Mosè: differenze tra le versioni
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{{Santo
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'''Mosè''' (
Il testo biblico spiega il nome "Mosè", come una derivazione dalla radice משה, collegata al campo semantico dell'"estrarre dall'acqua", in Esodo {{passo biblico|Esodo|2,10|libro=no}}. Si suggerisce in questo versetto che il nome sia collegato all'"estrarre dall'acqua" in un senso passivo, Mosè sarebbe "colui che è stato estratto dall'acqua". Altri, prendendo le distanze da questa tradizione, fanno derivare il nome dalla stessa radice, ma con un senso attivo: "colui che estrae", nel senso di "salvatore, liberatore" (di fatto, nel [[testo masoretico]] la parola è vocalizzata come un participio attivo, non passivo).<ref>HAW Theological Wordbook of the Old Testament; cfr. anche {{cita testo|url=http://www.abarim-publications.com/Meaning/Moses.html#.UACZ3JEjHfk|titolo=Meaning and etymology of the name Mosheh|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100428032741/http://www.abarim-publications.com/Meaning/Moses.html#.UACZ3JEjHfk }}.</ref> Nella [[lingua egiziana|lingua egizia]], Mosè potrebbe significare ''fanciullo''<ref>J. H. Breasted ''History of Egypt''; Sigmund Freud, ''Mosè e il monoteismo'', Milano, Pepe Diaz, 1952; J. Lehmann, F. Castel, ''Storia d'Israele e di Giuda'', Cinisello Balsamo (Mi), Ed. Paoline, 1987</ref> o anche ''figlio'' o ''discendente''<ref>''Mosè l'egiziano'', Milano, Garzanti, 1987</ref>, come nei nomi propri ''Thutmose'' (''Dhwty-ms''), "figlio di [[Toth]]", o ''Ramose'' (''R-ms-sw''), "figlio di [[Ra]]".
Secondo la tradizione, Mosè nacque dagli israeliti [[Amram]] e [[Iochebed]], scampato alla persecuzione voluta dal [[Faraoni nella Bibbia|Faraone]], venne salvato dalla [[Bithia (Bibbia)|figlia]] di quest'ultimo ed educato alla corte egizia. Fuggì da lei a seguito d'un [[omicidio]] commesso ai danni di un sorvegliante e si ritirò nel paese di [[Madian]] dove sposò [[
È considerato una figura fondamentale dell'[[Ebraismo]], del [[Cristianesimo]], dell'[[Islam]], del [[Bahaismo]], del [[Rastafarianesimo]] e di molte altre religioni. Fu per gli [[ebrei]] il [[rabbino]] per [[antonomasia]] (''Moshé Rabbenu'', Mosè il nostro maestro), e tanto per gli ebrei quanto per i [[
La sua storia è narrata, oltre che nelle Sacre Scritture, anche nella [[letteratura dell'antico Egitto]]<ref name="i851">{{cita web |titolo=Let's Hear It From The Pharaohs: The Egyptian Story of Moses |sito=Museum of the Jewish People |data=7 aprile 2020 |url=https://www.anumuseum.org.il/blog/egyptian-story/ |accesso=8 giugno 2024 |dataarchivio=25 maggio 2024 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240525190759/https://www.anumuseum.org.il/blog/egyptian-story/ |urlmorto=sì }}</ref>, nel ''[[Midrash]]'', nel ''De Vita Mosis'' di [[Filone di Alessandria]], nei testi di [[Giuseppe Flavio]]. Mosè è venerato come santo dalla [[Chiesa cattolica]] che lo commemora il [[4 settembre]].
