Durante i lavori intrapresi da [[Giorgio Franchetti]] venne realizzato il pavimento marmoreo nel portico del piano terreno. Esso copre una superficie di 350 m<sup>2</sup> utilizzando le tecniche dell'[[opus sectile]] e dell'[[opus tessellatum]]. I motivi geometrici che compongono la decorazione si ispirano alle pavimentazioni medievali delle chiese dalla laguna veneta come la [[San Marco (Venezia)|basilica di San Marco]] a [[Venezia]], la [[Basilica di Santi Maria e Donato]] a [[Murano]] e la [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Torcello)|Cattedrale di Santa Maria Assunta]] a [[Torcello]]. Molti sono però anche i punti di contatto con le decorazioni [[cosmati|cosmatesche]] del [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo]]. Sono presenti anche temi desunti dal repertorio decorativo bizantino. Giorgio Franchetti disegnò personalmente le geometrie della pavimentazione e si impegnò anche nella sua realizzazione materiale. Da sottolineare è il fatto che per tale opera Franchetti scelse di non utilizzare [[marmo|marmi]] e pietre di cavatura moderna, ma di utilizzare le tipologie più note e preziose fin dall’antichità romana, tra cui il [[porfido rosso antico]], il [[serpentinite|serpentino]], il [[marmo cipollino|cipollino verde]], il [[marmo giallo antico|giallo antico]], il [[marmo pavonazzetto|pavonazzetto]], il [[marmo verde antico|verde antico]], il [[marmo africano|marmo luculleo]] e molti altri.