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== Ricostruzione del primo cinese medio (Baxter, 2011) ==
=== Consonanti iniziali ===
* C'era distinzione tra
*Erano presenti i suoni retroflessi/cacuminali. Tali suoni vengono trascritti con una -r- che non ha valore fonetico e, qualora ci sia aspirazione, viene indicata come -rh-. I suoni retroflessi sono *dr, *tr, *trh, *dzr, *tsr, *tsrh. Si distingue nuovamente tra consonante sonora, sorda e sorda aspirata. A questo inventario di consonanti iniziali retroflesse, si aggiunge anche la nasale *nr e le fricative *sr, *zr. I suoni retroflessi in primo cinese medio sono stati ereditati dal cinese degli Han orientali, in cui stando alla ricostruzione di Weldon South Coblin (1983) la retroflessione era allofona di un cluster a inizio sillaba avente una *-r- al secondo membro. Tali cluster erano stati ereditati dal cinese antico.
* Sono presenti alcune consonanti palatali, rese riconoscibili nella trascrizione tramite l'uso di una -y- senza valore fonetico e che si comporta come la “r”. Le tre palatali sono *dzy, *tsy, *tsyh e seguono dunque la distinzione tra sonora, sorda e sorda aspirata. Esiste anche una palatale nasale, *ny e le fricative *sy, *zy contrapposte alla loro versione retroflessa e non retroflessa *s, *z. La *ny si ricostruisce dall'attestazione in alcuni dialetti cinesi e nelle lingue sino-xeniche. Le palatali sono un'innovazione del primo cinese medio siccome non erano presenti in cinese antico e derivano dalla palatalizzazione delle sillabe di tipo B in cinese antico; le sillabe di tipo A, cioè le sillabe enfatiche, non hanno subito questa palatalizzazione perché, secondo Jerry Norman e Baxter-Sagart, erano colpite da faringalizzazione. La faringalizzazione è andata perduta in primo cinese medio e probabilmente anche nel cinese degli Han orientali.
* Le due consonanti fricative aspirate sono *x (/x/, /h/) e *h (*/ɣ/, / ɦ/). La prima è sorda, mentre la seconda è sonora.
* Non esisteva il suono /f/ e una sua controparte sonora /v/, comparsi entrambi nel tardo cinese medio laddove in primo cinese medio era presente un suono bilabiale.
* Il primo cinese medio ha perso la consonante vibrante sonora */r/ presente in cinese antico e cinese degli Han orientali.
*
* Il primo cinese medio ha perso i suoni uvulari presenti in cinese antico, secondo la teoria delle uvulari di Pan Wuyun. Questi suoni presumibilmente erano già andati perduti durante il cinese degli Han orientali.
* Il primo cinese medio non ha strutture sesquisillabiche (cioè "una sillaba e mezzo"), per cui ha dei prefissi di origine morfologica blandamente attaccati.
* Il primo cinese medio ha numerosi cluster a inizio sillaba preservati in parte dal cinese degli Han orientali e persi in primo cinese medio.
* La consonante laterale *l deriva da una *r faringalizzata in cinese antico, dunque da un suono nelle sillabe di tipo A.
* Le consonanti *m, *n e *ng sono ereditate direttamente dal cinese antico e dal cinese degli Han orientali.
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▲* Esisteva uno [[Occlusiva glottidale sorda|colpo di glottide]], una consonante laringale/glottidale che equivale ad un colpetto di tosse che si accompagna all'attacco di una vocale. Quest’ultimo si trascrive come un apostrofo di fronte alla vocale. Nel tardo cinese medio era ancora presente, mentre nel cinese arcaico poteva trovarsi anche a fine sillaba. Una volta sparito, nel cinese medio (''non'' quello contemporaneo) aveva creato il tono crescente in gran parte dei casi.
