Aroldo II d'Inghilterra: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Regno: Limature e semplificazioni
Riga 143:
Avuto notizia della sua ascesa al trono il fratello Tostig, sempre desideroso di vendetta, si recò in visita da [[Guglielmo I d'Inghilterra|Guglielmo II di Normandia]], anch'egli pretendente alla corona inglese, e negoziò con lui un'alleanza.<ref name=Burke-1-14/><ref name=Rex-3-2>{{Cita|Rex 2012|cap. ''3 - Feints & Diversions'', p. 2}}.</ref><ref name=DeVries245>{{Cita|DeVries 1999|p. 245}}.</ref> Guglielmo, pronto a sfruttare ogni occasione per indebolire l'autorità di Aroldo, finanziò quindi una piccola spedizione preliminare in Inghilterra, ponendovi a capo Tostig perché conducesse alcune razzie al fine di saggiare la resistenza anglosassone.<ref name=Burke-1-14/><ref name=Rex-3-2/><ref name=DeVries245/>
 
La spedizione, inizialmente, non riuscì a raggiungere l'Inghilterra perché fermata dalle navi anglosassoni, e fu costretta a deviare prima in [[Danimarca]] e infine in [[Norvegia]].<ref name=Rex-3-3>{{Cita|Rex 2012|cap. ''3 - Feints & Diversions'', p. 3}}.</ref> Qui Tostig negoziò una nuova alleanza con re [[Harald III di Norvegia]], anch'egli desideroso di reclamare il trono inglese<ref name=Rex-3-3/> in quanto si considerava come il vero erede dell'ultimo re danese d'Inghilterra, [[Canuto II d'Inghilterra|Canuto II]], predecessore di Edoardo il Confessore.<ref name=Rex2-1-5/> Tostig approdò infine nell'estate 1066 sull'[[isola di Wight]], devastando il sud dell'Inghilterra.<ref name=Burke-1-14/><ref name=DeVries245/><ref name=Rex-3-4>{{Cita|Rex 2012|cap. ''3 - Feints & Diversions'', p. 4}}.</ref> I saccheggiatori, inseguiti dalle truppe comandate da Aroldo,<ref name=Rex-3-4/> risalirono poi tutta l'Inghilterra verso nord con l'intenzione di unirsi alle truppe norvegesi, che sarebbero dovute sbarcare di lì a poco;<ref name=Rex-4-1>{{Cita|Rex 2012|cap. ''4 - The Thunderbolt From the North'', p. 1}}.</ref> vennero tuttavia affrontati e sconfitti presso la baia di [[Humber]] dal conte [[Morcar|Morcar di Northumbria]] e suo fratello [[Edwin di Mercia|Edwin]], costringendo Tostig a rifugiarsi da re [[Malcolm III di Scozia]], altro nemico degli anglosassoni<ref name=Burke-1-14/> con cui probabilmente aveva avutofatto accordi segreti di collaborazione fin da quando era conte di Northumbria.<ref name=Rex2-1-7/>
 
==== Invasione norvegese ====
Guglielmo aveva cominciato nel frattempo a raccogliere truppe ed armamenti presso [[Dives-sur-Mer]],<ref name=Rex-1-2>{{Cita|Rex 2012|cap. ''1 - The Norman D Day'', p. 2}}.</ref> progettando di invadere l'[[Inghilterra]] per reclamarne la corona; al suo fianco si schierarono anche tutti quei nobili sollecitatimotivati dalla benedizione che la Chiesa aveva dato alla causa, specialmente francesi e altri normanni provenienti dal [[Sud Italia]].<ref name=Rex-5-7>{{Cita|Rex 2012|cap. ''5 - The War Between Duke William & Harold, King of the English'', p. 7}}.</ref> Aroldo, in previsione dell'attacco normanno, assembrò un gran numero di uomini sull'[[isola di Wight]];<ref name=DeVries262>{{Cita|DeVries 1999|p. 262}}.</ref> tuttavia, forse per i venti non favorevoli, i normanni rimandarono l'invasione per più di sette mesi, causando grande imbarazzo per Guglielmo, che molti cominciarono a ritenere un codardo.<ref name=Rex-1-2/> L'8 settembre, con le provviste esaurite e con la stagione del raccolto ormai alle porte,<ref name=Rex-3-2/> Aroldo congedò l'esercito ed egli stessoe tornò a [[Londra]].<ref name=Rex-1-2/><ref name=DeVries262/>
 
