AIDS: differenze tra le versioni
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Gradualmente la carica virale riacquista forza, mentre resta progressivo e costante l'assottigliamento dei livelli di linfociti CD4+ presenti nel sangue. Quando il numero di linfociti scende al di sotto di una soglia critica (tra 400/μL e 200/μL, a fronte di un valore di 1200-600/μL in un individuo sano), l'organismo non riesce più a difendersi da una serie di microrganismi scarsamente patogeni in condizioni normali, detti [[Infezione opportunistica|opportunisti]], tra cui tutta una serie di ospiti abituali e del tutto innocui dell'organismo ([[virus (biologia)|virus]], [[batteri]], [[funghi]] e [[protozoi]]), più raramente acquisiti con metodi occasionali. L'opportunità che questi organismi hanno di sviluppare una malattia, e trasformarsi quindi in [[agente patogeno|patogeni]], è fornita dal basso numero di linfociti CD4+.<ref name="L" />
Per alcuni microrganismi è sufficiente un grado molto limitato di immunodeficienza e le infezioni che portano sono le prime a manifestarsi; altri richiedono una compromissione più severa. Sintomi comuni sono [[febbre]], [[sudorazione]] specie notturna, ingrossamento ghiandolare, [[tremore]], debolezza e perdita di [[
Alcune infezioni opportunistiche e alcuni tumori, come il [[sarcoma di Kaposi]], sono ormai sintomi ben noti della possibile infezione da AIDS. Senza terapie il numero dei linfociti CD4+ si erode inesorabilmente e le infezioni opportunistiche si susseguono una dopo l'altra, magari con pause di benessere tra l'una e l'altra grazie a cure farmacologiche. È comunque solo questione di tempo, e lo scarto tra la prima infezione e il decesso varia tra sei mesi e tre anni, in cui l'individuo va incontro a infezioni sempre più severe e ravvicinate, che portano ad un progressivo e inarrestabile decadimento generale, letale al 100%.<ref name="L" />
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