5 Astraea: differenze tra le versioni
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== Osservazione ==
All'[[Opposizione (astronomia)|opposizione]], Astrea raggiunge mediamente una magnitudine pari a 9,8<ref name=Mohd>{{cita web |lingua=en |cognome=Odeh |nome=Moh'd |url=http://jas.org.jo/index.php/en/subjects/articles/97-the-brightest-asteroids |titolo=The Brightest Asteroids |editore=Jordanian Astronomical Society |accesso=8 agosto 2015}}</ref> e in condizioni particolarmente favorevoli può raggiungere la nona grandezza.<ref name=eff>Calcolato utilizzando il [http://ssd.jpl.nasa.gov/horizons.cgi?find_body=1&body_group=sb&sstr=5 JPL Horizons].</ref><ref>{{cita web |lingua=en |titolo=Effemeridi per (5) Astraea per il periodo dal 7 dicembre 2016 al 7 dicembre 2026 |sito=AstDyS-2, Asteroids - Dynamic Site |editore=Dipartimento di Matematica, Università di Pisa |url=http://hamilton.dm.unipi.it/astdys/index.php?pc=1.1.3.1&n=5&oc=500&y0=2015&m0=8&d0=8&h0=16&mi0=38&y1=2025&m1=9&d1=7&h1=17&mi1=38&ti=1.0&tiu=days |accesso=8 dicembre 2016}}</ref> L'asteroide quindi non è mai visibile ad [[occhio nudo]] ed è osservabile con un [[telescopio]] di 50 mm di diametro o superiore.<ref>Un tale strumento permette un guadagno di 4 magnitudini e mezzo all'osservatore, calcolato utilizzando la formula fornita da {{cita libro |lingua=inglese |titolo=Asteroids and Dwarf Planets and How to Observe Them|autore-capitolo=Dymock, Roger |editore=Springer |anno=2010 |pp= 88-89 |url_capitolo=http://books.google.it/books?id=vQcAnwt_87sC&pg=PA88&dq=#v=onepage&q&f=false |capitolo=Limiting Magnitude |accesso=8 agosto 2015|isbn=1-4419-6438-X}}</ref>
== Storia delle osservazioni ==
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{{citazione|Astrea non sarà osservabile senza un telescopio abbastanza buono; e, per quanto possa essere potente lo strumento utilizzato, è necessario avere una conoscenza piuttosto esatta della sua posizione rispetto alle stelle vicine, per non osservare l'oggetto sbagliato. All'[[opposizione (astronomia)|opposizione]] del 1847 non è stata più luminosa di una stella della decima magnitudine, e nessuna [[carta celeste]] finora pubblicata include stelle così fievoli.|{{Cita|John Russell Hind|p. 121|Hind}}, 1852|Astræa will not be seen without a tolerably good telescope; and, however powerful may be the instrumental means employed, it is necessary to have a pretty exact knowledge of her position in respect to the neighboring stars, to guard against observing a wrong object. At the opposition in 1847 she was not brighter than a star of the tenth magnitude, and no charts of the heavens hitherto published contain stars of so faint a class.|lingua=en}}
Nel 1847, due mesi dopo l'opposizione, Astrea raggiunse la dodicesima magnitudine, risultando osservabile solo attraverso i telescopi più potenti.<ref>{{Cita|John Russell Hind|p. 121|Hind}}, 1852.</ref> [[Karl Christian Bruhns]] propose nel 1856 una prima stima del diametro di Astrea (valutato in circa 98 km) e di altri 39 asteroidi, desumendo le loro dimensioni dalla luminosità ed assumendo quale loro [[albedo]] una media di quelle dei pianeti esterni e delle loro lune maggiori.<ref>{{cita|C. Bruhns||Bruhns}}, 1856.</ref> Come conseguenza di quest'ipotesi, i valori ottenuti risultarono tutti sottodimensionati.<ref name=Hilton>{{cita libro |lingua=en |autore-capitolo=James L. Hilton |capitolo=Asteroid Masses and Densities |titolo=Asteroids III |curatore=William Frederick Bottke |editore=University of Arizona Press |anno=2002 |isbn=978-0-8165-2281-1 |pp=103-112 |url=http://www.lpi.usra.edu/books/AsteroidsIII/pdf/3008.pdf |formato=PDF |accesso=9 agosto 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080819191809/http://www.lpi.usra.edu/books/AsteroidsIII/pdf/3008.pdf |dataarchivio=19 agosto 2008 }}</ref> Seguendo una procedura sostanzialmente analoga e utilizzando come termine di paragone le misure del diametro di [[Cerere (astronomia)|Cerere]] e [[2 Pallas|Pallade]] ottenute da [[William Herschel]] e [[Johann von Lamont]], [[Edward James Stone]] fornì nel 1867 valori alternativi per il diametro di 71 asteroidi (stimando quello di Astrea in 57 miglia, pari a circa 105 km) da dati osservativi di [[Norman Robert Pogson]].<ref>{{cita pubblicazione |titolo=Approximate relative Dimensions of Seventy-one of the Asteroids (Extract of a letter from Prof. Madler) |autore=E. J. Stone |rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society |volume=27 |pp=302-303 |anno=1867}}</ref> Ad ogni modo, poiché tali stime si basarono su assunzioni errate, esse, così come altri valori indicati prima della seconda metà del [[XX secolo|Novecento]], sono risultate nel loro complesso di scarsa accuratezza,<ref name=Hilton/> sebbene nel caso specifico di Astrea si discostino meno dal valore reale rispetto a quanto accada nel caso di altri asteroidi.