[[File:Harald landing in York 01.jpg|miniatura|Miniatura che mostra l'invasione norvegese dell'Inghilterra del 1066]]
 
Non sapeva che poco prima Harald III era salpato dalla Norvegia.<ref name=Rex-4-1/><ref name=DeVries263>{{Cita|DeVries 1999|p. 263}}.</ref> Dopo aver attraversato il [[mare del Nord]] e aver reclutato nuovi soldati nel [[regno delle Isole]],<ref name=DeVries263/><ref name=Rex-4-2>{{Cita|Rex 2012|cap. ''4 - The Thunderbolt From the North'', p. 2}}.</ref> il sovrano vichingo sbarcò nell'Inghilterra settentrionale<ref name=Rex-1-2/> riunendosi con l'alleato Tostig alla foce del [[Tyne|fiume Tyne]].<ref name=Rex-4-2/> Il primo atto degli invasori fu la distruzione della città di [[Scarborough (Regno Unito)|Scarborough]], bombardata con proiettili infuocati;<ref name=Rex-4-2/><ref>{{Cita|DeVries 1999|p. 253}}.</ref> Harald e Tostig procedettero poi verso sud, avanzando verso l'importante città di [[York]].<ref name=Rex-4-3>{{Cita|Rex 2012|cap. ''4 - The Thunderbolt From the North'', p. 3}}.</ref> Nell'attesa di Aroldo, subito avvertito dell'invasione,<ref name=Rex-4-6>{{Cita|Rex 2012|cap. ''4 - The Thunderbolt From the North'', p. 6}}.</ref> i primi a contrastare i norvegesi furono il conte [[Morcar]] e suo fratello [[Edwin di Mercia|Edwin]], che ingaggiarono battaglia nei pressi della città.<ref name=Rex-4-3/><ref>{{Cita|DeVries 1999|pp. 255-256}}.</ref><ref name=Walker178>{{Cita|Walker 1997|p. 178}}.</ref> Tuttavia, nella conseguente [[battaglia di Fulford]] del 20 settembre 1066, nonostante il valore dimostrato, gli anglosassoni furono sconfitti con grande perdita di vite umane.<ref name=Walker178/><ref>{{Cita|Rex 2012|cap. ''4 - The Thunderbolt From the North'', pp. 3-5}}.</ref> Tale evento costrinse quindi Morcar ed Edwin a fuggire verso sud, allo scopo di ricongiungersi col sovrano.<ref>{{Cita|DeVries 1999|pp. 254-255}}.</ref>
 