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=== Fonti bibliche ===
[[File:Moses041.jpg|
I cinque libri della [[
Tuttavia studi più recenti dimostrarono che i libri della Torah furono in realtà il frutto di un lungo lavoro collettivo che sarebbe iniziato, secondo la teoria più accreditata (nota come [[Ipotesi Documentale|ipotesi documentale]]), nel primo periodo del [[Regno di Giuda]] nel X secolo a.C. ([[tradizione jahvista]]). A seguito della distruzione del [[
I libri della Torah (eccetto la [[Genesi]]) hanno il profeta Mosè come assoluto protagonista:
* Il [[Libro dell'Esodo]], dal greco ''uscita'', narra l'oppressione del popolo israelita, la successiva persecuzione dei nascituri voluta dal faraone, il concepimento e la salvezza del neonato Mosè, allevato dalla figlia del sovrano e divenuto profeta a séguito della chiamata divina. Descrive lo scontro col nuovo faraone, le piaghe d'Egitto e l'esodo attraverso il mare, concludendosi con la Legge sul monte Sinai e le varie norme di vita comunitaria.
* Il [[Levitico]] non narra episodi della vita di Mosè ma questi è comunque protagonista del libro; a lui Dio affida le norme riguardanti i rituali, i sacrifici e le varie cerimonie.
* Il [[
* Il [[Deuteronomio]] presenta tre discorsi di Mosè, il quale, prima di morire, ricorda al popolo gli avvenimenti passati e riprende con accenti nuovi la Legge già definita nell'Esodo. Il libro si conclude con il racconto della successione di [[Giosuè (Bibbia)|Giosuè]] e della morte del profeta sul monte Nebo.
* Vari brani successivi, in particolare nei [[Salmi]], ricordano al popolo d'[[Israele]] i prodigi accaduti al tempo di Mosè<ref>Vedi ad esempio {{Cita passo biblico|Sal105,26-27}}</ref>.
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=== Fonti extra-bibliche ===
{{vedi anche|Osarseph}}
Scritti non biblici con riferimento al ruolo di Mosè compaiono per la prima volta nel [[
Nel suo libello ''[[Contro Apione]]'' (fine del [[I secolo]] d.C.), lo storico ebraico [[
Mosè appare anche in altri testi religiosi ebraici come la [[Mishnah]] (200 d.C. circa) e il [[Midrash]] (200–1200 d.C.).
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=== Biografia ===
==== Nascita e giovinezza ====
[[File:1904 Lawrence Alma-Tadema - The Finding of Moses.jpg|
Nato da Yochebed e Amram, il piccolo Mosè venne nascosto in un cesto dalla madre a soli tre mesi di vita, e deposto sulle rive del Nilo per essere salvato dalla persecuzione voluta dal faraone. Infatti il faraone aveva detto al suo popolo: «Ecco che il popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più forte di noi. Prendiamo provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese». Impose quindi agli Ebrei i lavori forzati per opprimerli. Ma il popolo ebreo continuava a aumentare così il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei di uccidere i figli maschi degli Ebrei, ma le levatrici non lo fecero. Allora il faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo: «Ogni figlio maschio che nascerà agli Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete vivere ogni figlia». Dalle acque del Nilo, Mosè fu raccolto dalla figlia del sovrano che, commossa dal pianto del bambino, decise di adottarlo come suo figlio, affidandolo, su invito di Miriam, sorella del neonato, alla madre naturale affinché lo nutrisse.
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Fermatosi presso un pozzo, Mosè incontrò le sette figlie di [[Ietro]], sacerdote di Madian, e le difese dall'assalto di alcuni pastori prepotenti. Le giovani, grate al loro difensore, lo presentarono al padre che lo invitò a rimanere con loro. A Madian, Mosè divenne pastore al servizio del sacerdote e ne sposò una delle figlie, [[Sefora]] (o Zippora), dalla quale ebbe due maschi: [[Gherson]] ed [[Eliezer]]<ref>{{Cita passo biblico|Es2,16-22}}</ref>.
