Personalità: differenze tra le versioni

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Cenni storici
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Alla soglia del XX secolo si affermò la convinzione che la personalità del soggetto si rispecchi nel modo in cui la realtà gli appare e alle idee che esprime. Questo modello, che in [[Kurt Lewin]] e [[Kurt Koffka]] ebbe i suoi migliori esponenti, venne definito "fenomenologico", seppur discordante in molti aspetti dalla corrente filosofica di [[Husserl]].<br/>
In quegli anni si diffusero le tecniche di indagine e di diagnosi della personalità che esplorarono tre vie di accesso alla personalità:<ref>"Psicologia" di Peter Hofstatter, ediz. Feltrinelli, 1964, Milano (alla pag.175,181 - voce "Personalità") </ref>
* L'osservazione esterna, costituita dall'insieme degli elementi [[biografia|biografici]], [[fisiologia|fisiologici]], [[anatomia|anatomici]], oltre alla motricità e ai [[test]] di efficenza.
* L'autointerpretazione, che utilizza i questionari.
* L'analisi fenomenologica (analisi dei [[sogni]], visioni del mondo).
 
Come affermò lo psicologo anglo-tedesco [[Hans Eysenck]] (1916-1997), studioso della struttura della personalità nella sua opera "''The structure of Human Personality''":
{{quote|La personalità è la più o meno stabile e durevole organizzazione del [[carattere]], del [[temperamento]], dell'[[intelletto]] e del [[fisico]] di una persona: organizzazione che determina il suo adattamento totale all'ambiente.|[[Hans Eysenck]] "The structure of Human Personality", pag.2}}
== Lo sviluppo della personalità ==