al fine di portarlo in [[Licia (regione storica)|Licia]] e tributargli gli onori funebri del caso:<ref>[[Omero]], [[s:Iliade/Libro XVI|Iliade vv. 453-458 e 681-683]]</ref>
{{Citazione|Dall’alma il corpo, al dolce Sonno imponi<br />
Ed alla Morte, che alla licia gente<br />