Portando ai pascoli del monte Oreb le greggi, Mosè fu attratto dal meraviglioso prodigio d'un roveto che ardeva ma non si consumava; da questi giunse una voce che gli ordinava di togliersi i sandali perché calpestava una terra sacra<ref>{{Cita passo biblico|Es3,1-6}}</ref>, rivelandosi poi come il Dio dei patriarchi d'Israele che, avendo ascoltato il grido degli schiavi, aveva deciso di liberarli e condurli in una terra «dove scorre latte e miele»<ref>{{Cita passo biblico|Es3,8}}</ref>. Mosè, ricevuto l'ordine di essere guida degli israeliti, rifiutò dapprima, per paura, l'incarico, chiedendo quale fosse il nome di Dio e come avrebbe potuto convincere il suo popolo che lui stesso l'aveva mandato per riscattarli. [[File:Vitrail Arbre de Jessé Notre-Dame de Paris 20109 04.jpg|sinistra|
Tornato da Ietro, Mosè narrò ciò che era accaduto e chiese il permesso di partire con la moglie ed il figlio verso l'Egitto, mentre secondo un'altra tradizione partì invece da solo<ref group="Nota">Gli esegeti dell'interconfessionale [[Bibbia TOB]] osservano che "[Es18,2-3] secondo un testo «iahvista» (Es4,19-20a), Mosè aveva condotto con sé la famiglia lasciando Madian, mentre per il racconto «elohista» (4,18.20b-23) era partito solo. La notizia sul ''rinvio'' di Sefora è una giunta «redazionale» che tenta di armonizzare queste divergenze." (Bibbia TOB, Leumann, Elle Di Ci, 1997, p. 165, ISBN 88-01-10612-2.).</ref>. Un curioso incidente però turbò il suo viaggio: «nel luogo dove pernottava»<ref>{{Cita passo biblico|Es4,24}}</ref> fu colpito da un male che mise la sua vita in pericolo, segno di una sanzione celeste. La ragione che ne emerge è il fatto che egli aveva ritardato, per suo figlio e forse anche per sé, il rito della circoncisione, segno fisico dell'Alleanza stipulata da Dio con la stirpe di [[Abramo]]<ref>{{Cita passo biblico|Gn17,10}}</ref>. Forse Mosè, diventato genero del sacerdote di Madian, si era limitato ad adeguarsi al costume madianita secondo il quale, come presso altri popoli vicini, questa pratica fungeva da rito di iniziazione che segnava l'accesso all'età nuziale ed era dunque riservata ai giovani giunti alle soglie dell'età adulta e non a neonati di otto giorni.
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Oppressi dal maggior gravame, gli israeliti non riuscivano a portare a termine il lavoro, per questo i loro scribi vennero fustigati e percossi<ref>{{Cita passo biblico|Es5,14}}</ref>; ricevuta la punizione e non avendo ottenuto dal faraone la grazia d'uno sconto, rimproverarono aspramente Mosè e Aronne che avevano causato tutto ciò<ref>{{Cita passo biblico|Es5,20-21}}</ref>.
I leviti, su invito divino, si recarono nuovamente a corte mostrando in presenza del faraone e dei suoi ministri il prodigio del bastone tramutato in serpente. Questi, poco meravigliato dall'accaduto, ordinò ai suoi [[magia|maghi]]<ref group=Nota>Secondo [[
==== Liberatore del popolo d'Israele ====
Mosè si recò nuovamente dal faraone quando era ancora mattino e questi si rilassava presso il fiume Nilo. Mosè chiese la liberazione del suo popolo ma Dio aveva «indurito il cuore» del faraone - in modo che questo si ostinasse a non lasciar partire gli Israeliti e poter quindi colpire l'Egitto con le piaghe<ref group="Nota">{{Cita passo biblico|Es7,1-6; Es7,20-25}}. "''«Tu gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli Israeliti dal suo paese. Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto. Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro l'Egitto e farò così uscire dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo degli Israeliti, con l'intervento di grandi castighi. Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!»''"; secondo la Bibbia è lo stesso Dio a «indurire il cuore» del faraone (cfr anche:{{Cita passo biblico|Es4,21}}; {{Cita passo biblico|Es9,12}}; {{Cita passo biblico|Es11,10}}; {{Cita passo biblico|Es14,3-4}}) perché, nonostante tutti i prodigi compiuti da Mosè, non lasci partire gli Ebrei dall'Egitto e possa così colpire l'Egitto stesso con le piaghe; tale frase «indurire i loro cuori» (''lᵉhazzēq 'et-libbām'') - talvolta riportata anche, con medesimo significato, nella forma «ostinare i loro cuori» - ricorre anche durante la successiva conquista di [[
