Belluno: differenze tra le versioni

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[[File:Belluno Piazza Duomo Tommaso Salmon.jpg|thumb|Stampa di Piazza Duomo di Tommaso Salmon (1750), si può notare l'antico palazzo del governo cittadino detto "la Caminada", oggi perduto.]]
[[File:Belluno Capitale del Bellunese Tommaso Salmon.jpg|thumb|Vista della città di Belluno su una stampa antica del 1750 (si può notare ancora il castello)]]
Belluno si diede al dominio della [[Repubblica di Venezia]] in modo spontaneo nel [[1404]] a causa del vuoto politico venutosi a creare in tutta la [[Provincia di Belluno|provincia]] e l'impossibilità per le città bellunesi di creare un'autonomia politica che tenesse conto di tutte le esigenze interne e di politica estera. InizioIniziò così la pace più lunga e duratura di sempre, interrotta in sole due occasioni, tra il [[1411]] e il [[1420]], quando venne dominata dalle truppe di [[Sigismondo di Lussemburgo]], venuto in [[Italia]] per una campagna contro la [[Repubblica di Venezia]], e tra il [[1509]] e il [[1511]], quando l'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo]] assediò la città durante la [[Guerra della Lega di Cambrai|Lega di Cambrai]]. Con la [[Battaglia di Cadore]] nel 1508 i veneziani vinsero clamorosamente la battaglia contro l'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo]] mentre tentava di invadere i territori della Serenissima
 
Il fatto che Belluno si fosse spontaneamente donata a Venezia comportò il mantenimento delle strutture politiche già esistenti, poiché la città della Serenissima non poteva arrogarsi dei diritti, come se avesse imposto con la forza la propria superiorità. La città mantenne così la sua amministrazione locale, che vedeva primeggiare il Consiglio dei nobili: Venezia allora seguì una politica pragmatica che vedeva l'appoggio appunto della nobiltà, così da garantirsi la fedeltà dei sudditi e del governo locale. I lagunari comunque non rinunciarono al controllo, svolto attraverso i funzionari presenti in città. Grazie ai [[reggimento (Repubblica di Venezia)|rettori]] e ai [[vicari]] veneziani, che riuscivano ad infiltrarsi in ogni controversia, appoggiando di volta in volta la parte più opportuna, il contenuto politico locale venne gradualmente svuotato di significato e Venezia riuscì ad imporre il potere della Serenissima e del Consiglio dei nobili.