Teatro alla Scala: differenze tra le versioni
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Ottenne in questo modo, secondo le fonti, un'[[acustica]] pressoché perfetta in ogni punto della sala, considerata tra le migliori dei suoi tempi.<ref>{{cita|Pisaroni|p. 22}}.</ref>
Secondo uno studio del 1962, firmato Beranek, il Teatro alla Scala ha un'acustica eccellente, comparabile, tra i maggiori teatri europei, alla sola, ma ben più tarda, [[Wiener Staatsoper|Staatsoper]] di [[Vienna]] (1869).<ref>L. L. Beranek, ‘'Music, Acoustics & Architecture'’, 1962.</ref> È stato all'epoca rilevato un tempo iniziale di ritardo (Initial Time Delay Gap) di soli {{M|0.015|ul=s}} secondi e solo tre [[Riflessione (fisica)|riflessioni]] nell'arco di 60 millesimi di secondo. I valori del T30 ({{M|1.2|u=s}}), del tempo di decadimento iniziale (Early Decay Time: {{M|1.3|u=s}}) e C80 (che, essendo la sala [[Riverbero|riverberante]], risultava pari a {{M|-0.11|
In occasione degli ultimi lavori è stato inclinato il piano della platea per migliorare l'acustica in sala, oltre la visibilità. Si è provveduto, per lo stesso motivo, a rimuovere la moquette. A diretto contatto con il [[massetto]] in [[cemento]] (listoni in legno annegati in cemento magro) è stato posto uno strato di [[compensato marino]] dello spessore di {{M|15|ul=mm}} e quindi un «sandwich elastico», il cui foglio inferiore di [[gesso (materiale)|gesso]] e [[truciolato]] (spessore {{M|15|u=mm}}) è reso solidare con il compensato sottostante. Lo strato successivo, di [[polietilene]] reticolato ({{M|5|u=mm}}), non ha agganci rigidi con un secondo strato di gesso e truciolato, fissato invece a un ulteriore strato di compensato marino ({{M|16|u=mm}}). Sopra quest'ultimo, uno strato di granulato di gomma, attraversato dai supporti delle poltrone, fa da base ai listoni di [[Quercus petraea|rovere]] del ''parquet'' (spessore {{M|22|u=mm}}).<ref>Higini Arau, Alessandro Cocchi, ''Le attenzioni riservate all'acustica'', in {{Cita|Enrico Lonati|p. 76}}.</ref>
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