Harald e Tostig s'impossessarono quindi della Northumbria. Aroldo era deciso ad affrontarli e già prima dello scontro a Fulford era partito da Londra con un esercito,<ref name=DeVries263/> allargando le sue schiere durante il viaggio con delle milizie contadine appiedate<ref name=Rex-4-6/> ede effettuandoriuscendo l'impresa dia raccogliere una grande armata nelin giro disoli pochi giorni.<ref>{{Cita|DeVries 1999|p. 264}}.</ref> Nel frattempo re Harald, illudendosi di avere la situazione sotto controllo, non si curò neanche di porre York sotto assedio,<ref>{{Cita|DeVries 1999|p. 268}}.</ref> e ciò consenti ad Aroldo, arrivato in segreto il 24 settembre, di organizzare un attacco a sorpresa contro i norvegesi con l'aiuto dei cittadini.<ref name=Rex-4-6/> Il 25 settembre gli yorkesi finsero di voler scendere a patti con Harald, invitandolo presso il crocevia di Stamford Bridge per rendergli omaggio e consegnargli degli ostaggi;<ref>{{Cita|DeVries 1999|pp. 268-269}}.</ref> il re norvegese cadde nel tranello e si presentò all'appuntamento con solo parte del proprio esercito, per di più privo del grosso degli armamenti,<ref>{{Cita|DeVries 1999|p. 277}}.</ref> facendosi così sorprendere dall'improvviso attacco della più consistente armata anglosassone,<ref>{{Cita|Rex 2012|cap. ''4 - The Thunderbolt From the North'', pp. 7-8}}.</ref><ref>{{Cita|DeVries 1999|p. 278}}.</ref> che aveva già annientato altri gruppetti di vichinghi incontrati sul proprio cammino.<ref>{{Cita|DeVries 1999|p. 280}}.</ref> Lo scontro, noto come la [[battaglia di Stamford Bridge]], si concluse con una schiacciante vittoria di Aroldo e con la morte di Harald e Tostig, trafitti da una scarica di frecce nemiche,<ref name=Rex-4-9>{{Cita|Rex 2012|cap. ''4 - The Thunderbolt From the North'', p. 9}}.</ref><ref>{{Cita|DeVries 1999|p. 292}}.</ref> oltre che con la conseguente fuga o cattura dei pochi superstiti norvegesi.<ref name=Rex-1-2/> Aroldo fu comunque magnanimo con i prigionieri, permettendo loro di tornare in Norvegia dopo aver raccolto le spoglie di Harald.<ref name=Rex-4-9/><ref>{{Cita|Provero 2020|p. 133}}.</ref><ref name=DeVries295>{{Cita|DeVries 1999|p. 295}}.</ref> Pare inoltre che, nonostante tutto, piangesse la morte del fratello Tostig.<ref name=DeVries295/>
 
Nonostante la netta vittoria anglosassone, la situazione appariva ancora grave: nel meridione dell'Inghilterra era appena sbarcato Guglielmo con un forte esercito di guerrieri ben addestrati, e aveva conquistato la cittadina di [[Hastings (East Sussex)|Hastings]].<ref name=Thierry239>{{Cita|Thierry 1837|p. 239}}.</ref>
 