Nel 1917, l'astronomo giapponese [[Kiyotsugu Hirayama]] si dedicò allo studio del moto degli asteroidi e, confrontandoli attraverso tre parametri orbitali ([[moto medio]], [[inclinazione orbitale|inclinazione]] ed [[eccentricità orbitale|eccentricità]]), individuò cinque raggruppamenti, successivamente indicati come [[Famiglia di asteroidi|famiglie di asteroidi]] o famiglie Hirayama.<ref name=Yoshihide>{{cita libro |lingua=inglese |autore-capitolo=Yoshihide, K. |capitolo=Kiyotsugu Hirayama and His Families of Asteroids (invited) |titolo=Proceedings of the International Conference (November 29-December 3, 1993. Sagamihara, Japan) |editore=Astronomical Society of the Pacific |anno=1993 |url=http://adsabs.harvard.edu/full/1994ASPC...63....1K |accesso=11 settembre 2011}}</ref> Dirk Brouwer assegnò alcuni asteroidi alla [[famiglia Astrea]] (indicata come Gruppo 23 nel suo lavoro), dal nome dell'oggetto più grande del gruppo, nel 1951.<ref>{{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=Secular variations of the orbital elements of minor planets |autore=Dirk Brouwer |rivista=Astronomical Journal |volume=56 |numero=1189 |pp=9-32 |anno=1951 |doi=10.1086/106480}}</ref> Nel 1978, A. Carusi ed E. Massaro rianalizzarono in modo statistico i parametri orbitali di migliaia di asteroidi, individuando altri 34 membri della famiglia.<ref name=CarusiMassaro>{{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=Statistics and mapping of asteroid concentrations in the proper elements space |autore=A. Carusi |coautori=E. Massaro |rivista=Astronomy and Astrophysics Suppl. |volume=34 |pp=81-90 |anno=1978 |url=http://cdsads.u-strasbg.fr/abs/1978A%26AS...34...81C |accesso=12 agosto 2015}}</ref>
Nel 1921, [[Eugenio Padova]] fornì una prima stima del [[periodo di rotazione]] di Astrea in 7,27 ore;<ref>{{cita pubblicazione |autore=Eugenio Padova |titolo=Osservazioni fotometriche dei pianeti (5) Astrea, (44) Nysa e (8) Flora |rivista=Memorie della Società Astronomia Italiana |volume=2 |pp=82-92 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1921MmSAI...2...82P}}</ref> valore, tuttavia, ben lontano da quello effettivo. Una misura alquanto precisa del periodo di rotazione fu eseguita da Y. C. Chang e C. S. Chang,<ref>{{cita pubblicazione |autore1=Y.C. Chang |autore2=C.S. Chang |anno=1962 |rivista=Acta Astronomica Sinica |volume=10 |p=101}}</ref> che ottennero un valore di 16,806 ore.<ref>{{Cita|B.D. Warner ''et al.''||LCDB}}, 2009.</ref> Osservazioni successive hanno migliorato di poco questo valore. Tra queste, sono risultate molto accurate quelle eseguite da A. Erikson e P. Magnusson nel 1993,<ref>{{cita pubblicazione |titolo=Pole determinations of asteroids |autore1=A. Erikson |autore2=P. Magnusson |rivista=Icarus |volume=103 |numero=1 |pp=62-66 |anno=1993 |doi=10.1006/icar.1993.1058 |lingua=en}}</ref> confermate da G. De Angelis nel 1995.<ref>{{cita pubblicazione |autore=G. De Angelis |titolo=Asteroid spin, pole and shape determinations |url=https://archive.org/details/sim_planetary-and-space-science_1995-05_43_5/page/649 |rivista=Planetary and Space Science |volume=43 |numero=5 |pp=649-682 |anno=1995 |doi=10.1016/0032-0633(94)00151-G |lingua=en}}</ref>
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== Bibliografia ==
=== Libri ===
* {{cita libro |lingua=en |autore-capitolo=John Russell Hind |anno=1852 |titolo=The Solar System: Descriptive Treatise Upon the Sun, Moon, and Planets, Including an Account of All the Recent Discoveries |editore=G. P. Putnam |città=New York |pp=120-121 |capitolo=Astræa |url=https://archive.org/details/solarsystemdescr00hind |accesso=8 agosto 2015 |cid=Hind}}
