Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni
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[[File:Poncho e camicia rossa di Garibaldi - Museo del Risorgimento di Milano.JPG|thumb|[[Poncho|Poncio]] e camicia rossa di Garibaldi ([[Museo del Risorgimento (Milano)|Museo del Risorgimento di Milano]]).]]
Giunto a [[Rio de Janeiro]]
Scrisse direttamente a Mazzini il 27 gennaio, in una lettera mai giunta a destinazione, chiedendo che rilasciasse «[[Lettera di marca|lettere di marca]]», un'autorizzazione ad avviare una guerra corsara contro i nemici austriaci e piemontesi, una richiesta impossibile da esaudire,<ref>Si trattava di una richiesta impossibile in quanto potevano rilasciarla solo gli Stati di diritto, si veda anche {{cita libro|Mino |Milani|Giuseppe Garibaldi (seconda edizione), pag 125|1982 |Mursia|}}</ref> ma senza le quali le sue azioni sarebbero state solo atti di [[pirateria]].<ref>Corsaro era chi al servizio del governo cedeva parte del ''bottino'' conquistato, ufficialmente riconosciuto dalle leggi internazionali, tale figura venne poi abolita dal [[congresso di Parigi]] del 1856, si veda: {{Cita|Possieri|p. 113}}</ref> Parlò apertamente contro Carlo Alberto sul [[Paquete du Rio]],<ref>{{cita libro|Domus |mazziniana|Bollettino della Domus mazziniana, Volumi 14-15, pag 10|1968 |Domus Mazziniana|}}</ref> curò le stampe della lettera mazziniana a Carlo Alberto e gli furono aperte le porte della [[loggia massonica]] irregolare Asilo di Vertud.<ref>Asil della Vertud, irregolare in quanto non era riconosciuta da quelle principali, si veda {{cita libro|Lauro |Rossi|Garibaldi: vita, pensiero, interpretazioni: dizionario critico, pag 193|2008 |Gangemi||isbn = 978-88-492-1481-9}}</ref>
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