Augusto Del Noce: differenze tra le versioni
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{{F|politologi|arg2=filosofi italiani|agosto 2020|Solo 5 note, di cui 2 esplicative e non richiamanti fonti}}▼
{{Carica pubblica
|nome = Augusto Del Noce
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|firma =
}}
{{Citazione|Certo i cattolici hanno un vizio maledetto: pensare alla forza della modernità e ignorare come questa modernità, nei limiti in cui pensa di voler negare la trascendenza religiosa, attraversi oggi la sua massima crisi, riconosciuta anche da certi scrittori laici.|''Risposte alla scristianità'', da ''[[Il Sabato]]'', 7 giugno 1985}}▼
{{Bio
|Nome = Augusto
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|Nazionalità = italiano
}}
È stato titolare della cattedra di "Storia delle dottrine politiche" all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università La Sapienza]] di [[Roma]].
▲{{Citazione|Certo i cattolici hanno un vizio maledetto: pensare alla forza della modernità e ignorare come questa modernità, nei limiti in cui pensa di voler negare la trascendenza religiosa, attraversi oggi la sua massima crisi, riconosciuta anche da certi scrittori laici.|''Risposte alla scristianità'', da ''[[Il Sabato]]'', 7 giugno 1985}}
Argomentò l'incompatibilità tra [[marxismo]], [[umanesimo]], ed altri sistemi di pensiero che propugnavano la liberazione secolare dell'uomo,
[[Filosofia politica|Filosofo della politica]], preconizzò la crisi del [[socialismo reale]], mentre esso viveva la sua massima espansione a livello mondiale. Argomentò che tale sistema, da una parte applicava coerentemente la filosofia di Marx, ma dall'altra negava le premesse del marxismo: ciò in quanto - mostrava Del Noce - lo stesso sistema di Marx si basava sulla contraddizione tra [[dialettica]] e [[materialismo storico]]. Ribadiva infine la necessità dei valori di verità e di [[morale|moralità]].
== Biografia ==
[[Figlio]] di Ubaldo Del Noce, un [[Ufficiale (forze armate)|ufficiale]] dell'esercito, e di Rosalia Pratis, detta Lia, [[Savona|savonese]] discendente di una famiglia [[nobiltà|nobile]] [[Ducato di Savoia|savoiarda]], Augusto Del Noce nasce a Pistoia nel 1910. L'anno dopo la [[madre]] si trasferisce con il figlio a Savona e, allo scoppio della [[guerra mondiale]], a [[Torino]], presso una zia materna. A [[Torino]], Augusto svolge tutta la sua carriera di studi: dapprima al noto [[liceo classico Massimo d'Azeglio|liceo D'Azeglio]], frequentato da alcuni dei futuri protagonisti della vita politica e culturale della città e della nazione ([[Norberto Bobbio]], [[Massimo Mila]], [[Gian Carlo Pajetta]], [[Cesare Pavese]], [[Felice Balbo]] e altri), poi all'[[Università degli Studi di Torino]], Facoltà di Lettere e Filosofia, allievo di [[Adolfo Faggi]], [[Erminio Juvalta]] e [[Carlo Mazzantini (filosofo)|Carlo Mazzantini]] con il quale si laurea nel [[1932]] con una tesi su [[Nicolas Malebranche|Malebranche]]. Inizia quindi a insegnare presso istituti superiori ([[Novi Ligure]], [[Assisi]], [[Mondovì]]), mentre sviluppa la sua attività di studio anche con soggiorni all'estero.<ref name=treccani>{{Treccani|augusto-del-noce_(Dizionario-Biografico)|Augusto Del Noce|autore=Stefano Di Bella|anno=2014}}</ref>
L'amicizia con [[Piero Martinetti]] lo porta inizialmente a familiarizzare con concezioni [[gnosticismo|gnostiche]] e [[manicheismo|manichee]], ispirate a un [[dualismo]] kantiano segnato da un profondo [[pessimismo]],<ref>{{cita web|url=https://www.30giorni.it/articoli_id_21817_l1.htm|titolo=Augusto Del Noce: un pensiero non manicheo|autore=Massimo Borghesi|rivista=30 Giorni|numero=10/11|anno=2009}}</ref> oltre che con temi dell'[[anticlericalismo]] nonostante la sua educazione nella [[fede cattolica]].<ref>Paolo Armellini, [https://books.google.it/books?id=LftDDwAAQBAJ&pg=PA99#v=onepage&q&f=false ''Le avventure della modernità in Augusto del Noce'', pag. 99], Edizioni Nuova Cultura, 2017.</ref>
