Maria I d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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=== L'ascesa al trono (1553) ===
[[File:Mary I. Entry Into London.jpg|thumb|left|L'entrata a Londra di Maria nel 1553: alle sue spalle la sorellastra Elisabetta]]
li del cugino, l'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]].<ref>Dhanis, p. 54.</ref>
Alla morte del fratellastro [[Edoardo VI d'Inghilterra]], salì al trono [[Jane Grey]] sostenuta dal marito assetato di potere [[Guilford Dudley]].<ref name="treccani.it">{{Treccani|lady-jane-grey|Lady Jane Grey|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> Fu regina d'Inghilterra per soli nove giorni: infatti [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]], fragile ragazzo manipolato dagli uomini della sua corte, era stato convinto ad apportare delle modifiche alla legge di successione del padre [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] e con il proprio testamento ne aveva promulgato una nuova che escludeva Maria dalla successione per evitare il ritorno del regno al [[cattolicesimo]]. Con la nuova legge furono quindi da considerarsi pretendenti al trono unicamente la cugina Jane Grey e la sua discendenza, e, in caso di una sua mancata discendenza, la zia [[Margherita Tudor|Margherita]] sorella del padre Enrico VIII.
 
Maria, appoggiata dal popolo che la considerava la legittima erede al trono e da gran parte degli uomini politici del paese (specie dagli esponenti della gentry del Norfolk<ref name=O228>O'Morgan, p. 228.</ref>), rivendicò i suoi diritti alla successione venendo acclamata e incoronata regina d'Inghilterra il 19 luglio 1553. Maria, quando salì al trono all'età di 37 anni, era priva di qualsiasi formazione politica e strategica ma puntava a non fidarsi di nessuno; perdonò tutti i suoi oppositori tranne il [[John Dudley, I duca di Northumberland|duca di Northumberland]], che mandò al patibolo il 22 agosto.<ref name="Ibidem">''Ibidem''</ref>
 
Anche i consiglieri che erano fedeli a lui vennero riammessi nel Consiglio, in quanto la nuova [[Assolutismo monarchico|sovrana assoluta]] per [[Diritto divino dei re|diritto divino]]<ref>{{Cita web |url=http://www.fidnet.com/~weid/rulers.html |titolo=Absolute Monarchs |accesso=24 febbraio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170831142221/http://www.fidnet.com/~weid/rulers.html |dataarchivio=31 agosto 2017 |urlmorto=sì }}</ref><ref>Rafael Termes, ''Antropología del capitalismo: un debate abierto'', 2001, p. 139.</ref><ref>Larry S. Champion, ''Perspective in Shakespeare's English Histories'', pp. 201-202.</ref><ref>Joy A. Schroeder, ''Deborah's Daughters: Gender Politics and Biblical Interpretation'', p. 86.</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.historyisnowmagazine.com/blog/2014/2/23/the-divine-right-of-kings-nursery-rhymes-and-the-english-civil-war|titolo=The Divine Right of Kings, Nursery Rhymes and the English Civil War|sito=History is Now Magazine, Podcasts, Blog and Books {{!}} Modern International and American history|lingua=en-US|accesso=2022-05-26}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://faculty.history.wisc.edu/sommerville/367/367-04.htm |titolo=The Divine Right of Kings |accesso=4 settembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170801063618/https://faculty.history.wisc.edu/sommerville/367/367-04.htm |dataarchivio=1 agosto 2017 |urlmorto=sì }}</ref> aveva bisogno della loro esperienza, affiancando loro quei nobili che l'avevano aiutata a conquistare il trono.<ref>Prescott, p. 48.</ref><ref>Dhanys, p. 52.</ref> L'insediamento della nuova regina determinò dei mutamenti nella prassi e nelle consuetudini, come l'accesso alle stanze reali consentito solo alle donne, alcune delle quali avevano un enorme ascendente su di lei. Maria per le questioni più rilevanti, come anche in passato, faceva affidamento sui consigli del cugino, l'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]].<ref>Dhanis, p. 54.</ref>
 
