Crocus sativus: differenze tra le versioni

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Il getto contiene le foglie ed i fiori quasi completamente sviluppati, una volta fuoriuscito dal terreno, si apre e consente alle foglie di allungarsi e al fiore di aprirsi completamente.
 
Il [[Fiore delle angiosperme|fiore]] dello zafferano è un [[perigonio]] formato da 6 petalitepali di colore violetto intenso. La parte maschile è costituita da 3 [[Antera|antere]] gialle su cui è appoggiato il polline. La parte femminile è formata dall'[[Ovario (botanica)|ovario]], [[Stilo (botanica)|stilo]] e [[Stigma (botanica)|stimmi]]. Dall'ovario, collocato alla base del bulbo, si origina un lungo stilo di colore giallo che dopo aver percorso tutto il getto raggiunge la base del fiore, qui si divide in 3 lunghi stimmi di colore rosso intenso.
 
Le [[foglie]] di ''Crocus sativus'' sono molto strette e allungate. In genere raggiungono la lunghezza di 30–35 cm, mentre non superano mai la larghezza di 5 mm.
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=== Proprietà e utilizzi dei residui floreali e delle foglie ===
[[File:Piante di zafferano.jpg|thumb|Pianta di zafferano]]
Nella produzione dello zafferano il 90% dei fiori raccolti va a costituire, nella maggior parte dei casi, materiale di scarto. Infatti, solo gli stigmi del fiore, opportunamente essiccati e polverizzati, sono apprezzati a livello mondiale e usati per colorare e aromatizzare i cibi sfruttandone il gradevole odore. I petalitepali dei fiori del ''Crocus sativus'', sebbene presentino un profilo chimico simile a quello degli stigmi e rappresentino la maggior parte del fiore di questa pianta, sono ancora oggi considerati materiale di scarto. Si calcola, infatti, che per produrre 1 kg di zafferano sono necessari più di 160.000 fiori, pari a circa 68 kg, di cui 63 costituiscono la biomassa dei residui floreali (tepali, stami e stili). I petalitepali del Crocus sativus sono lunghi da 20 a 47 mm e larghi da 11 a 23 mm. I petalitepali di zafferano contengono anche dei flavonoli, appartenenti sempre alla famiglia dei [[flavonoidi]], in particolare kempferolo, [[quercetina]] e miricetina.
 
La spezia viene usata per le sue proprietà benefiche alla salute dell'uomo e in particolare per la sua funzione antiossidante.
Nella [[medicina ayurvedica]], lo zafferano viene anche considerato come un agente anti-stress, afrodisiaco ed è usato nel trattamento delle palpitazioni cardiache. Dopo la rimozione e il recupero degli stigmi, i residui floreali possono anche essere aggiunti in una concimaia per essere usati come fertilizzante. Non meno importante è la possibilità di utilizzare i petalitepali come elemento ornamentale di piatti e bevande. Gli chef si dilettano ad abbellire i loro piatti proponendo i petalitepali o l’intero fiore del ''Crocus sativus'' come decorazioni e guarniture. Non è da trascurare infine l’uso dei petalitepali essiccati per scopi ornamentali domestici: infatti sono ideali per creare composizioni, pot-pourri oltre che per la realizzazione di candele e saponi naturali.
 
==Adulterazione==