==== Invasione normanna ====
La flotta di Guglielmo era salpata il 27 settembre dalla [[Normandia]],<ref name=Rex-1-2/> approdando infine in Inghilterra all'alba del giorno successivo.<ref name=Thierry239/><ref>{{Cita|Rex 2012|cap. ''1 - The Norman D Day'', p. 1}}.</ref> Non vi fu una concreta opposizione anglosassone allo sbarco:<ref group=N>Solo due navi normanne, separate dal resto della flotta e approdate a [[Old Romney]] nel [[Kent]], furono distrutte dagli anglosassoni e i loro equipaggi trucidati. Guglielmo poi si vendicò radendo al suolo Romney. ''Cfr.'' {{Cita|Rex 2012|cap. ''1 - The Norman D Day'', p. 6}} e {{Cita|Thierry 1837|p. 254}}.</ref> nei giorni precedenti una tempesta aveva infatti infuriato sulla Manica, danneggiando sia la flotta anglosassone che quella normanna;<ref name=Rex-1-3>{{Cita|Rex 2012|cap. ''1 - The Norman D Day'', p. 3}}.</ref> mentre la prima era rientrata a Londra sicura che le condizioni meteorologiche fossero troppo proibitive per una traversata,<ref name=Rex-3-2/><ref name=Thierry239/> la seconda si era spinta comunque al largo e, dopo una battaglia navale minore riportata sparsamentesuperficialmente nelle cronache,<ref>{{Cita|Rex 2012|cap. ''3 - Feints & Diversions'', pp. 9-10}}.</ref> era giunta in Inghilterra.<ref name=Rex-1-3/> L'esercito di Guglielmo sbarcò presso [[Pevensey]], un villaggio del [[Sussex]],<ref name=Thierry239/> dietro consiglio di alcuni monaci locali esiliati in Normandia tempo prima per dissidi con Aroldo.<ref name=Rex-1-4>{{Cita|Rex 2012|cap. ''1 - The Norman D Day'', p. 4}}.</ref> Inizialmente stupendosi della mancanza di reazioni anglosassoni, il duca occupò i resti dell'antica fortezza romana di Anderida e costruì un piccolo forte di legno per difendersi da eventuali attacchi,<ref name=Rex-1-4/> razziando nel frattempo tutta l'area circostante e terrorizzando i locali,<ref name=Rex-1-5>{{Cita|Rex 2012|cap. ''1 - The Norman D Day'', p. 5}}.</ref> violando anche il [[diritto di asilo#Inghilterra medievale|diritto d'asilo]] dei luoghi santi come chiese e cimiteri.<ref name=Thierry240>{{Cita|Thierry 1837|p. 240}}.</ref> Le precedenti milizie reclutate da Aroldo o erano state già congedate oppure lo avevano seguito verso nord per respingere i [[vichinghi]], quindi per alcuni giorni i normanni ebbero campo libero per imperversareimperversando lungo le coste meridionali dell'Inghilterra,<ref name=Rex-1-5/> occupando lo strategico porto di [[Hastings (East Sussex)|Hastings]] per assicurarsi le comunicazioni e i rifornimenti dalla Normandia.<ref name=Rex-1-6>{{Cita|Rex 2012|cap. ''1 - The Norman D Day'', p. 6}}.</ref> Guglielmo non era al corrente dell'invasione norvegese e dell'assenza di Aroldo, ragion per cui, temendo un attacco da parte sua, non si allontanò dalla roccaforte e attese che fosse l'avversario a fare la prima mossa.<ref name=Rex-1-6/>
 
[[File:Inghilterra 1066.png|miniatura|sinistra|Le invasioni compiute in Inghilterra nel 1066]]
 
Aroldo ebbe appena il tempo di celebrare la vittoria di Stamford Bridge, venendo subito dopo raggiunto dalla notizia dello sbarco di Guglielmo recata dai nobili del sud dell'Inghilterra, fuggiti dall'invasione normanna.<ref name=Thierry240/><ref name=Rex-1-7>{{Cita|Rex 2012|cap. ''1 - The Norman D Day'', p. 7}}.</ref> Fu quindi costretto a lasciare insepolti i numerosi morti di Stamford Bridge (tanto che [[Orderico Vitale]] testimonia che il campo di battaglia era ancora riconoscibile, un secolo più tardi, dalle pile di ossa presenti fuori York)<ref name=Rex-4-9/> e ad avviare una nuova marcia forzata, stavolta verso sud;<ref name=Thierry240/> durante il viaggio rimpolpò le file del suo esercito, assottigliatosi dopo Stamford Bridge, riuscendo a creare una nuova forza consistente.<ref name=DeVries298>{{Cita|DeVries 1999|p. 298}}.</ref> Raggiunse Londra tra il 5<ref name=Rex-1-7/> e il 9 ottobre,<ref name=Walker192>{{Cita|Walker 1997|p. 192}}.</ref> fermandovisi qualche giorno per riposare e congiungendosi con le truppe dei fratelli [[Gyrth Godwinson|Gyrth]] e [[Leofwine Godwinson]].<ref>{{Cita|Rex 2012|cap. ''4 - The Thunderbolt From the North'', p. 10}}.</ref> I normanni tuttavia stavano continuando a saccheggiare l'Inghilterra meridionale, applicando la tattica della [[terra bruciata (guerra)|terra bruciata]] nelle zone circostanti Hastings;<ref name=Rex-1-7/> capita quindi l'urgenza della situazione, Aroldo lasciò Londra l'11 o 12 ottobre successivo e marciò verso Guglielmo.<ref name=Walker192/> La Chiesa anglosassone, contrariata dal sostegno del papa ai normanni, si schierò unanimemente con Aroldo e ne rafforzò lo schieramento con numerosi contingenti.<ref name=Rex-5-6>{{Cita|Rex 2012|cap. ''5 - The War Between Duke William & Harold, King of the English'', p. 6}}.</ref><ref>{{Cita|Thierry 1837|p. 244}}.</ref> Le fonti normanne millantano nel periodo prima della battaglia di Hastings disaccordi tra Aroldo e Gyrth, ma non ci sono prove concrete di ciò e quasi certamente si tratta di un tentativo di dipingere gli anglosassoni più deboli e disuniti di quanto in realtà fossero.<ref>{{Cita|Rex 2012|cap. ''4 - The Thunderbolt From the North'', pp. 10-11}}.</ref>
 