=== Stephen Gardiner e Reginald Pole: la restaurazione del cattolicesimo ===
Il suo primo obiettivo era la restaurazione della religione cattolica e il ripristino della supremazia papale in Inghilterra. A tal fine il [[papa Giulio III]] inviò, nel novembre del 1554<ref name=O229>O'Morgan, p. 229.</ref>, il cardinale [[Reginald Pole]], lontano parente della famiglia reale inglese, la cui madre venne condannata ad una controversa decapitazione da Enrico VIII durante le controversie con il papato seguite allo scisma anglicano, con il compito di assolvere il Regno dal peccato e procedere alla restaurazione del cattolicesimo. Pole fu nominato pertanto [[arcivescovo di Canterbury]] (l'ultimo arcivescovo cattolico prima del ritorno dell'anglicanesimo sotto Elisabetta) e cercò di ricostruire la gerarchia romana nello spirito di quel movimento controriformistico che avrebbe trovato piena legittimazione dal [[Concilio di Trento]].<ref name=O229/> Maria, in campo secolare, fu affiancata dall'arcivescovo [[Stephen Gardiner]], nominato [[Lord cancelliere|Lord Cancelliere]], con il compito di instaurare una politica repressiva contro gli oppositori interni.<ref>''Ibidem'', p. 228.</ref>
 
Gardiner era caduto in disgrazia nell'ultimo periodo di regno di [[Enrico VIII di Inghilterra|Enrico VIII]] e fu imprigionato nella Torre di Londra sotto il regno del successore [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]. Il suo governo durò però appena due anni: il 12 novembre del 1555<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/stephen-gardiner_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Stephen Gardiner in “Enciclopedia Italiana” – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> morì infatti a Whitehall. I due ecclesiastici non potevano essere più diversi l'uno dall'altro: mentre Pole era un seguace dell'[[erasmismo]]<ref name="O228">O'Morgan, p. 228.</ref>, allineandosi alle linee guida tracciate dal grande umanista [[Erasmo da Rotterdam]] (difesa della pace, rifiuto di ogni estremismo religioso, sviluppo di una fede interiore, atteggiamento di dialogo verso i non cattolici), Gardiner era invece legato a quei circoli intransigenti che trovavano a Roma espressione nella rigidissima figura del cardinale [[Papa Paolo IV|Gian Pietro Carafa]], futuro papa Paolo IV.
 
=== Il matrimonio con Filippo II: la rivolta di Thomas Wyatt il Giovane (1554) ===
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Le intenzioni di sposare il figlio del cattolicissimo Carlo V suscitarono le ire dei protestanti del Regno (che mal tolleravano un sovrano straniero e per di più cattolico) e la reazione francese, la quale temeva che la rinnovata alleanza anglo-spagnola potesse svilire il suo piano di predominio. Diffusa dai francesi la voce che Filippo intendesse portare un esercito spagnolo per controllare direttamente l'Inghilterra<ref>Ibidem, p. 138.</ref>, i protestanti elaborarono piani insurrezionali che provenivano dai membri della ''gentry'' esclusi dai favori reali. Il primo focolaio di rivolta si accese nel [[Kent]], all'inizio del 1554: 3.000 uomini guidati da [[Thomas Wyatt il Giovane]] marciarono verso Londra, che venne assediata. Maria si rifugiò con i cittadini nel municipio e fece sbarrare le porte della città. Benché Wyatt avesse proclamato di non volere "far del male alla regina, ma solo migliorare Consiglio e consiglieri"<ref name=O230>O'Morgan, p. 230.</ref>, la regina non fu assolutamente clemente, dopo che le truppe ribelli furono battute a Kingston dalle truppe reali.<ref name=O230/>
[[File:Felipe of Spain and MariaTudor.jpg|left|thumb|Filippo II e Maria I]]
Distrutta l'opposizione protestante, Maria poté procedere con il matrimonio. Ottenuta facilmente la dispensa (i due sposi erano cugini di secondo grado)<ref>{{Cita libro|autore=Carolly Erickson|titolo=Maria la Sanguinaria|p=}}</ref>, il 25 luglio 1554, a Winchester, il vescovo Gardiner celebrò il matrimonio fra i due. La regina Maria aveva 38 anni, mentre il principe Filippo aveva 27 anni. I rapporti tra i due sposi (che si esprimevano in latino, visto che entrambi non conoscevano le rispettive lingue materne<ref name="Ibidem">''Ibidem''</ref>), furono diseguali: se Maria amava sinceramente Filippo, questi invece la trattava sempre freddamente<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/filippo-ii-re-di-spagna_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Filippo II Re Di Spagna in “Enciclopedia Italiana” – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, cercando soltanto di consumare il matrimonio per ottenere un erede da porre poi sul trono inglese. Inoltre, Filippo (che diventerà re di Spagna nel 1556, in seguito all'abdicazione del padre Carlo V) si assentava spesso dall'Inghilterra e la lasciava governare tranquillamente (anche perché Filippo, secondo i patti prematrimoniali, aveva sì il titolo di re d'Inghilterra, ma privo di qualsiasi potere politico<ref name="Ibidem"/>).
 