Nel [[1936]] legge con entusiasmo ''Umanesimo integrale'' di [[Jacques Maritain]], che rafforza in lui, tra l'altro, una sempre più convinta opposizione al [[fascismo]]. Cerca invano di farsi trasferire a Torino e di accedere qui alla carriera universitaria. Nel [[1941]] si trasferisce a [[Roma]] per un distacco propostogli dall'amico [[Enrico Castelli]]. A Roma frequenta [[Franco Rodano]] che, con [[Felice Balbo]] e altri, anima l'esperienza di «[[Sinistra Cristiana]]», un tentativo di conciliazione di comunismo e Cristianesimo dal quale Del Noce resta per breve tempo affascinato. Nel [[1944]] viene accolta la sua richiesta di trasferimento presso un istituto superiore di Torino, dove torna a risiedere. Accompagna all'insegnamento<ref>Del Noce insegnò nel capoluogo [[piemonte]]se fino al [[1957]].</ref> un'intensa attività di studio e di collaborazione a diversi periodici, tra cui [[Cronache Sociali]] che gli dà occasione di incontrare [[Giuseppe Dossetti]].▼
▲Nel [[1936]] legge con entusiasmo ''Umanesimo integrale'' di [[Jacques Maritain]], che
Nel 1946 scrive e pubblica il saggio ''La non filosofia di Marx'', che ripubblicherà vent'anni dopo nella sua opera maggiore (''Il problema dell'ateismo'') e nel quale fissa i termini complessivi della sua interpretazione del marxismo. Nello stesso anno cura l'edizione italiana di ''Concupiscentia irresistibilis'' di [[Lev Isaakovič Šestov]]. Nel [[1948]], nasce suo figlio [[Fabrizio Del Noce]]. Nel [[1954]] inizia la collaborazione alla ''Enciclopedia filosofica'' del [[Centro Studi Filosofici Cristiani]] di [[Gallarate]], diretta da [[Luigi Pareyson]]. Dal 1957 al [[1961]] è distaccato a [[Bologna]] presso il centro di documentazione diretto da Giuseppe Dossetti. Nel capoluogo emiliano frequenta [[Nicola Matteucci]] e collabora stabilmente al neonato periodico «[[Il Mulino (rivista)|Il Mulino]]». Scrive su ''Ordine Civile'' alcuni saggi, uno dei quali, «Idee per l'interpretazione del fascismo»<ref>Augusto Del Noce, «Idee per l'interpretazione del fascismo», ''Ordine Civile'', 15 aprile 1960.</ref>, sarà all'origine delle future revisioni storiografiche di [[Renzo De Felice|De Felice]] e [[Ernst Nolte|Nolte]]. Nel [[1959]] partecipa al convegno organizzato dalla [[Democrazia Cristiana]] a [[Santa Margherita Ligure]] con una relazione intitolata ''L'incidenza della cultura sulla politica nella presente situazione italiana'': sugli stessi temi Del Noce intratterrà per anni un rapporto difficile con il partito cattolico (altri interventi nei convegni di [[San Pellegrino Terme|San Pellegrino]] del [[1963]] e di [[Lucca]] nel [[1967]]).▼
Nel [[1944]] viene accolta la sua richiesta di trasferimento presso un istituto superiore di Torino, dove torna a risiedere. Accompagna all'insegnamento<ref>Del Noce insegnò nel capoluogo [[piemonte]]se fino al [[1957]].</ref> un'intensa attività di studio e di collaborazione a diversi periodici, tra cui ''[[Cronache Sociali]]'' che gli dà occasione di incontrare [[Giuseppe Dossetti]].<ref name=treccani/>
▲Nel 1946 scrive e pubblica il saggio ''La non filosofia di Marx'', che ripubblicherà vent'anni dopo nella sua opera maggiore (''Il problema dell'ateismo'') e nel quale fissa i termini complessivi della sua interpretazione del [[marxismo]]. Nello stesso anno cura l'edizione italiana di ''Concupiscentia irresistibilis'' di [[Lev Isaakovič Šestov]]. Nel [[1948]], nasce suo figlio [[Fabrizio Del Noce]]. Nel [[1954]] inizia la collaborazione alla ''Enciclopedia filosofica'' del [[Centro Studi Filosofici Cristiani]] di [[Gallarate]], diretta da [[Luigi Pareyson]]. Dal 1957 al [[1961]] è distaccato a [[Bologna]] presso il centro di documentazione diretto da Giuseppe Dossetti. Nel capoluogo emiliano frequenta [[Nicola Matteucci]] e collabora stabilmente al neonato periodico «[[Il Mulino (rivista)|Il Mulino]]». Scrive su ''Ordine Civile'' alcuni saggi, uno dei quali, «Idee per l'interpretazione del fascismo»<ref>Augusto Del Noce, «Idee per l'interpretazione del fascismo», ''Ordine Civile'', 15 aprile 1960.</ref>, sarà all'origine delle future revisioni storiografiche di [[Renzo De Felice|De Felice]] e [[Ernst Nolte|Nolte]]. Nel [[1959]] partecipa al convegno organizzato dalla [[Democrazia Cristiana]] a [[Santa Margherita Ligure]] con una relazione intitolata ''L'incidenza della cultura sulla politica nella presente situazione italiana'': sugli stessi temi Del Noce intratterrà per anni un rapporto difficile con il partito cattolico (altri interventi nei convegni di [[San Pellegrino Terme|San Pellegrino]] del [[1963]] e di [[Lucca]] nel [[1967]]).
