Isma'il Pascià: differenze tra le versioni

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== La rivolta di ʿOrābī Pascià e l'esilio ==
Tale controllo del paese fu avvertito come inaccettabile da molti [[egiziani]], che si unirono sotto il colonnello [[Ahmad Urabi|ʿOrābīAhmad PasciàUrabi]]: la cosiddetta "rivoluzione di ʿUrābīUrabī" incendiò l'Egitto. Sperando che la rivolta potesse liberarlo dal giogo europeo, IsmāʿīlIsmaʿil fece poco per contrastare ʿUrābīUrabi e cedette alle sue richieste di sciogliere il governo. La Gran Bretagna e la Francia fecero pressioni nel maggio 1879 per far insediare nuovamente i ministri britannici e francesefrancesi, ma col paese ampiamente sotto controllo di ʿUrābīilUrabi il chedivè non era intenzionato ad acconsentire. Gli europei, dunque, convinsero il sultano ottomano a destituire IsmāʿīlIsmaʿil, che lasciò la sua carica il 26 giugno [[1879]]. Suo figlio [[Tawfiq Pascià|Tawfīq]], più malleabile, fu nominato suo successore. IsmāʿīlIsmaʿil partì dall'Egitto alla volta di Resina (l'odierna [[Ercolano]]), dove acquistò e fece restaurare la villa borbonica della Favorita, nella quale risiedette fino al 1885, quando gli fu concesso dal [[sultano ottomano]] di ritirarsi nel suo [[parco di Emirgan|palazzo di Emirgan]], sul [[Bosforo]]. Vi rimase più o meno in condizioni di prigionia dorata fino alla morte.<br />È sepolto al [[Il Cairo|Cairo]].
È sepolto al [[Il Cairo|Cairo]].
 
== Onorificenze<ref>[http://www.royalark.net/Egypt/egypt9.htm Royal Ark]</ref> ==