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Personaggi: Aggiunto dettagli sul Pastore Abruzzese, Catenacci e Bozambo.
Personaggi: Dettagli su Catenacci, Bozambo, Pastore. Anche Malik Maluk
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|''Ermanno Catenacci''
|Inizialmente «Castellacci»; ex federale fascista, dal marcato accento romagnolo racconta con fervore inverosimili episodi del Ventennio e improbabili retroscena della vita di Mussolini. In qualità di CapoManipolo, ha avuto il privilegio di assistere personalmente ad eclatanti gesta del dittatore, sfuggite all'attenzione degli storici, ma circostanziate con orgoglioso trasporto e roboante enfasi dallo stesso Catenacci, il quale spesso cita come proprio sodale il gerarca ''Pavanati'', focoso avanguardista dal manganello facile.
|Giorgio Bracardi
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|''Bozambo''
|Annunciato dalla sua tipica cantilena, ''Yo Bamba-Yo'', è il servitore personale africano del ''Badrone Doddor Gosdanzo'' ([[Maurizio Costanzo]]), al quale spesso prepara la prima colazione, a base di robusti cubetti di mortadella.
|Giorgio Bracardi
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|''Scarpantibus''
|Uccello preistorico dalle fattezze incerte, catturato in Nicaragua; calza scarponi anfibi militari privi di stringhe ed emette solo versi e vocalizzi disarticolati.
|Giorgio Bracardi
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|''Malik Maluk''
|Scalpellino arabo, in perenne polemica contro i committenti che non lo pagano e ai quali perciò rivolge continuamente l'invettiva: «Fangàla! Àssara 'ffangàla!». Sollecitato dai conduttori ad esprimere la propria opinione in merito ai vari aspetti della società, della cultura, del costume e della politica del Paese che lo ospita, Malik risponte brutalmente che «No piace!». Talvolta lo scalpellino si avvale della collaborazione di Max Vinella in veste di interprete, il quale espone le domande su concetti più elaborati mediante un'approssimativa traduzione simultanea, che si conclude invariabilmente con l'ambigua formula ''kàkkala bimba - bìmbala kàkkah''. Infervorato dalle tematiche in cui viene coinvolto, Malik man mano alza il tono della voce fino a perdere l'autocontrollo, e sentenziare «Arbora, Boncompagna....Fangàla! Àssara 'ffangàla!»
|Scalpellino arabo, in perenne polemica contro i committenti che non lo pagano e ai quali perciò rivolge continuamente l'invettiva: «Fangàla! Àssara 'ffangàla!».
|Giorgio Bracardi
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|''Pastore abruzzese''
|Sceso dai monti della Marsica agli studi di Via Asiago, reclama invano le sue pecore, che ha smarrito dopo averle incautamente messe a disposizione per un presepe vivente allestito dalla Rai. Va ripetendo il suo lamentoso «Li pècuri! Li pècuri!» in maniera improvvisa ed estemporanea, durante l'intera durata del programma, sigla compresa: come accorato monologo, nelle pause tra uno sketch e l'altro; a sorpresa, dopo l'annuncio di un brano o la citazione di un gruppo musicale; o ancora, a corollario dell'intervento in studio di altri personaggi. A volte i conduttori lo incoraggiano il pastore ad inserirsi come seconda voce di qualche canzone malinconicamente ispirata, in altri casi è lui che esagera, reiterando troppo spavaldamente il suo motto, fino a suscitare severi rimproveri, soprattutto da parte di Boncompagni.
|Giorgio Bracardi
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