==== Battaglia di Hastings e morte ====
{{vedi anche|Battaglia di Hastings}}
Hastings non era lontana da Londra e la roccaforte normanna venne raggiunta da Aroldo in poco tempo. A differenza di Stamford Bridge, non vi fu nessuna imboscata, e l'esercito anglosassone avanzò in piena vista incontro ai nemici la sera del 13 ottobre.<ref name=Rex-5-2>{{Cita|Rex 2012|cap. ''5 - The War Between Duke William & Harold, King of the English'', p. 2}}.</ref><ref name=Rex2-12>{{Cita|Rex 2017|cap. ''12 - All Roads Lead to Hastings''}}.</ref> Le fonti normanne sono ambigue sull'esercito anglosassone, testimoniandone i grandi numeri ma anche la disorganizzazione, dicendoaffermando che molti soldati disertaronoavessero disertato prima dello scontro decisivo; si tratta probabilmente di una falsità per dare lustro alle truppe del duca.<ref name=Rex-5-2/> Prima di scontrarsi Guglielmo e Aroldo inviarono i propri rappresentanti a negoziare con la controparte;<ref name=Rex-1-8/> secondo [[Guglielmo di Poitiers (cronista)|Guglielmo di Poitiers]], mentre il duca rinfacciò al sovrano di aver rotto il giuramento prestato,<ref name=Rex-2-6/> quest'ultimo ne negò la validità adducendo l'ultima designazione fatta da re Edoardo in punto di morte.<ref name=Rex-1-8/><ref name=Provero54>{{Cita|Provero 2020|p. 54}}.</ref> Nessuna mediazione fu quindi possibile, e i due eserciti si prepararono a darsi battaglia; Guglielmo ricevette la visita dello Stalliere Reale anglosassone [[Robert FitzWimarc]] (un normanno), che lo informò della vittoria di Aroldo a Stamford Bridge e logli avvertìconsigliò di ritirarsi per non fare la stessa fine di Harald e Tostig,<ref name=Rex2-12/> senza tuttavia riuscire a dissuaderlo dalla volontà di combattere.<ref name=Rex-1-8/>
 
[[File:'Fighting Man' Harold godwinson personal standard war banner.png|miniatura|upright=0.75|Ricostruzione dello stendardo da battaglia di Aroldo, raffigurante un uomo combattente]]
 
