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Personaggi: Dettagli su Max Vinella e Anemo Carlone. Correzioni di punteggiatura.
Personaggi: Aggiunto descrizione di Chef Léon; dettagli su Vinella.
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|''Max Vinella''
|Sedicente giornalista di cronaca nera, è raccomandato dall'influente Dottor Cianfroni. Cerca di mascherare la propria pochezza professionale mediante uno sciagurato eloquio finto-francese, nonché con disastrosi tentativi di vocalizzi lirici. Il suo tormentone è «Chiàppala! Chiàppala! Pà! Pà!», frequenta la ''parrocchietta'' di Don Pezzotta, ed è accudito dalla Sora Camilla. Ingenuo e credulone, Vinella è facile bersaglio dei lazzi e delle angherie di Arbore e Boncompagni, ma la potenza della ''spinta'' di cui dispone gli consente di rimanere stabilmente nel programma, fino a farlo diventare di fatto il terzo conduttoredisc jockey, nonostante l'aperta contrarietà dei due compari.
|Giorgio Bracardi
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|''Malik Maluk''
|Scalpellino arabo, in perenne polemica contro i committenti che non lo pagano e ai quali perciò rivolge continuamente l'invettiva: «Fangàla! Àssara 'ffangàla!». Sollecitato dai conduttori ad esprimere la propria opinione in merito ai vari aspetti della società, della cultura, del costume e della politica del Paese che lo ospita, Malik risponde brutalmente che «No piace, Malik Maluk!». Talvolta lo scalpellino si avvale della collaborazione di Max Vinella in veste di interprete, il quale espone le domande su concetti più elaborati mediante un'approssimativa traduzione simultanea, che si conclude invariabilmente con l'ambigua formula «''Kàkkala bimbah - Bìmbala kàkkah!''». Infervorato dalle tematiche in cui viene coinvolto, Malik man mano alza il tono della voce e sferra violenti colpi con il proprio strumento di lavoro, fino a perdere l'autocontrollo, e sentenziare furibondo: «ArboraArborah, BoncompagnaBoncompagnah....Fangàla! Àssara a'ffangàla!»
|Giorgio Bracardi
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|''Lo chef Léon''
|Mâitre francese del prestigioso ed esclusivo ristorante ''Le luppolòn'', propone alla sofistica ed elegante clientela immangiabili pietanze preparate con avanzi di cucina o ingredienti non commestibili (''caviale di fogna, pelo di cane triste, brodo di canottiera, polpettine di letame, sputacchiotti alla scarpa''. Non ricevendo ordinazioni, ma solo reazioni disgustate, Léon offre allora il suo celebre capolavoro, la sua opera insuperabile: «annunciata da un fragore di trombe, preceduta da un tripudio di puttini furibondi, trainata da quattro cavalli fumigani e scalpitanti su un enorme carro sormontato da un baldacchino spropositato e esagerato, servita su un pregiato plateau dorato [...] la nostra Palla di Cacao!! ».
|Noto soprattutto per «la Palla di Cacao! [...] preceduta da un tripudio di puttini».
|Mario Marenco
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