Aronne colpì dunque con il proprio bastone i fiumi, i canali e gli stagni d'Egitto e da essi cominciarono a uscire [[rane]] in numero infinito che si riversarono sulle case del faraone e dei suoi sudditi. I maghi riuscirono a compiere lo stesso prodigio. Il sovrano, spaventato, chiese a Mosè di far smettere tale piaga ma non appena questa fu scongiurata si ostinò e non diede ascolto alle parole del profeta.<ref>{{Cita passo biblico|Es8,1-5}}</ref>
Su ordine del Signore, Aronne percosse la polvere ed essa si mutò in [[
Di fronte a questo ennesimo rifiuto, una pestilenza uccise tutto il bestiame degli Egizi. Il bestiame degli Israeliti invece sopravvisse<ref group="Nota">{{Cita passo biblico|Es9,6-7}}. Rilevano gli esegeti dell'interconfessionale [[Bibbia TOB]] - analogamente a quelli della Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]] - che questa è un'"amplificazione letteraria che contiene qualche incoerenza con ciò che segue", in quanto il bestiame sarà nuovamente citato come vivo nella sesta piaga (le ulcere) e nella settima piaga (la grandine); tali esegeti osservano, comunque, come la contraddizione storica "non disturba l'intenzione didattica di questi cc." (Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 149, ISBN 88-01-10612-2; La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 86, ISBN 88-215-1068-9.).</ref>. Aronne e Mosè tornarono dal faraone portando fra le mani della [[fuliggine]] di fornace. Di fronte agli occhi del sovrano essi la gettarono in aria e questa produsse [[ulcera|ulcere]] purulente sugli Egizi e sul loro bestiame. I maghi questa volta non riuscirono neppure a presentarsi di fronte al faraone<ref>{{Cita passo biblico|Es9,10-12}}</ref>.
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Mosè stese dunque il bastone verso il cielo e, per tre giorni, il paese d'Egitto venne oscurato e le tenebre erano talmente dense che nessuno riusciva a muoversi. Il faraone fece chiamare Mosè ed Aronne e ordinò loro di partire, lasciando però in Egitto il proprio bestiame. I due profeti non acconsentirono e il sovrano, il cui cuore ancora una volta fu «indurito» dal Signore, cacciò via Mosè minacciando di ucciderlo<ref>{{Cita passo biblico|Es10,22-29}}.</ref>.
Il Signore ordinò infine ai due leviti di prepararsi per un lungo viaggio poiché avrebbe mandato un'ultima piaga che avrebbe costretto il faraone a liberarli. Comandò inoltre di commemorare quel giorno nei secoli a venire attraverso la festa della [[
{{quote biblico|Questo mese sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare|Es|12,2-8}}
[[File:Paris psaulter gr139 fol419v.jpg|
Non appena l'angelo della morte, sceso sulla terra d'Egitto, avesse visto quel sangue d'agnello sarebbe passato avanti, riconoscendo in essa una casa israelita. Gli ebrei si radunarono nelle proprie abitazioni per festeggiare la festa della liberazione. Sulle loro tavole la carne d'agnello, il pane ''della fretta'' non lievitato, le erbe amare, a simboleggiare la sofferenza della schiavitù. Mentre questi cenavano, a mezzanotte la piaga si abbatté sugli egizi. Ogni primogenito morì, dal primogenito del faraone al primogenito di ogni suo servo<ref>{{Cita passo biblico|Es12,29-30}}</ref>. Il sovrano, addolorato dalla morte del figlio, ordinò agli ebrei di andar via e, per accelerare la loro partenza, li rifornì di oro e d'argento<ref>{{Cita passo biblico|Es12,31-35}}</ref>.
