Roberto Farinacci: differenze tra le versioni

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=== La breve stagione parlamentare ===
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 1921|elezioni politiche italiane del 1921]] fu eletto alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]] nei [[Blocchi Nazionali]] insieme ad altri trentaquattro fascisti<ref name="autogenerato372"/>. La stampa satirica lo definì "Onorevole tettoia" perché nel 1917 venne esonerato dal Regio Esercito e rimandato al suo posto di lavoro (come gli altri ferrovieri), che lascerà nel 1921. Intanto riprese gli studi e: riuscì a conseguire in breve tempo la licenza liceale grazie a sessioni di esami apposite per reduci di guerra<ref name="autogenerato152"/><ref name="autogenerato372"/> e si iscrisse alla [[Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia|facoltà di giurisprudenza di Modena]]<ref name="autogenerato152" />. Accantonata, per opportunità politica, la tesi di laurea che aveva scritto<ref>{{cita|Franzinelli|pp. 214–215}}.</ref>, si laureò in [[Giurisprudenza]] il 28 dicembre [[1923]] con una tesi titolata "''Le obbligazioni naturali dal punto di vista della filosofia del diritto e del diritto civile''", acquistata da un altro studente<ref>{{cita|Silvio Bertoldi|p. 42: "Presentò la tesi all'Università di Modena, discutendo "Le obbligazioni naturali dal punto di vista della filosofia del diritto e del diritto civile". Si scoprì nel 1930 che aveva comprato tale lavoro da un tale Stefano Marenghi, di Cremona, il quale se ne era servito a sua volta per laurearsi a Torino nel 1921"}}.</ref>.
 
Alla prima seduta della Camera il 13 giugno Farinacci prese parte all'aggressione contro il deputato comunista [[Francesco Misiano]], particolarmente inviso ai fascisti per aver [[diserzione|disertato]] la chiamata alle armi ed essere fuggito all'estero. Farinacci gli strappò la pistola che portava sotto la giacca e la consegnò a [[Giovanni Giolitti]] il quale però argomentò: "''Non posso prenderla, non ho il porto d'armi''"<ref name="autogenerato372"/>.