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|Attività = vescovo cattolico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità=<ref name=weber>{{cita|Weber|pp. 94100-99103.|Weber}}</ref>
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== Biografia ==
Appartenente alla nobile famiglia dei conti della Cerbara, fu uomo di grande erudizione, esperto in [[lingua greca]] ed [[lingua ebraica|ebraico]]. Entrò giovanissimo nella famiglia cardinalizia di [[Adriano Castellesi]] da [[Tarquinia|Corneto]], del quale fu segretario,.

Fu [[pronotario apostolico]] e prelato domestico di [[papa Leone X]], il quale il 20 novembre [[1514]] vennelo eletto vescovo dielesse [[diocesi di Arbe|vescovo di Arbe]], in [[Dalmazia]],<ref ename=weber/>; l'anno seguente la sua nomina venne approvata dalla [[Repubblica di San Marco]]. Poiché Nigusanti non aveva ancora raggiunto l'età canonica, dovette attendere alcuni anni prima di ricevere la consacrazione episcopale. Come era d'uso, non risiedette ad Arbe ma visse abitualmente a [[Venezia]], governando la sua diocesi attraverso vicari.
 
Partecipò al [[concilio Lateranense V]]<ref name=weber/> e al [[concilio di Trento]], e accompagnò il cardinale [[Ippolito de' Medici]] nella sua [[Legato pontificio|legazione]] in [[Ungheria]]<ref name=weber/>.
 
Nella cappella privata della propria residenza nel sestiere [[Dorsoduro]], nel giugno [[1537]] conferì gli [[ordine sacro|ordini sacri]] a [[Ignazio di Loyola]] e ai suoi primi soci della [[Compagnia di Gesù]] ([[Simão Rodrigues]], [[Diego Laínez]], [[Alfonso Salmerón]], [[Nicolás Bobadilla]], [[Francesco Saverio]] e Giovanni Cadurio); il 10 del mese gli [[ordini minori]], il 15 e il 17 [[suddiaconato]] e [[diaconato]], e il 24 il [[presbiterato]] (tranne che a Salmerón, troppo giovane)<ref name=weber/>.
Partecipò al [[concilio Lateranense V]] e al [[concilio di Trento]].
 
Successivamente divenne [[vescovo suffraganeo]] per [[Bernardo Clesio]] nel [[principato vescovile di Trento]], dove è documentato a partire dal 24 agosto 1538, quando consacrò la [[Chiesa dell'Assunzione di Maria (Bresimo)|cappella di Santa Maria]] a [[Baselga (Bresimo)|Baselga]] di [[Bresimo]] (e, due giorni dopo, due altari laterali della stessa); il 1° marzo 1539 dedicò gli altari laterali della [[chiesa di San Vigilio (Ossana)|chiesa di San Vigilio]] a [[Ossana]], e il 4 marzo un altro nella [[chiesa di Santa Maria Assunta (Cles, Mechel)|chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Mechel (Cles)|Mechel]]<ref name=weber/>.
Come era d'uso, non risiedette ad Arbe ma visse abitualmente a [[Venezia]], governando la sua diocesi attraverso vicari.
Nella cappella privata della propria residenza nel sestiere [[Dorsoduro]], il 24 giugno [[1537]] conferì l'[[ordine sacro|ordine sacerdotale]] a [[Ignazio di Loyola]] e ai suoi primi soci della [[Compagnia di Gesù]].
 
Nel [[1569]], raggiunti gli ottant'anni, chiese al papa di poter abbandonare il governo della diocesi di Arbe; si ritirò nel suo castello di Saltare, presso [[Pesaro]], dove morì pochi anni dopo.