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Il popolo, già stanco del duro cammino, si lamentò presso Mosè poiché erano finite anche le provviste di cibo. Il Signore, pietoso nei confronti degli israeliti, ordinò al profeta di annunciare che presto avrebbero trovato di che sfamarsi. Quella sera stessa uno stormo di quaglie, condotto lì da un forte vento, si fermò presso l'accampamento, divenendo facile preda per gli israeliti, che il mattino dopo, invece, trovarono sparsi per il campo piccoli chicchi di una strana sostanza resinosa, dal sapore di ''focaccia al miele''<ref>{{Cita passo biblico|Es16,31}}</ref>. Mosè denominò quel cibo, [[Manna (Bibbia)|Man hu]]<ref group="Nota">Nella penisola sinaitica, da una varietà di [[tamericio]] raccoglie un essudato che ha più o meno le qualità della manna biblica</ref>, che significa ''cos'è?''. Ordinò inoltre agli israeliti di raccoglierne in brocche, ogni famiglia secondo il proprio bisogno; ogni giorno avrebbero raccolto quel cibo, solo il sesto giorno dovevano prenderne in quantità doppia poiché il sabato era giorno di riposo ed era proibito lavorare. Coloro i quali, avendo temuto di non ricevere ciò che era stato promesso, raccolsero più cibo di quanto fosse necessario a sfamarsi per un giorno, vi trovarono dentro dei vermi<ref>{{Cita passo biblico|Es16}}</ref>.
[[File:Moses striking the rock in the desert.jpg|sinistra|
Allo stesso modo non appena le riserve d'acqua furono terminate, il Signore ordinò a Mosè, nella località di [[Refidim]], di andare su un monte e ordinare alla roccia di sgorgare. Mosè tuttavia colpì due volte la roccia col suo bastone. Non appena la roccia venne battuta dalla verga del profeta, da essa sgorgò tutta l'acqua necessaria per gli israeliti.
Quel luogo venne chiamato Massa e Meriba che significa ''prova'' e ''protesta''.<ref>{{Cita passo biblico|Es17,1-7}}</ref>.
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==== I quarant'anni passati nel deserto ====
Inseguiti e uccisi dagli abitanti di Canaan, gli israeliti si rifugiano nel deserto dove [[Core (Bibbia)|Core]], [[Dathan]] e [[Abiram]], a capo di 200 uomini, si sollevarono contro Mosè e Aronne, accusandoli di volersi porre al di sopra degli altri membri della comunità. In particolar modo si opposero all'investitura sacerdotale di Aronne, perché secondo i tre capi cospiratori, tutto il popolo d'Israele era santo<ref>{{Cita passo biblico|Nm16,1-3}}</ref>.
[[File:Botticcelli, Sandro - The Punishment of Korah and the Stoning of Moses and Aaron - 1481-82.jpg|
Per risolvere la questione, Mosè ordinò a costoro di presentarsi, accompagnati dai loro incensieri, davanti alla Dimora. Quando tutti si trovarono lì, Mosè li sfidò a offrire l'[[incenso]] in sacrificio, azione rituale riservata esclusivamente ad Aronne e ai suoi figli.
{{quote biblico|Essi dunque presero ciascuno un incensiere, vi misero il fuoco, vi posero profumo aromatico e si fermarono all'ingresso della tenda del convegno; lo stesso fecero Mosè ed Aronne. (...) Come egli ebbe finito di pronunciare tutte queste parole, il suolo si profondò sotto i loro piedi, la terra spalancò la bocca e li inghiottì: essi e le loro famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Core e tutta la loro roba. Scesero vivi agli inferi essi e quanto loro apparteneva; la terra li ricoprì ed essi scomparvero dall'assemblea. Tutto Israele che era attorno ad essi fuggì alle loro grida; perché dicevano: "La terra non inghiottisca anche noi!". Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano l'incenso|Nm|16,18-35}}
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Riprendendo la narrazione di Giuseppe Flavio,<ref>Giuseppe Flavio, ''Antichità Giudaiche'' cap. 10</ref> il faraone, vedendo Mosè crescere e diventare un giovane forte e robusto, decise di affidargli una missione bellica per testare il suo temperamento. Ordinò al nipote adottivo di combattere a sud dell'Egitto contro il regno di [[Kush]] (nome semitico per l'attuale [[Etiopia]]).