* Esistevano già i toni (Baxter registra il tono piatto/level {{lang|zh|平}} ''píng'' senza segni, crescente {{lang|zh|上}} ''shàng'' con una X maiuscola a fine sillaba e discendente/departing {{lang|zh|去}} ''qù'' con una H maiuscola a fine sillaba, tre in totale). Tutte le sillabe che terminavano in stop senza rilascio di suono (''vedi avanti''), atonali, venivano poi indicate come tono entrante ({{lang|zh|入}}, ''rù'') e quindi si preferiva considerarle separate da tutte le altre. Il tono crescente del cinese medio si è formato dalla caduta del colpo di glottide a fine sillaba nel cinese arcaico, mentre il tono decrescente nel cinese medio deriverebbe in gran parte dei casi dalla caduta di una "-s" in un cluster consonantico a fine sillaba nel cinese arcaico. Tutte le sillabe che non avevano né il tono crescente, né il tono discendente (e quindi non avevano stacchi glottali o "-s" in fondo ma tutt'altro), né uno stop senza rilascio di suono (vedi avanti) avevano assunto il tono acuto. Non esisteva il terzo tono del cinese contemporaneo.▼
* A fine sillaba si poteva avere, come suoni sonori, una –*n o una –*ng ma anche una –*m.▼
* Esistevano pure tre consonanti occlusive senza rilascio di suono, oggi ancora presenti in lingue come il cantonese (famiglia Yue), il coreano e il vietnamita. Sono la –*p (la vocale si interrompe serrando le labbra ma senza una “p” di rilascio), la –*t (interruzione in zona dentale) e la –*k (interruzione in zona velare).▼
* In conclusione, a inizio sillaba poteva esserci il suono *“ng-” nasale. Oggi è sparito nel cinese mandarino, ma ancora presente in lingue regionali come il cantonese.▼
* Riguardo alla trascrizione di tre particolari vocali, il cluster "ae" */æ/ è una /e/ molto aperta, "ea" */ɛ/ è leggermente meno aperta e il simbolo "+" sta a indicare la vocale alta centrale */ɨ/.
* Ora che la ricostruzione Baxter-Sagart è stata introdotta, si può precisare (anche per dare un'idea dei cluster nel cinese arcaico) che la retroflessione aspirata CH- (sia odierna sia del cinese medio, in cui le retroflesse compaiono per la prima volta) deriva da cluster come *tsʰr, *[d]r, *tʰr, *lr ,*s.r̥ ,*qʰ<r> , *t.l̥ , *n̥r , *t.qʰ, *s-l̥ˤ<r> e *tr. Ci sono, come spesso accade, delle eccezioni, per esempio laddove il cluster si origina da *r̥ e *tʰ. Tutti questi cluster sono spariti nel cinese medio. Alcuni di questi suoni sono spariti dall'inventario consonantico del primo cinese medio.
* Il suono retroflesso sordo SH- deriva da cluster come *s.t, *sr o da rielaborazioni di consonanti insolate come *l̥ e*[d] .
* Il suono retroflesso ZH- deriva da cluster come *[t.q], *tr, *[dz]ˤr e dalla consonante isolata *t.
* Nel cinese arcaico era possibile trovare cluster anche in sillabe poi divenute non retroflesse: semplicemente, uno o tutti i membri del cluster si sono persi, come in {{lang|zh|厄}} e4 (primo cinese medio '''‘'''eak, cinese arcaico *qˤ<r>[i]k) oppure {{lang|zh|惯}} guan4 (primo cinese medio kwaenH, cinese antico kˤro[n]-s).
* La sillaba "AI" diventa spesso */ʔoj/ (anche il nucleo della sillaba "DAI" si pronunciava così), mentre "AO" è */ŋaw/ (anche se nucleo di sillaba, eccetto QIAO che diventa /jew/) e più sporadicamente /ʔaw/. La sillaba "YAN" /jɛn/, che curiosamente in pinyin non rispecchia a fondo la pronuncia, ha una pronuncia simile (perlopiù */jen; jem/ anche con la vocale più aperta)▼
* Il terzo tono attuale deriva in gran parte dei casi dal tono crescente del cinese medio, a sua volta derivato dalla caduta del colpo di glottide a fine sillaba. Un fenomeno simile è avvenuto anche in vietnamita, come dimostrato nella metà Novecento da [[André-Georges Haudricourt|Haudricourt]].▼
* Il secondo tono attuale deriva spesso da presenza di uno stop consonantico (-t, -p, -k, presenti comunque anche altrove) del cinese medio (a meno che non ci sia una coda nasale -ng o -n/-m, che invece si sono conservate oggi in -ng e -n) e dalla caduta degli stop finali è nato il tono crescente, presente per; anche in quelle con finale nasale. Siccome era breve di durata, si usava per trascrivere le parole con vocali brevi dal sanscrito.▼