Inizialmente, la mattina del 14 ottobre, fu Aroldo a dettare l'andamento della battaglia, poiché conosceva bene la zona in quanto facente parte delle sue molte terre,<ref name=Rex2-12/><ref name=Rex-5-3>{{Cita|Rex 2012|cap. ''5 - The War Between Duke William & Harold, King of the English'', p. 3}}.</ref> e per intimorire gli avversari mandò avanti il proprio stendardo da battaglia raffigurante un uomo combattente.<ref name=Rex-5-4>{{Cita|Rex 2012|cap. ''5 - The War Between Duke William & Harold, King of the English'', p. 4}}.</ref> Guglielmo e le sue truppe, che avevano passato una notte insonne per timore di un improvviso attacco,<ref name=Rex-5-4/> non poterono tirarsirimandare indietro dalil combatterecombattimento, poiché la finestra di tempo stabile che aveva permesso l'attraversamento della Manica era terminata ed era impossibile tornare indietro; inoltre la flotta anglosassone era nuovamente salpata da Londra per prendere alle spalle i normanni, e sarebbe giunta entro pochi giorni.<ref name=Rex2-12/><ref name=Rex-5-3/> La [[battaglia di Hastings]] iniziò quindi con i migliori auspici per Aroldo, che si trovava oggettivamente in vantaggio: anche se fosse risultata in una sconfitta, si sarebbe potuto agevolmente ritirare nell'interno e stringere i normanni nella morsa della loro stessa terra bruciata, che non avrebbe loro permesso di sostentarsi a lungo.<ref name=Rex2-12/><ref name=Rex-5-3/><ref>{{Cita|Thierry 1837|p. 242}}.</ref> Molti, sia cronisti medievali che storici successivi, hanno criticato la decisione di Aroldo di dare battaglia giudicandola affrettata,<ref name=DeVries298/> ma in realtà il sovrano non aveva scelta, poiché aveva il dovere di difendere i propri sudditi e possedimenti dagli attacchi nemici;<ref name=Rex2-12/><ref>{{Cita|Thierry 1837|p. 241}}.</ref> inoltre è possibile che temesse un radicamento delle forze avversarie nella zona, tentando quindi di cacciarle il prima possibile.<ref name=DeVries298/>
 
Memore dell'esperienza in Normandia, dove aveva osservato l'abilità normanna nell'uso della [[cavalleria]],<ref name=Rex-5-6/> che non era utilizzata dagli anglosassoni, Aroldo schierò le proprie truppe su una collina che dominava la zona,<ref name=Rex-5-4/> fortificandola.<ref>{{Cita|Thierry 1837|p. 245}}.</ref> Guglielmo, avendo constatato che l'area era perlopiù [[palude|paludosa]] e poco adatta a cariche frontali, ritenne più prudente attendere per non esporre i propri cavalieri a rischi inutili, e lasciò che gli anglosassoni occupassero le posizionimigliori piùposizioni strategichetattiche.<ref name=Rex2-12/><ref name=Rex-5-4/> Gli anglosassoni formarono uno schieramento compatto sopra la collina, e Aroldo li arringò in previsione della battaglia imminente, posizionandosi poi al centro della prima linea per meglio dirigere i movimenti delle truppe.<ref name=Rex-5-6/> Come descritto da [[Enrico di Huntingdon]] e [[Guglielmo di Malmesbury]], i fanti inglesi formavano un [[muro di scudi]] virtualmente impenetrabile, che i normanni avrebbero potuto distruggere solo dopo una faticosa risalita dei fianchi della collina.<ref name=Rex-5-6/> Aroldo aveva fatto anche in modo di orientarsi col sole alle proprie spalle per accecare gli avversari, ma quella mattina una densa foschia si era levata sul campo di battaglia e quest'accorgimento non servì a nulla.<ref name=Rex-5-6/> Guglielmo nel frattempo, capendo di dover cambiare strategia, divise il proprio esercito in sette formazioni più piccole e mobili;<ref name=Rex-5-6/> fece quindi a sua volta un discorso, spronando i suoi uomini ricordando loro che ormai non c'era altra via d'uscita se non la vittoria.<ref name=Rex2-12/><ref>{{Cita|Rex 2012|cap. ''5 - The War Between Duke William & Harold, King of the English'', pp. 6-7}}.</ref>
 
[[File:William Blake, Visionary Head of Harold killed at the Battle of Hastings.jpg|miniatura|sinistra|La ferita all'occhio di Aroldo in un'illustrazione di [[William Blake]] (1819)]]