Sottomarino: differenze tra le versioni
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==== L'evoluzione dei motori ====
[[File:Peral Submarine Cartagena,ES 2007.jpg|thumb|Il sottomarino di Isaac Peral del 1888]]
Bisognerà quindi aspettare il 1888 prima che qualcuno tenti nuovamente di progettare un sottomarino dotato di un apparato motore. Nel frattempo, il 2 ottobre 1864 fu presentato da [[Narcís Monturiol]] il primo sommergibile dotato di una qualche forma di propulsione. Il mezzo, battezzato ''[[Ictíneo II]]'' dal suo costruttore, era composto da uno scafo in legno rinforzato e disponeva di un motore chimico che per un breve lasso di tempo produceva energia elettrica grazie appunto a una reazione chimica.
Pur rappresentando un passo in avanti rispetto ai mezzi precedenti, la soluzione era ancora insoddisfacente. Il salto di qualità giunse nel 1888 grazie allo spagnolo [[Isaac Peral]] che provò a utilizzare motori elettrici e costruì finalmente un sottomarino realmente efficiente, lungo più di 22 metri e capace di raggiungere una velocità di 10,9 [[Nodo (unità di misura)|nodi]] in superficie e di 6 in immersione.<ref>{{cita | Miller, Unterseeboote | pp. 170-171}}.</ref> La soluzione trovata da Peral, pur risolvendo quasi tutti i problemi tecnici emersi fino ad allora, trascurava però la possibilità di ricaricare le batterie in mare. Sprovvisto di un [[motore a vapore]] o a scoppio, il sottomarino era in grado di percorrere solo brevi tratti ed era quindi in grado di operare solamente sotto costa. Fu quindi il momento dell'irlandese [[John Philip Holland]], che in seguito a un concorso indetto dal Governo degli Stati Uniti per la costruzione di un sottomarino, ricevette l'incarico di progettare il primo battello dotato di motore. Il suo primo progetto, che avrebbe dovuto portare il nome di ''Plunger'' e che era dotato di un motore a vapore, fu però un totale fallimento<ref>{{cita | Miller, Unterseeboote | pp. 11-12}}.</ref>, tanto che ancora in fase di costruzione si decise di abbandonarlo. Ciò nonostante, il tanto testardo quanto tenace irlandese non si perse d'animo e di propria iniziativa fece costruire un nuovo prototipo che chiamò ''Holland VI''. Dotato di un [[motore a benzina]] per la navigazione in superficie e di un modernissimo (per l'epoca) [[motore elettrico]] della Electro Dynamic Company<ref>{{cita | Miller, Unterseeboote | p. 30}}.</ref>, l{{'}}''Holland VI'' fu un successo senza precedenti. Capace di immergersi fino a una profondità di 23 metri il piccolo battello entusiasmò tanto i vertici della marina statunitense, che fu acquistato e messo in servizio con la sigla SS-1.<ref>{{cita | Miller, Unterseeboote | p. 31}}.</ref>
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