* {{cita libro |lingua=la |autore=C. Bruhns |anno=1856 |titolo=De Planetis Minoribus inter Martem et Jovem circa Solem versantibus |editore=Tesi di dottorato, Osservatorio di Berlino |url=https://catalog.hathitrust.org/Record/008423269 |accesso=9 agosto 2015 |cid=Bruhns}}
* {{cita libro |lingua=en |titolo=Biographical Encyclopedia of Astronomers |url=https://archive.org/details/biographicalency00hock_878 |curatore=Thomas Hockey, Katherine Bracher, Marvin Bolt, Virginia Trimble, Richard Jarrell, JoAnn Palmeri, Jordan D. Marché, F. Jamil Ragep |autore-capitolo=Jürgen Hamel |editore=Springer Science & Business Media |anno=2007 |isbn=978-0-387-30400-7 |capitolo=Hencke, Karl Ludwig |p=[https://archive.org/details/biographicalency00hock_878/page/n518 481] |cid=Hamel}}
* {{cita libro |lingua=en |autore=Gerald North |titolo=Astronomy in Depth |editore=Springer Science & Business Media |anno=2012 |isbn=978-0-85729-426-5 |cid=North}}
* {{cita libro |lingua=en |titolo=Is Pluto a Planet?: A Historical Journey through the Solar System |autore=David A. Weintraub |editore=Princeton University Press |anno=2014 |isbn=978-1-4008-5297-0 |cid=Weintraub}}
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* {{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=Announcement of his discovery of Astræa |autore=Karl Ludwig Hencke |rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, |volume=7 |numero=3 |pp=27-35 |anno=1846 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1846MNRAS...7...27H |accesso=6 ottobre 2015 |cid=Scoperta}}
* {{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=The new planet Astræa |rivista=The American Journal of Science and Arts |anno=1846 |volume=51 |numero=3 |pp=443-445 |curatore=Benjamin Silliman, James D. Dana |url=https://books.google.it/books?id=hhtFAQAAMAAJ&pg=PA443&dq=%22#v=onepage&q&f=false |accesso=21 ottobre 2015 |cid=Scoperta2}}
* {{cita libro |lingua=en |titolo=The recent progress of astronomy: especially in the United States |autore-capitolo=Elias Loomis |editore=Harper |anno=1851 |capitolo=The Discovery of Several Asteroids |pp=60-71 |url_capitolo=https://books.google.it/books?id=QlFYAAAAYAAJ&pg=PA60&dq=#v=onepage&q&f=false |accesso=21 ottobre 2015 |cid=Loomis}}
* {{cita libro |lingua=en |autore-capitolo=D. A. Allen |anno=1971 |capitolo=The method of determining infrared diameters |titolo=Physical Studies of Minor Planets |curatore=T. Gehrels |editore=NASA |pp=41–44 |id=NASA SP–267 |città=Washington, DC |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1971NASSP.267...41A |accesso=11 agosto 2015 |cid=Allen71}}
* {{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=Determination of asteroid masses. II. (6) Hebe, (10) Hygiea, (15) Eunomia, (52) Europa, (88) Thisbe, (444) Gyptis, (511) Davida and (704) Interamnia |autore=G. Michalak |rivista=Astronomy and Astrophysics |volume=374 |pp=703-711 |anno=2001 |doi=10.1051/0004-6361:20010731 |cid=Michalak}}
* {{cita pubblicazione |lingua=inglese |titolo=The Supplemental IRAS Minor Planet Survey |anno=2002 |autore=Tedesco, E.F. |coautori=Noah, P.V.; Noah, M.; Price, S.D. |rivista=The Astronomical Journal |volume=123 |numero=2 |pp=1056-1085 |doi=10.1086/338320 |url=http://iopscience.iop.org/1538-3881/123/2/1056/pdf/1538-3881_123_2_1056.pdf |accesso=30 settembre 2011 |cid=IRAS}}
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