La città avversaria era stata fortificata in modo da essere inespugnabile: mura altissime su due lati, un canale profondo con dei [[
I generali nemici lo videro giungere con in mano un simbolo di pace e, benché spaventati da un possibile attacco, lo lasciarono entrare. Mosè trattò con loro una resa onorevole e tutti coloro che garantivano pace e alleanza per il futuro poterono mantenere i loro ruoli di comando, mentre venne allontanato chi fomentava guerra e ribellione.
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</ref>, pur negando la verità storica della relativa narrazione biblica, la considerano la mitizzazione di un confronto attinente a una cronologia più bassa (a partire dal X secolo a.C.) della storia d'Israele, come l'invasione di Israele da parte del faraone [[Sheshonq I]] dopo la morte del re [[Salomone]] e dello scontro tra il re [[Giosia]] e il faraone [[Necao II]], ritenendo quindi che i suoi protagonisti non siano che la risultante scaturita da quella che potrebbe essere chiamata ''pia tradizione''.
La maggioranza degli studiosi, anche cristiani<ref group="Nota">E anche gli archeologi Israeliani - molto attivi nel campo dell'archeologia biblica, anche come parte del progetto [[
== Teorie speculative ==
=== Teoria freudiana di Mosè seguace di Akhenaton ===
{{Vedi anche|L'uomo Mosè e la religione monoteistica}}
[[File:Akhenaten, Nefertiti and their children.jpg|sinistra|
[[Sigmund Freud]], il celebre padre della [[psicoanalisi]] ed appassionato di [[egittologia]], teorizzò nel suo saggio [[L'uomo Mosè e la religione monoteistica|''L'uomo Mosè e la religione monoteista'']] che Mosè non fosse un ebreo bensì un sacerdote egiziano del dio [[Aton]] (il [[
Freud evidenzia questi punti:
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# la forte somiglianza del {{passo biblico|Salmo 104|libro=no}}, che canta la gloria di Dio nel creato, con l{{'}}''[[Inno al Sole]]'' forse composto da Akhenaton in persona.<ref name=":3" />
A seguito della pubblicazione di questo libro, l'erronea convinzione di un legame tra il culto di Aton e il Mosè [[
=== La teoria dell'uccisione di Mosè ===
Sempre nel suo saggio ''[[L'uomo Mosè e la religione monoteistica]]'', Sigmund Freud, riprendendo una teoria del biblista protestante [[Ernst Sellin]]<ref>[[Ernst Sellin]], ''Mose und seine Bedeutung für die israelitisch-jüdische Religionsgeschichte'', Werner Scholl, [[Erlangen]], [[1922]].</ref>, affermò che Mosè sarebbe stato assassinato dal suo popolo, che si ribellò al culto monoteista di [[Aton]] da lui introdotto.<ref name=":3" /> Secondo l'interpretazione [[Psicoanalisi|psicoanalitica]], l'omicidio di Mosè avrebbe scatenato negli [[israeliti]] il ritorno del [[Trauma (psicologia)|trauma]] per il «[[parricidio]] primordiale», già descritto da Freud in ''[[Totem e tabù]]'' (1913), che fu [[Rimozione|rimosso]] e parecchi secoli dopo li avrebbe spinti [[Inconscio|inconsciamente]] alla creazione della [[Giudaismo|religione]] [[Giudaismo|giudaica]], in ricordo appunto del monoteismo annunciato da Mosè.<ref name=":3" />
Freud ipotizza quindi la sostituzione del Mosè egizio assassinato con un ''secondo Mosè'', questa volta un sacerdote [[Madian|madianita]] di [[
== Mosè nelle tre religioni monoteiste ==
Riga 259:
Nel ''De Vita Mosis'' di [[Filone d'Alessandria]], Mosè figura come un erudito del periodo ellenistico. Supera in conoscenze i suoi maestri Egizi e Greci e, come uomo avveduto e guidato dalla ragione, unisce in sé le qualità del filosofo e del profeta con quelle del re. Secondo Filone, a lui risalgono anche la dottrina sulla creazione di [[Platone]] e l'insegnamento sui contrari di [[Eraclito]].
