Impero mongolo: differenze tra le versioni

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Conquista della Corasmia: il soggetto è il milione
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I Tataro-mongoli avevano ormai conquistato la [[Cina]], la regione [[tibet]]ano-[[himalaya]]na, l'[[Asia Centrale]] (attuali [[Uzbekistan]], [[Tagikistan]], [[Turkmenistan]], [[Kirghizistan]] e [[Kazakistan]]), la [[Persia]], la regione del [[Caucaso]] (attuali [[Georgia]], [[Armenia]] e [[Azerbaigian]]) e quella tra [[mar Nero]] e [[mar Caspio]] (regioni molto simili a quelle da cui i Tatari provenivano: steppe senza vegetazione).
 
Nel 1222 i due generali Jebe e Subedei sconfissero la popolazione turca dei [[Cumani|Cumani-Polovcy]], ma, invece di distruggerli, li assimilarono e li inclusero nell'esercito, essendo della stessa famiglia etnica. Il khan dei Polovcypoloviciani, [[Köten]], cercò rifugio presso il [[gran principe di Kiev]], [[Mstislav III di Kiev]], e chiese aiuto ai Russi. I principi russi, tra i quali Mstislav di Kiev, [[Mstislav Mstislavič|Mstislav di HalyčGalizia]] (genero di Köten) e [[Mstislav II Svjatoslavič|Mstislav di Černigov]], si riunirono a Kiev e decisero di marciare tutti insieme contro i Tataro-mongoli. Ma l'esercito russo non aveva un comando unitario, come [[Boris Rybakov]] ne spiega il motivo: se si fosse dato il comando supremo ad un principe, questo avrebbe potuto rivolgere l'esercito contro le altre città. Era dunque un tipico esercito feudale, molto scomposto, ed inoltre era perfettamente conosciuto nelle sue tattiche e negli armamenti da parte dei Tatari, che probabilmente avevano mandato delle spie.
 
Si giunse così alla [[battaglia del fiume Kalka]]. La fonte principale per la conoscenza di questo scontro è la [[Cronaca degli anni passati]], ma ci sono anche le [[cronache russe|altre cronache cittadine]] (di Rostov, di Novgorod, di Pskov, etc.), che non sono solo cronache locali ma intendono comunque narrare la storia "di tutta la terra russa". Sull'invasione tataro-mongola, le diverse cronache sono concordi, e ci permettono di ricostruire i fatti con una certa precisione. Sta comunque di fatto che l'esercito russo venne completamente annientato, senza superstiti.