Francia libera: differenze tra le versioni

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Il movimento della '''''France libre''''' ('''Francia Libera''') fu un'organizzazione politico-militare attiva durante la [[seconda guerra mondiale]] nel [[Francia|Paese transalpino]] e nelle [[Impero coloniale francese|sue colonie]] che divenne anche forma di regime di governo esecutivo delle zone liberate.
 
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Nel giugno 1944 fu costituito un [[Governo provvisorio della Repubblica francese|Governo provvisorio]], guidato da de Gaulle, che riconsegnò il potere nel gennaio 1946.
 
== Storia ==
=== Preludio ===
Il generale [[Charles de Gaulle]], nel 1940, era uno dei membri dell'alto comando dell’esercito durante la [[battaglia di Francia]]. Mentre le forze tedesche dimostravano la loro superiorità sui campi di battaglia e l'Italia dichiarava a sua volta la guerra, i governanti francesi si trovarono nelle condizioni di dover negoziare un armistizio con gli invasori.
 
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Il 22 giugno, Pétain, investito della carica di presidente del Consiglio dal parlamento francese liberamente eletto, firmò la resa incondizionata. De Gaulle venne processato in contumacia, e condannato a morte per tradimento, in quanto aveva dichiarato di essere l'ultimo membro del governo Reynaud in grado di esercitare il comando e di essere quindi il legittimo governatore della nazione, affermando pubblicamente l'incostituzionalità del governo Pétain.
 
=== La croce di Lorena ===
Il 1º luglio 1940 il [[capitano di corvetta]] [[Georges Thierry d'Argenlieu]] suggerì l'adozione della [[croce di Lorena]] come simbolo della Francia Libera: già simbolo di [[Giovanna d'Arco]], ricordava la perseveranza e la forza dell'eroina e avrebbe rappresentato una risposta morale alla [[svastica]] nazista.
 
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Solo le colonie della [[Indocina]] francese, di [[Guadalupa]] e [[Martinica]] nelle [[Indie occidentali]] rimasero sotto il controllo di Vichy.
 
=== La guerra nel deserto ===
{{vedi anche|campagna del Nordafrica}}
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Dopo la liberazione della Francia, le forze militari si ampliarono velocemente fino a raggiungere nel maggio 1945, 1.250.000 uomini, incluse 7 divisioni di fanteria e 3 divisioni corazzate in territorio tedesco.
 
==== La resistenza ====
La [[resistenza francese]] crebbe in forza e in numero. Charles de Gaulle dall'estero coordinò un piano per raccogliere sotto il suo controllo diversi gruppi delle resistenza interna e cambiò il nome del movimento da ''Francia Libera'' a ''Forces françaises combattantes'' (Forze francesi combattenti); mandò [[Jean Moulin]] in Francia per riunire gli otto principali movimenti partigiani in un unico gruppo: Moulin li convinse a formare un [[Consiglio nazionale della resistenza francese|Consiglio nazionale della resistenza]]. Durante la missione, Moulin fu catturato dai tedeschi e torturato a morte.
 
=== La liberazione ===
Durante la [[campagna d'Italia (1943-1945)|campagna d'Italia]] del 1943, 130.000 soldati della Francia Libera, di cui il 60% nordafricani, combatterono assieme agli Alleati inquadrati nel "''[[Corps expéditionnaire français en Italie]]''". Entro la data dello [[sbarco in Normandia]], le forze libere potevano schierare più di 500.000 uomini; la 2ª [[2e division blindée|Divisione Corazzata]] del generale [[Philippe Leclerc de Hauteclocque|Leclerc]] partecipò allo sbarco in Normandia e avanzò verso [[Parigi]].
 
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Per paura che i tedeschi distruggessero Parigi in caso di un attacco frontale, il generale [[Dwight D. Eisenhower|Dwight Eisenhower]] ordinò alle sue forze di fermarsi: i parigini si scatenarono in una rivolta e de Gaulle, furioso, chiese insistentemente a Eisenhower di poter intervenire. {{Senza fonte|Sotto la minaccia di portare avanti un attacco non autorizzato, de Gaulle riuscì a strappare al generale statunitense il permesso di intervenire in supporto dei ribelli per evitare che questi fossero massacrati come avvenuto a [[Varsavia]]}}. Vari reparti della [[2e division blindée|2ª Divisione corazzata]] nell'agosto 1944 avanzarono in modo autonomo verso la cintura parigina, ed alcuni elementi avanzati raggiunsero la periferia di Parigi scontrandosi con una debole resistenza da parte tedesca e si congiunsero con i resistenti. De Gaulle e le forze della Francia Libera penetrarono nella città e [[Liberazione di Parigi|liberarono la capitale]]. Il generale [[Dietrich von Choltitz|Von Choltitz]], comandante militare della città, firmò la resa nelle stanze dell'Hotel Meurice.
 
=== Fine della guerra ===
Nel giugno 1944 la France libre fu guidata dal [[Governo provvisorio della Repubblica francese]].
 
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Terminata la seconda guerra mondiale, il Governo provvisorio, guidato dal generale De Gaulle, riconsegnò il potere nel gennaio 1946 al capo provvisorio del governo [[Félix Gouin]] e furono convocate le elezioni per l'Assemblea nazionale.
 
