Enrico II d'Inghilterra: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: Aggiungo: nds:Hinrich II. (England) |
prosa + 1 collegamento |
||
Riga 48:
Prima di salire al trono, Enrico controllava già la [[Normandia]] e l'[[Angiò]] nel [[Europa continentale|continente]]; il matrimonio con [[Eleonora d'Aquitania]] (moglie ripudiata del Re di Francia Luigi VII) nel [[1152]] pose sotto il suo dominio anche le vaste aree di [[Turenna]], [[Aquitania]], e [[Guascogna]]. Divenne effettivamente più potente del re di [[Francia]] — con un impero (''l'[[Impero angioino]]'') che si allungava dal [[Solway Firth]] fino al [[mare Mediterraneo]] e dal [[Somme (fiume)|Somme]] ai [[Pirenei]]. Come re, volle includere l'[[Irlanda]] in questo vasto dominio. Mantenne alti anche i rapporti con l'imperatore di Bisanzio [[Manuele I di Bisanzio|Manuele I Comneno]].
Nell'Agosto del [[1152]], Enrico, precedentemente occupato nella guerra contro l'ex marito di Eleonora [[Luigi VII di Francia]] ed i suoi alleati, si precipitò da lei,
Durante il regno di Stefano i baroni avevano sovvertito gli affari di stato per minare la presa del monarca sul reame; Enrico II vide come suo primo compito quello di ribaltare questo spostamento di potere. Ad esempio, Enrico fece abbattere i castelli che i baroni avevano fatto costruire senza autorizzazione durante il regno di Stefano, e lo [[scutaggio]], un tributo pagato dai vassalli in sostituzione del servizio militare, divenne entro il 1159 una caratteristica centrale del sistema militare del re. La gestione delle registrazioni migliorò notevolmente allo scopo di ottimizzare la riscossione di questa tassa.
Riga 54:
Enrico II fondò corti in diverse parti d'Inghilterra, e per primo istituì la pratica reale di concedere ai magistrati il potere di prendere decisioni legali su un'ampia gamma di questioni civili nel nome della Corona. Il suo regno vide la produzione del primo manuale legale scritto, che fornì le basi per l'odierna "[[Common Law]]".
A partire dall'[[Assise di Clarendon]] ([[1166]]), il [[processo giudiziario]] divenne la norma. Fin dalla [[conquista normanna]], i processi davanti ad un giudice erano stati in gran parte rimpiazzati dall'[[ordalia]] e dal "[[duello di Dio]]" (che la legge inglese non abolì fino al [[1819]]). La garanzia della giustizia e la sicurezza del territorio vennero ulteriormente rinforzate nel 1176 con l'[[Assize di Northampton]], sviluppata sui precedenti accordi di Clarendon. Questa riforma si rivelò uno dei principali contributi di Enrico alla storia sociale dell'Inghilterra. Come conseguenza dei miglioramenti nel sistema legale, il potere delle [[corte ecclesiastica|corti ecclesiastiche]] svanì. La chiesa si oppose a ciò, e trovò il suo portavoce più veemente in [[san Tommaso Becket|Tommaso Becket]], l'[[Arcivescovo di Canterbury]], precedentemente stretto amico di Enrico e suo Cancelliere. Enrico aveva nominato Becket all'arcivescovado proprio perché voleva evitare conflitti.
Il conflitto iniziò per una disputa sul caso in cui una corte secolare avrebbe potuto processare un ecclesiastico che avesse commesso un reato. Enrico tentò di assoggettare Becket e gli altri prelati facendogli giurare di obbedire ai "costumi del reame", ma la controversia si sviluppò attorno a cosa costituisse tali costumi, e la chiesa si mostrò riluttante a sottomettersi. A seguito di un acceso scambio alla corte di Enrico, Becket lasciò l'Inghilterra per la Francia nel [[1164]], per sollecitare di persona l'appoggio di [[Papa Alessandro III]], che si trovava in esilio in Francia a causa di dissensi tra il collegio dei cardinali ed il re [[Luigi VII di Francia]]. A causa della sua posizione precaria, Alessandro rimase neutrale nel dibattito, anche se Becket rimase in esilio sotto la protezione di Luigi e di Papa Alessandro fino al 1170. Dopo una riconciliazione tra Enrico e Thomas in Normandia, nel [[1170]], Becket fece ritorno in Inghilterra. Becket si confrontò di nuovo con Enrico, questa volta circa l'incoronazione del Principe Enrico (si veda più avanti). La molto citata, ma probabilmente apocrifa frase di Enrico II rieccheggia nei secoli: "Chi mi libererà da questi preti turbolenti?" Anche se i violenti attacchi di Enrico contro Becket nel corso degli anni sono ben documentati, questa volta quattro dei suoi cavalieri presero il re alla lettera (in quanto egli avrebbe voluto ciò, anche se in seguito negò) e si recarono immediatamente in Inghilterra, dove assassinarono Becket nella [[Cattedrale di Canterbury]], il [[29 dicembre]] [[1170]].
|