* Il primo tono dal cinese medio a oggi resta perlopiù invariato. Oggi la resa del primo tono varia in altezza da dialetto a dialetto: nello standard attuale di Pechino, su cui tutti i toni si modellano, ha un'altezza acuta, mentre per esempio nel dialetto Wu di Shanghai (shanghaiano) e Wenzhou (wenzhounese) è meno acuto, mentre nel dialetto [[Lingua xiang|Xiang]] di [[Changsha]] l'intonazione è nel registro medio. Semplicemente, se in Cina si vuole parlare il cinese comune per capirsi (molti dialetti di stessa famiglia sono non intelligibili tra loro), si parla il cinese standard, il putonghua, che ha le sue precise regole di intonazione.▼
* Un discorso analogo si può fare con gli altri toni, che ovviamente hanno molte varietà dialettali oltre allo standard. Per esempio, il terzo tono in putonghua parte nel registro grave, cala e risale (di colpo o in modo lento e scandito) al registro alto. Nel dialetto Gan di [[Nanchang]], scende e risale fermandosi nel registro medio. Il secondo tono attuale dal registro medio sale a quello acuto, mentre nel dialetto di [[Nanjing]] parte dal registro grave e risale al registro medio. In altri dialetti ancora c'è una convergenza di toni: nel dialetto [[Lingua jin|Jin]] di [[Taiyuan]] ad esempio il primo e il secondo tono attuali convergono in una specie di primo tono nel registro grave. Per finire, il quarto tono attuale dal registro acuto scende in picchiata nel registro grave, ma nel dialetto Xiang di Changsha parte dal registro medio e scende in picchiata nel registro grave. Quando si parla dei quattro toni "acuto, crescente, calante-crescente e decrescente" ci si riferisce al putonghua, che si affianca a numerosi dialetti. In altri dialetti ci possono essere più di quattro toni: ad esempio, nel dialetto [[Pinghua]] di [[Nanning]], dal punto di vista fonetico ce ne sono sei. Infine, nel dialetto di [[Yinchuan]] ce ne sono soltanto tre.▼
* Anche il quarto tono attuale in parecchi casi resta perlopiù invariato dal tono decrescente del cinese medio, nato dalla caduta di -*S nei cluster a fine sillaba del cinese arcaico. Un simile fenomeno avviene anche in vietnamita, come dimostrò nuovamente Haudricourt. Comunque in cinese c'erano e ci sono anche sillabe col quarto tono che terminano con suoni nasali.▼
* L'Old Chinese, nella ricostruzione Baxter-Sagart, aveva a fine sillaba la seguenti combinazioni: *-s, -t, -[t]s, -k, -ks, -p, -[p]s, -ʔ (stacco glottale), -ʔs (da questa combinazione, ovunque si trovi, derivano degli odierni quarti toni discendenti), -n, -ns, -nʔ, -[n]ʔs, -m, -mʔ, -mʔs, -ms, -ng, -ngʔ, -ngs, -ngʔs, -r (divenuta *-n nel primo cinese medio), -[r]ʔ, -rs.▼
* Nel Middle Chinese, di contro si trovano soltanto *-n, *-m (converge in -n nel cinese moderno standard), *-ng *-p, *-t, *-k (i tre stop senza rilascio di suono sono tutti caduti in cinese mandarino).▼
*Se si usa il cinese medio o arcaico per cercare le corrispondenze di suono nei sinogrammi usati in altre lingue, bisogna sempre tenere conto anche dell'evoluzione di queste lingue: la pronuncia odierna potrebbe essere diversa da quella di un periodo anteriore, oppure conoscere la pronuncia arcaica nella lingua di approdo aiuta nel fare analisi e collegamenti. Sotto la tabella, sono presenti delle introduzioni sommarie al giapponese, coreano e vietnamita antichi.
=== Consonanti finali ===
▲* Esistevano pure tre consonanti occlusive senza rilascio di suono, oggi ancora presenti in lingue come il cantonese (famiglia Yue), il coreano e il vietnamita. Sono la –*p (la vocale si interrompe serrando le labbra ma senza una “p” di rilascio), la –*t (interruzione in zona dentale) e la –*k (interruzione in zona velare).
▲* In conclusione, a inizio sillaba poteva esserci il suono *“ng-” nasale. Oggi è sparito nel cinese mandarino, ma ancora presente in lingue regionali come il cantonese.
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▲* Nel Middle Chinese, di contro si trovano soltanto *-n, *-m (converge in -n nel cinese moderno standard), *-ng *-p, *-t, *-k (i tre stop senza rilascio di suono sono tutti caduti in cinese mandarino).
=== Sistema vocalico ===
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=== Toni ===
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▲* Il secondo tono attuale deriva spesso da presenza di uno stop consonantico (-t, -p, -k, presenti comunque anche altrove) del cinese medio (a meno che non ci sia una coda nasale -ng o -n/-m, che invece si sono conservate oggi in -ng e -n) e dalla caduta degli stop finali è nato il tono crescente, presente per; anche in quelle con finale nasale. Siccome era breve di durata, si usava per trascrivere le parole con vocali brevi dal sanscrito.
