Enzo Demattè: differenze tra le versioni
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Sempre seguendo la sua passione pedagogica, scrisse libri per ragazzi: “Il regno sul fiume”, [[1967]] (Premio [[Giana Anguissola]]). Il libro, ambientato sul fiume [[Sile]], fu un notevole successo editoriale (più di trenta edizioni<ref>così riportato nel saggio "Enzo Demattè, narratore rosminiano" di R. Bertacchini, in Ottocento/Novecento, pag. 134, 1986</ref>) e viene pubblicato a puntate nel [[Corriere dei Piccoli]] (con illustrazioni di [[Aldo Di Gennaro]]), ottenendo così una diffusione nazionale. Seguirono, editi da [[Mursia]]: ''Io e la capra'', [[1970]]; ''Gente di confine'', [[1972]]; ''Un ragazzo chiamato Friuli'', [[1977]], ''Olive nere'' nel [[1982]].
Nei romanzi ''L’estate cattolica'' ([[1976]]) e ''Passione di [[Vallarsa]]'' ([[1984]])
Sull’educazione giovanile e il rapido mutamento dei costumi che stava investendo il [[Veneto]], come tutta l’Italia, scrisse diversi saggi, cercando di comprendere cosa debba essere salvato della cultura tradizionale. L’opera più importante sulla cultura veneta, e non solo, è l’edizione critica delle lettere che [[Giovanni Comisso]] ha scritto, in un sodalizio durato quarant’anni, all’avvocato Natale Mazzolà e a sua moglie Maria Calzavara Mazzolà: ''Trecento Lettere di Giovanni Comisso a Maria e Natale Mazzolà (1925-1968)'', a cura di Enzo Demattè, Editrice Trevisana, 1972. Demattè analizzò le lettere con grande maestria filologica, ricorrendo, per certi particolari biografici, alla testimonianza dello stesso Natale Mazzolà. Il volume ha ottenuto una menzione speciale dall’[[Accademia dei Lincei]].
Dopo un lavoro così impegnativo, Demattè
Un'altra raccolta, “Rosa rosae”, uscì nel [[1986]].
Nel [[1987]] Demattè si
Si
== L'archivio ==
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