[[File:Rembrandt Harmensz. van Rijn 079.jpg|
Lo storiografo ebreo Giuseppe Flavio scrive una biografia di Mosè con segni mirabili della sua missione nella giovinezza, che finisce con l'ascesa a viceré egizio. Nello scritto ''Contra Apionem'', Mosè è per Giuseppe Flavio il più antico legislatore e anche le leggi dei Greci si rifanno a lui. Secondo [[Aristobulo di Alessandria]] invece, dalla mano di Mosè, hanno ricevuto gli argomenti da trattare nei loro poemi e drammi epici [[Omero]] ed [[Esiodo]].
Riga 310:
=== Tradizione islamica ===
Secondo il [[Corano]] Mosè (''Mūsā'') fu un grande uomo, uno dei maggiori profeti predecessori di [[Maometto]] nonché il profeta menzionato più frequentemente nel Corano.<ref>''I grandi libri della Religione'', vol. XIII, Mondadori, p. 363.</ref> Venne salvato ancora bambino da una persecuzione voluta da Faraone (''Firawūn''),<ref group=Nota>Da notare che, tanto nel [[Tanakh]] quanto nel [[Corano]], Faraone è un nome proprio di persona e non la carica sovrana tipica dell'[[Egitto]]. È per questo che [[Gilles Kepel]] intitolò correttamente il suo libro forse più famoso ''Le Prophète et Pharaon'', visto che questi due termini erano i soprannomi con cui i [[Fondamentalismo islamico|fondamentalisti]] dell'organizzazione [[terrorismo islamico|terroristica]] egiziana, ''al-Jihād'', chiamavano rispettivamente il loro amato ideologo [[Shukri Mustafa|Shukrī Muṣṭafā]] e l'odiato presidente [[
Cresciuto, un giorno si ritrovò davanti due uomini, un egiziano e uno appartenente ai Bani Israil. Occorre specificare che al tempo i Bani Israil erano vittime di torture e vennero resi schiavi da Faraone, perciò Mūsā, uccise l'egizio e chiese perdono ad Allah che glielo concesse.
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==== Le corna di Mosè ====
[[File:'Moses' by Michelangelo JBU310.jpg|
Famoso è il controverso dibattito sorto sulle corna poste sul capo di Mosè in diverse opere artistiche, come ad esempio l'[[Mosè (Michelangelo)|omonima scultura di Michelangelo]].
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* (1525) ''L'acqua scaturita dalla roccia'', di [[Luca da Leida]]
* (1537) ''Il castigo del fuoco celeste'', di [[Domenico Beccafumi]]
* (1540) ''Il passaggio del Mar Rosso'', di [[
* (1540-45) ''Mosè salvato dalle acque'', di [[Bonifacio Veronese|Bonifacio de Pitati]]
* (1540-45) ''Passaggio del Mar Rosso'', di [[Agnolo Bronzino]]
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== Musica ==
Mosè compare nell'opera lirica di [[Gioachino Rossini]], [[Mosè in Egitto]] del 1818 e nel suo rifacimento francese [[Moïse et Pharaon|Moïse et Pharaon, ou Le Passage de la mer Rouge]] del 1827, oltre che nell'opera ''[[Moses und Aron]]'' composta da [[
== Note ==
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