JDAM: differenze tra le versioni
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Il primo utilizzo operativo di bombe JDAM è stato durante l' Operazione Allied Force nei Balcani nel 1999. In seguito, bombe JDAM sono state ampiamente utilizzate nell' Operazione Enduring Freedom (Afghanistan, 2001–2021), nell' Operazione Iraqi Freedom (2003-2011) e nell' Operazione Unified Protector della NATO in Libia (2011).
Infine, l'uso più recente di bombe di tipo JDAM è avvenuto nel contesto del conflitto russo-ucraino iniziato nel 2022, da parte di aerei appartenenti sia alle forze armate ucraine che a quelle della Federazione Russa. Ci sono tuttavia indicazioni che entrambe le parti abbiano sperimentato problemi nell'uso di queste armi, ovvero scarsa qualità costruttiva nel caso delle bombe russe<ref>{{Cita web|url=https://wavellroom.com/2023/04/17/russian-glide-bombs/|titolo=‘An extremely big threat’: Russian glide bombs make their debut in the war|autore=Sergio Miller, Steve|sito=Wavell Room|data=2023-04-17|lingua=en-GB|accesso=2023-05-05}}</ref> e guida inefficace a causa di jamming del segnale GPS (generato da sistemi [[Guerra elettronica|EW]] russi) nel caso delle bombe lanciate dagli ucraini<ref>{{Cita web|url=https://www.politico.com/news/2023/04/12/russia-jamming-u-s-smart-bombs-in-ukraine-leaked-docs-say-00091600|titolo=Russia jamming U.S. smart bombs in Ukraine, leaked docs say|autore=Lara Seligman|sito=POLITICO|lingua=en|accesso=2023-05-05}}</ref>.
In particolare, nel caso specifico, la Federazione Russa è ricorsa ad un intenso uso di munizioni di tipo JDAM (che in russo vengono chiamate UPAB) a partire dal Marzo 2023 in ragione delle sempre più forti difficoltà di approviggionamento di missili, dimostrando per queste armi un'efficacia paragonabile a quella di missili tattici a corto raggio unita al non trascurabile dettaglio di essere estremamente difficili da intercettare dai sistemi di difesa contraerea.
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