== Cronologia dei territori amministrati dalla Francia Libera ==
'''1940'''
* [[Insediamenti Francesi in India]] ([[Chandernagor]], [[Pondichéry]], [[Karaikal|Karikal]], [[Mahé]], [[Yanam|Yanaon]]). Malgrado in un primo momento avesse riconosciuto l'armistizio e il governo Pétain, il governatore [[Louis Bonvin]] (sotto pressione e minaccia britannica<ref>Jacques Weber, ''Pondichéry et les comptoirs de l'Inde après Dupleix'', 1996, Éditions Denoël, p. 334-335.</ref>) cambiò presto idea e il 27 giugno dichiarò che avrebbe continuato la lotta contro l'Asse a fianco degli alleati inglesi<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=cjAweaCPLD0C&pg=PA43 |p=43 |titolo=Chandernagore: From Bondage to Freedom, 1900-1955 |autore=Sailendra Nath Sen |editore=Primus Books|anno=2012 |isbn=978-9380607238|via=Google Books}}</ref>; il 12 luglio assicurò a de Gaulle la sua cooperazione e il 9 settembre aderì formalmente alla France Libre.
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* [[Saint Pierre e Miquelon]]. Malgrado la contrarietà degli Stati Uniti (che, a differenza del Regno Unito, riconoscevano il governo di Vichy) ma col segreto sostegno di Churchill<ref>Winston Churchill, The Second World War, Plon, 1948-1954 ; rééd. La Deuxième Guerre mondiale, Le Cercle du Bibliophile, 12 vol. , 1965-1966, tome sixième, « La grande alliance – L'Amérique en Guerre, 1941–1942 », chap. XV : « Washington et Ottawa », p. 303-304.</ref>, il 23 dicembre 1941 de Gaulle ordinò all'ammiraglio [[Émile Muselier]] di sbarcare nell'arcipelago nordamericano. L'operazione si risolse senza sparare un colpo ed una successiva consultazione referendaria tra gli isolani diede una schiacciante vittoria alla causa gollista<ref name="tho809835">{{cita pubblicazione|lingua=en|url=https://www.jstor.org/stable/40108145?seq=1|titolo=Deferring to Vichy in the Western Hemisphere: The St Pierre and Miquelon Affair of 1941|autore=Martin Thomas|rivista=The International History Review|volume=19|numero=4|data=novembre 1997|pp=809-835|editore=Taylor & Francis, Ltd.}}</ref>. [[Alain Savary]], che aveva partecipato all'operazione, fu nominato governatore.
'''1942'''
* [[Wallis e Futuna]]. L'unico possedimento francese nel Pacifico rimasto fedele al governo di Vichy fu occupato il 27 maggio 1942 da un piccolo contigentecontingente della France Libre; il governatore Vrignaud si arrese senza opporre resistenza. L'operazione sarebbe dovuta partire il giorno seguente, ma per iniziativa di de Gaulle le truppe francesi sbarcarono prima di quelle americane e a loro insaputa, per evitare qualsiasi possibile discussione sull'amministrazione dell'arcipelago.<ref>Claude Lestrade, « Le ralliement de Wallis à la « France libre » (1942) », Journal de la Société des océanistes, vol. 105, no 2,‎ 1997, p. 199-203</ref>
* [[Madagascar]] e territori dipendenti. La fulminea espansione giapponese tra il dicembre del 1941 e l'estate del 1942 provocò in Churchill il timore di un'offensiva nipponica nell'Oceano Indiano, che avrebbe messo gravemente a rischio i collegamenti navali tra la Gran Bretagna e l'India. Fu così che decise di dare seguito alla proposta fattagli da de Gaulle, di occupare il Madagascar<ref>{{cita libro|autore= Enzo Biagi |titolo= La seconda guerra mondiale, vol. III |anno= 1995 |editore=Fabbri Editori |ISBN=no |cid=Biagi1995III}}</ref>. Dopo lo sbarco il 5 maggio e la presa di Diego Suarez, i britannici riuscirono a prendere il controllo dell'intera isola in sei mesi, debolmente contrastati dai francesi. Il 6 novembre il governatore [[Armand Léon Annet]] firmò l'armistizio; il controllo dell'isola e delle sue dipendenze (tra cui [[Mayotte]] e le [[Comore]], occupate il 2 luglio e il 25 settembre) andò alla France Libre, nella persona del generale [[Paul Legentilhomme]] (14 dicembre).<ref>[http://stonebooks.com/history/mozam.shtml Second World War Books: History Page<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[La Riunione]]. Il 28 novembre 1942 una piccola forza di 60 uomini della France Libre sbarcò sull'isola, prendendone il controllo in due giorni grazie anche al sostegno comunista.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Combeau|nome=Yvan|titolo=La Réunion: Une Colonie Gaulliste en Reconstruction (1942–1945)|rivista=Guerres mondiales et conflits contemporains|data=aprile 2012|volume=246|serie=Les territoires de l'Océan Indien dans la Deuxième Guerre mondiale|pp=63–78|jstor=23324972}}</ref>
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== Note ==
<references/>
==Voci correlate==
 
== Voci correlate ==
*[[Amministrazione militare del Belgio e della Francia del nord]]
* [[Autoaffondamento della flotta francese a Tolone]]
* [[Charles de Gaulle]]
* [[Dimitri Amilakhvari]]
* [[Forces françaises libres]] (FFL)
** [[Forces aériennes françaises libres]] (FAFL)
** [[Forces navales françaises libres]] (FNFL)
* [[Governo di Vichy]]
* [[Governo provvisorio della Repubblica francese]]
* [[Jean Moulin]]
*[[Legione straniera francese]]
* [[Marie Pierre Koenig]]
* [[Philippe Leclerc de Hauteclocque]]
* [[Pierre Messmer]]
* [[Resistenza francese]]
* [[Storia della Francia]]
* [[Susan Travers]]
 
== Altri progetti ==