Secondo triumvirato: differenze tra le versioni

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PGS 1984 (discussione | contributi)
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[[Marco Giunio Bruto]] e [[Cassio Longino]] si rifugiarono in Macedonia, dove arruolarono un'imponente armata – 19 legioni (ca. 80.000 uomini) – pronta a passare l'[[Adriatico]]. [[Decimo Bruto]], invece, si rifugiò in [[Gallia Cisalpina]], assegnatagli come provincia da governare. Dopo [[battaglia di Modena|Modena]], vista la situazione peggiorare per lui di giorno in giorno (sia per la diserzione in massa dei suoi legionari in favore di Ottaviano, sia perché ormai si trovava isolato dagli altri cesaricidi), Bruto decise di muoversi verso la Macedonia, ma fu ucciso da un gallo fedele ad Antonio.
 
[[File:Philippi 1st battle map.jpg|miniatura|La prima fase della battaglia di Filippi]]
Intanto Antonio e Ottaviano, mentre si accordavano e si spartivano le zone d'influenza in Occidente con Lepido, senza preoccuparsi del blocco navale di Sesto Pompeo, trasferirono anch'essi 19 legioni in [[Grecia]]. Lo scontro fra i due eserciti avvenne nell'ottobre 42 a.C. a [[Filippi]], sulla [[via Egnazia]]. La battaglia si svolse in due fasi distinte, combattute rispettivamente il 3 e il 23 ottobre.
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I due, ormai prossimi allo scontro, pur non esercitando più i poteri triumvirali, pretesero un giuramento di fedeltà da parte degli alleati della ''res publica'': l'uno da quelli occidentali, l'altro da quelli orientali. Ottaviano, tra l'altro, ricevette il consenso quasi unanime del Senato, mentre la minoranza che non volle riconoscerglielo si rifugiò ad Alessandria. Dopo anni di grandi turbolenze e di guerre civili fratricide, a lui erano rivolte le speranze di una definitiva pacificazione dello stato.
 
[[File:Battle_of_Actium-it.svg|miniatura|upright=1.8|Mappa della battaglia di Azio.]]
Non fu facile per Ottaviano reperire le risorse per l'arruolamento, ma alla fine riuscì a schierare circa 80.000 uomini e 400 navi di medie dimensioni; Antonio, invece, poté contare su 120.000 fanti e circa 500 unità navali di grande stazza. I due schieramenti si trovarono l'uno di fronte all'altro il 2 settembre del 31 a.C. ad [[battaglia di Azio|Azio]], un promontorio all'ingresso del golfo di [[Ambracia]] (odierna [[Arta (Grecia)|Arta]]) in [[Epiro]]. Non si sa per quale motivo Antonio abbia preferito lo scontro sul mare piuttosto che un attacco con le forze di terra; il fatto è probabilmente dovuto alla sua scarsa fiducia nella fanteria, alquanto eterogenea.
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== Le conseguenze della vittoria di Ottaviano: la nascita del principato ==
{{vedi anche|augusto (titolo)|principato (storia romana)|Impero romano}}
 
[[File:Statue-Augustus.jpg|miniatura|Statua di Ottaviano con indosso la lorica, la tipica corazza dei comandanti romani, rinvenuta nella villa della moglie Livia a [[Prima Porta]], vicino a Roma e ora custodita ai [[Musei Vaticani]].]]
L'alba del I secolo a.C. vide la ''res publica'' ormai incapace di gestire con le sue obsolete istituzioni l'enorme impero creato in secoli di guerre. Quella di questo secolo fu una storia travagliata e caratterizzata dall'affermarsi di elementi e tendenze che portarono alla fine del regime repubblicano e alla nascita di un nuovo sistema politico. Il cambiamento non sarebbe forse stato inevitabile, ma certamente a ciò contribuì l'abilità e la prudenza dimostrate da Ottaviano. Pur presentandosi come campione della tradizione repubblicana e del ''mos maiorum'', egli astutamente svuotò di ogni valore reale le vecchie magistrature. Nel 31 a.C. e negli anni successivi guidò lo stato ricoprendo regolarmente e senza soluzione di continuità la carica di console.