Intorno agli [[anni 60]] riscopre inoltre la [[attualismo (filosofia)|filosofia attualista]] di [[Giovanni Gentile]], nel periodo del suo maggior declino, che egli interpretò come una [[filosofia della prassi]] sul modello di quella [[marx]]iana, ma declinata in senso [[idealista]].<ref name=treccani/> Egli lo ricollega anche al progetto politico-filosofico di [[Gramsci]], la cui genesi andava per lui ricondotta proprio all'influsso dell'attualismo gentiliano, anziché dello [[storicismo]] di [[Benedetto Croce|Croce]].<ref name=treccani/>
Nel 1963 partecipa a un concorso a cattedra a [[Trieste]], ma non ottiene il posto; nel [[1964]] pubblica ''Il problema dell'ateismo'' e l'anno successivo ''Riforma cattolica e filosofia moderna, Volume I, [[Cartesio]]''. Il 30 aprile del 1966 partecipa alla «Giornata rensiana» con una relazione intitolata ''[[Giuseppe Rensi]] fra [[Giacomo Leopardi|Leopardi]] e [[Blaise Pascal|Pascal]]. Ovvero l'autocritica dell'ateismo negativo in Giuseppe Rensi'', nella quale espone la sua fondamentale [[fenomenologia]] del [[pessimismo]] come pensiero religioso. Nello stesso anno vince il concorso per una cattedra di Storia della filosofia moderna e contemporanea all'[[Università degli Studi di Trieste]], dove diventerà professore ordinario e rimarrà a insegnare fino al [[1970]]. In quell'anno esce ''L'epoca della [[secolarizzazione]]'', che raccoglie molti dei saggi e degli interventi degli [[Anni 1960|anni sessanta]]. Sempre nel 1970 si realizza il tanto atteso trasferimento a Roma, dove, all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università "La Sapienza"]], insegna prima Storia delle dottrine politiche e poi - dal [[1974]] - Filosofia della politica.
Si infittisce la sua collaborazione a riviste e periodici, sui quali interviene anche riguardo all'attualità politica e culturale. Diresse la [[Collana editoriale|collana]] «Documenti di cultura moderna», dell'editore torinese [[Edizioni Borla|Borla]] (poi passata alla [[Rusconi Libri|Rusconi]]) proponendo al pubblico italiano autori come [[Marcel de Corte]], [[Titus
Nel [[1978]] pubblica il saggio ''Il suicidio della rivoluzione'', dedicato al compimento e alla dissoluzione del marxismo. Nel [[1981]] con ''Il cattolico comunista'' chiude i conti con l'esperienza di Rodano (che nel frattempo ha lasciato la DC per il PCI) e dei teorici della conciliazione tra [[Cattolicesimo]] e marxismo. Dal 1978 inizia anche la collaborazione continuativa con il settimanale «[[Il Sabato]]» e nel 1983 contribuisce alla creazione della rivista «30 giorni», di cui rimarrà stabile collaboratore. Nello stesso anno viene candidato come indipendente nelle liste della [[Democrazia Cristiana]] per il [[Senato della Repubblica|Senato]]: primo dei non eletti, entrerà in Senato l'anno successivo (1984) a seguito della morte di un [[Aldo Mazzini Sandulli|collega]]. Nel [[1986]] viene insignito del «[[Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica]]». Nel [[1989]] riceve il «Premio Nazionale di Cultura nel [[Giornalismo]]: la penna d'oro»; nell'agosto dello stesso anno viene premiato dal [[Meeting di Rimini]]. Muore nella notte tra il 29 e il 30 dicembre a Roma. È tumulato nel Famedio del cimitero di Savigliano.
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==Il pensiero==
▲{{F|politologi|arg2=filosofi italiani|agosto 2020|Solo 5 note, di cui 2 esplicative e non richiamanti fonti}}
===Il problema dell'ateismo===
Nella sua più celebre opera ''Il problema dell'ateismo'' (del [[1964]]) Del Noce inizia l'analisi della storia della filosofia moderna invertendo il paradigma [[storicismo|storicistico]] e [[positivismo|positivistico]] che nel [[progressismo]] aveva la sua cifra comune. Il filosofo afferma infatti che tale paradigma di illuministica origine ha come prima condizione d'esistenza la postulazione dell'[[ateismo]] come necessità del progredire dei sistemi filosofici e delle scienze a prescindere dalla teologia cristiana, cioè a prescindere dalla [[Scolastica (filosofia)|Scolastica]], anzi in più o meno esplicita opposizione alla Scolastica.
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