Conoscenza: differenze tra le versioni
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[[File:John_Locke_by_John_Greenhill.jpg|thumb|upright|[[John Locke]]]]
I capisaldi del processo conoscitivo, così com'erano stati enunciati da Aristotele, rimasero invariati per tutto il [[Medioevo]], ribaditi e valorizzati in particolare da [[Tommaso d'Aquino]].
Fu agli inizi dell'età moderna che in [[Inghilterra]] iniziò a prodursi una corrente filosofica secondo cui, invece, la conoscenza deriva unicamente dall'esperienza [[organi di senso|sensibile]]. I principali esponenti di questa corrente, che ebbe come precursori [[Francesco Bacone]] e [[Thomas Hobbes]], furono [[John Locke]], [[George Berkeley]] e [[David Hume]]. I princìpi a cui essi intendevano ricondurre ogni forma di conoscenza umana erano essenzialmente due:<ref>Abbagnano, ''Storia della filosofia'', vol. 2, UTET, 2005.</ref> * La [[verificabilità]], secondo cui ha senso conoscere soltanto ciò che è verificabile sperimentalmente; ciò che non è verificabile non esiste o non ha valore oggettivo.
* Il [[meccanicismo]], in base al quale ogni fenomeno (compresa la conoscenza umana) avviene secondo leggi meccaniche di [[causa (filosofia)|causa-effetto]].
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