Bolivia: differenze tra le versioni
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L'[[Movimento Nazionalista Rivoluzionario|MNR]] restò al governo, con importanti successi elettorali, fino al 1964, quando un colpo di Stato militare portò alla presidenza il generale [[René Barrientos Ortuño]]; fu durante il suo governo che si sviluppò la [[Guerriglia del Ñancahuazú]] organizzata dal [[Ernesto Guevara|Che]] nel Dipartimento di Santa Cruz. Fu lui a dare l'ordine di assassinare [[Ernesto Guevara|Ernesto "Che" Guevara]] il 9 ottobre 1967. Barrientos morì l'anno dopo in un misterioso incidente aereo.
[[File:Hugo Banzer Suarez, General, Presidente da Bolívia..tif|sinistra|miniatura|Nel 1971 Hugo Banzer Suárez, sostenuto dalla CIA, espulse con la forza il presidente Torres in un colpo di Stato|257x257px]]
Furono periodi di colpi di Stato militari<ref>Charles D. Corbett, ''Military Institutional Development and Sociopolitical Change: The Bolivian Case'', Journal of Interamerican Studies and World Affairs, Vol. 14, No. 4, ''Special Issue: Military and Reform Governments in Latin America'' (Nov., 1972), pp. 399-435.</ref>, anche qualcuno di sinistra. In quegli anni, la Bolivia partecipò al piano continentale di repressione e assassinio degli oppositori politici denominato ''[[Operazione Condor|Plan Condor]]'', assieme a [[Cile]], [[Argentina]], [[Brasile]], [[Paraguay]] e [[Uruguay]]. Al generale [[Hugo Banzer]] succedette [[García Meza Tejada]], che instaurò l'epoca della narco-dittatura, in cui la [[cocaina]] e il narcotraffico diventarono strumento di pianificazione economica dello Stato. A sorreggere il potere di Meza e del suo ministro dell'interno, [[Arce Gomez]], furono anche squadre di neonazisti e neofascisti italiani (tra i quali il terrorista [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]]
Con il governo democratico di [[Hernán Siles Zuazo|Siles Zuazo]] (1982-1985) si aprì il periodo di stabilità politica che dura tutt'oggi. La grave crisi economica durante questo primo governo, con un'inflazione a vari zeri, portò a una nuova presidenza del [[Movimento Nazionale Rivoluzionario|MNR]] con [[Víctor Paz Estenssoro]] (1985-1989) che risanò l'economia al prezzo di gravi disagi sociali. La politica economica strutturata dall'MNR, definita neoliberale, proseguì con la presidenza di [[Jaime Paz Zamora|Paz Zamora]], del [[Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (Bolivia)|Movimento della Sinistra Rivoluzionaria]] (''Movimiento de Izquierda Revolucionaria'' o MIR), appoggiato dal partito dell'ex dittatore [[Hugo Banzer|Banzer]].
Nel 1993 tornò al governo l'MNR con [[Gonzalo Sánchez de Lozada]], detto ''Goni'' (1993-1997). Si trattava di un governo riformista di impronta [[Neoliberalismo|neoliberale]], con l'appoggio di alcuni partiti della sinistra boliviana. Durante la presidenza di Sanchez de Lozada si promulgarono molte importanti leggi di riforma sociale ed economica, come la legge di partecipazione popolare, la legge dell'Istituto Nazionale della Riforma Agraria (''INRA''), e quella forestale. Si avviarono anche i processi di privatizzazione di molte compagnie statali che portarono a contestazioni e accuse di ''vendere la Patria agli stranieri''. Successivamente, durante la presidenza dell'ex dittatore [[Hugo Banzer]] (1997-2001), sostenuto da un'incontrollabile e corrotta mega coalizione di partiti di varia tendenza [[Populismo|populista]], furono capitalizzate anche le due raffinerie boliviane. Dopo la disastrosa presidenza di Banzer e, alla sua morte per un cancro ai polmoni, del vicepresidente [[Jorge Quiroga]] (2001-2002), l'economia boliviana era al tracollo. Inoltre, durante la presidenza Banzer incominciarono con forza le lotte popolari con la rivolta dell'acqua a [[Cochabamba]] nel 2000, lotte che si sarebbero poi consolidate negli anni seguenti.
Nel 2002 è stato rieletto alla presidenza Sánchez de Lozada. Nel febbraio del 2003 una sommossa della polizia ha fatto rimanere il Paese senza forze dell'ordine per tre giorni e ha portato a uno scontro armato di alcuni reparti della polizia con l'esercito. Nell'ottobre del 2003, la sommossa si è estesa e ha avuto come epicentro la città altipianica di [[El Alto]], cresciuta vertiginosamente negli ultimi anni, diventando la terza città della Bolivia.
El Alto ha bloccato i rifornimenti alla capitale [[La Paz]], l'esercito ha sparato sulla folla e il bilancio è stato di una sessantina di morti. La situazione per Sánchez de Lozada si è fatta insostenibile dopo che il vicepresidente [[Carlos Mesa]] (2003-2005) ha ritirato il suo appoggio al governo. ''Goni'' è così fuggito negli [[Stati Uniti d'America|USA]].
[[File:TrinidadBolivia.jpg|thumb|upright=1.2|La ''Plaza Principal'' di [[Trinidad (Bolivia)|Trinidad]]]]Il vicepresidente, il giornalista Carlos Mesa, ha preso il suo posto ma, nonostante la sua abilità dialettica, il Paese ha continuato a vivere in perenne sommossa. Mesa ha convocato un referendum sulle risorse idrocarburifere che
Un'iniziale alleanza con il partito del dirigente dei produttori di foglie di coca, e capo del principale partito di opposizione, [[Evo Morales]], si è frantumato di fronte all'ambiguità del presidente, ai continui blocchi stradali e alle richieste popolari di nuove elezioni e dell'istituzione di un'assemblea costituente. Mesa, dopo aver assicurato il ricorso a nuove elezioni, ha passato la presidenza della Repubblica per le questioni amministrative a [[Eduardo Rodríguez Veltzé|Eduardo Rodríguez]], presidente della Corte Suprema.
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