▲* Il primo tono dal cinese medio a oggi resta perlopiù invariato. Oggi la resa del primo tono varia in altezza da dialetto a dialetto: nello standard attuale di Pechino, su cui tutti i toni si modellano, ha un'altezza acuta, mentre per esempio nel dialetto Wu di Shanghai (shanghaiano) e Wenzhou (wenzhounese) è meno acuto, mentre nel dialetto [[Lingua xiang|Xiang]] di [[Changsha]] l'intonazione è nel registro medio. Semplicemente, se in Cina si vuole parlare il cinese comune per capirsi (molti dialetti di stessa famiglia sono non intelligibili tra loro), si parla il cinese standard, il putonghua, che ha le sue precise regole di intonazione.
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▲* Anche il quarto tono attuale in parecchi casi resta perlopiù invariato dal tono decrescente del cinese medio, nato dalla caduta di -*S nei cluster a fine sillaba del cinese arcaico. Un simile fenomeno avviene anche in vietnamita, come dimostrò nuovamente Haudricourt. Comunque in cinese c'erano e ci sono anche sillabe col quarto tono che terminano con suoni nasali.
=== Sistema di trascrizione e IPA ===
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=== Evoluzioni successive al primo cinese medio ===
Nel tardo cinese medio, si erano formate altre consonanti iniziali, come ad esempio le sonore aspirate (e.g., bh */bʱ/), per cui la distinzione tra consonanti sonore, sorde e sorde aspirate si è spezzata.
Successivamente al tardo cinese medio, è venuto il [[primo mandarino]] o "[[mandarino antico]]" ({{lang|zh|早期官话}} Zǎoqí Guānhuà o {{lang|zh|古官话}} Gǔ Guānhuà), che corrisponde al periodo di ascesa e successivo dominio sulla Cina della [[dinastia Yuan]] ({{lang|zh|元朝}}), che corrisponde al khanato mongolo (1279-1368), che fu poi deposto dalla [[dinastia Ming]] ({{lang|zh|明朝}}, 1368-1644).
Durante il primo mandarino (khanato mongolo), tutti gli stop consonantici senza rilascio di suono si sono leniti in uno stacco glottale/colpo di glottide fino a cadere. La loro caduta ha portato alla riorganizzazione del sistema tonale, siccome il tono entrante è scomparso. Contemporaneamente, sono quasi sicuramente scomparsi i suoni fricativi sonori z- e zy-. Dopodiché, era nato il suono */f/-, tuttora presente in cinese, i cluster vocalici si sono semplificati parecchio, *ny- si è trasformato nel suono retroflesso simile alla moderna R- e le retroflesse *dr, *tr, *trh e *zr sono sparite. Infine, la differenza sonora-sorda-sorda aspirata è sparita, riducendosi a non aspirata-sorda aspirata, come nel cinese contemporaneo. Lo stesso fenomeno ha interessato pure l'aspirazione *h e *x. Le differenziazioni restano solo in shangainese, mentre gli stop consonantici senza rilascio di suono sono presenti solo in cantonese e in alcune sillabe di dialetto taiwanese, come {{lang|zh|学}} xue2, che si proununcia in modo simile a "hok". Nel Primo Mandarino, era ancora presente *ng- a inizio sillaba. Riguardo alle vocali, era nata la vocale neutra schwa, tuttora presente, e la distinzione tra *ju e *jo si è persa, convergendo in *ju e successivamente nel moderno YU, cioè /y/. Era ancora presente la *-m a fine sillaba, ma parte di esse si erano assimilate in *-n. Le rimanenti si sono tutte assimilate in *-n tra il tardo periodo Ming e il primo periodo Qing ({{lang|zh|清朝}}), l'ultima dinastia imperiale cinese. Nei dizionari di rime di questo periodo (khanato mongolo, primo mandarino), i caratteri avevano la pronuncia indicata con l'alfabeto 'Phags-pa, inventato dal monaco tibetano Drogön Chögyal Phagpa per Kublai Khan.
'''bilabiali con -j- mutano in suono affricato */pf/ e */pfʰ/ per lenizione > f. La mj- diventa /m/ labiodentale e dunque /w/. La sillaba "er". Le sonanti nei dialetti cinesi.'''
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Il cinese parlato tra il periodo Ming (fine del khanato mongolo) e il primo periodo Qing (che deposero i Ming nel 1644) è detto "'''mandarino Medio'''" (Middle Mandarin). Durante il Mandarino Medio, in Corea il re Sejong il Grande ha inventato l'alfabeto hangeul (1443).
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