Verso settembre si diffuse la voce che Maria potesse essere incinta del sospirato erede. A novembre riferì lei stessa che sentiva il feto muoversi nella sua pancia. La nascita dell'erede venne stimata a maggio 1555 e vennero preparate le camere e gli arredi necessari ad ospitarlo ad Hampton Court, dove Filippo e Maria si spostarono. Le voci popolari si diffusero (ci fu addirittura chi sostenne di aver visto il neonato) e del resto dal punto di vista medico ai tempi era molto difficile discernere una falsa gravidanza. I mesi passavano e il parto non avveniva: alla fine di luglio fu chiaro che non si trattava di una vera gravidanza (anche se fiorirono le voci più fantasiose al riguardo).<ref>{{cita web|url=http://www.historyextra.com/article/sex-and-love/mary-i%E2%80%99s-phantom-pregnancy|titolo=Mary I’s phantom pregnancy|autore=Emma Mason|data=12 maggio 2015|accesso=9 settembre 2016}}</ref>
 
=== La legge per la punizione degli eretici (1555): la leggenda di "Bloody Mary" ===
La rivolta di Wyatt e l'alleanza con la Spagna accelerarono la restaurazione cattolica di Maria. Ne seguì in primo luogo una repressione che le valse il nome di Maria "la sanguinaria"; i primi a morire furono, il 12 febbraio, Lady [[Jane Grey]] e [[Guilford Dudley]].<ref name="treccani.it">{{Treccani|lady-jane-grey|Lady Jane Grey|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> Maria sospettò anche della sorellastra Elisabetta, facendola rinchiudere nella Torre di Londra, in quanto c'era il sospetto che Wyatt intendesse porla sul trono.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/elisabetta-i-regina-d-inghilterra/ Elisabetta I Regina D Inghilterra nell'Enciclopedia Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Rinchiusa nella Torre di Londra, Elisabetta fu poi liberata, in quanto non si trovarono prove a suo carico. A partire dal mese di febbraio, morirono 274 protestanti, la maggior parte mandati al rogo: tra i più importanti, ricordiamo i vescovi Hooper, Ridley, Latimer e [[Thomas Cranmer]].<ref>Erickson, p. 73.</ref> L'arrivo degli spagnoli, inoltre, portò malcontento nel Paese e la paura dell'[[Inquisizione]] si fece presto realtà quando il vescovo di Londra, [[Edmund Bonner]], aprì la caccia agli eretici nella sua [[diocesi]].<ref>[https://www.britannica.com/EBchecked/topic/73155/Edmund-Bonner Edmund Bonner (English bishop) - Encyclopedia Britannica<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== La guerra contro la Francia e la perdita di Calais (1557-1558) ===