Muhammad Abduh: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Originario d'una famiglia di [[fellah]] del [[Basso Egitto]], ʿAbduh ricevette un'istruzione tradizionale musulmana fin dalla più tenera età. Proseguì i suoi studi nella [[moschea]] ahmadita di [[Tanta]]. Nel [[1866]], entrò nell'[[Università Al-Azhar|Università di al-Azhar]], dove studiò la [[logica]], la [[filosofia]] e il [[tasawwuf]]. La sua istruzione religiosa vera e propria non gli impedì di avvicinarsi al [[sufismo]].<br/>
Nel suo libro "
In un trattato teologico scritto nel [[1876]] sotto forma di [[glosse]] che accompagnano la professione di fede d'un teologo [[Abu al-Hasan al-Ash'ari|
Egli vi afferma il ruolo della ragione come guida della vera fede. Inoltre, idee filosofiche fanno la loro apparizione in questa opera.</br>
Influenzato dal dotto [[Jamal al-Din al-Afghani|Jamāl al-Dīn al-Afghānī]], che aveva incontrato al [[Il Cairo|Cairo]] nel [[1872]], Muhammad ʿAbduh seguì regolarmente le sue conferenze. Afghani era un filosofo e un riformatore musulmano che preconizzava nei suoi scritti il [[Panislamismo]] per resistere al [[colonialismo]] europeo. Sotto l'influenza di al-Afghānī, ʿAbduh combinò il giornalismo, la politica e i suoi profondi interessi per la spiritualità mistica.
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Nei suoi scritti difendeva la rinascita della cultura arabo-islamica, la lotta contro la dominazione straniera e i governi islamici, mentre attaccava la corruzione e la divisione in seno alla comunità islamica.<br/>
Difendeva inoltre le scienze moderne e l'idea di una riforma della [[lingua araba]].<br/>
Dal [[1877]] al [[1882]] esercitò la professione di docente dell'università islamica della "''
Fu revocato dal suo posto dal Khedivè [[Tawfiq Pascià|
Dopo la sua partecipazione alla [[Orabi|rivolta di Urabi]], fu costretto all'esilio, dapprima in [[Libano]], poi in [[Francia]]. Per più di sei anni non ebbe più diritto a tornare in patria. ʿAbduh passò molti anni della sua vita in [[Libano]], dove lavorò alla costruzione di un sistema d'istruzione islamica. Tradusse l'opera di al-Afghani "Refutazione dei materialisti" e svolse varie conferenze. Nel [[1884]], partì per la Francia, dove raggiunse al-Afghani. Insieme editarono un giornale rivoluzionario islamico, ''al-ʿUrwa al-Wuthqa'',<ref>"La salda impugnatura", espressione contenuta nel [[Corano]] ([[Sura **, [[ayya|versetto]] **).</ref> che aveva connotati anti-britannici, e che era soprattutto letto da [[orientalismo|orientalisti]] francesi e italiani.</br>
Al suo rientro in [[Egitto]] nel [[1888]], ʿAbduh cominciò la sua carriera nella magistratura e fu nominato [[qadi|giudice]] in un tribunale nazionale di prima istanza. Nel [[1891]], fu nominato giudice di [[Corte d'Appello]].<br/>
In tale funzione si batté principalmente contro la corruzione, che all'epoca era dilagante.<br/>
Proseguì a lavorare su una riforma islamica e dette alle stampe nel [[1897]] un suo trattato [[filosofia|filosofico]] (''Risālat al-Tawhīd'', o "Lettera sull'Unità divina").
Nel [[1889]], divenne [[mufti]], un titolo che conservò fino alla sua morte. In tale ruolo promanò numerose [[fatwa]], una delle quali autorizzava iu [[musulmani]] di depositare i loro soldi nelle Casse di Risparmio, legalizzando così indirettamente il [[Interesse|prestito a interesse]]. Un'altra ''fatwa'' , autorizzava i musulmani del [[Transvaal]] a mangiare carne non [[Halal|halāl]].
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