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====Elettroricezione====
[[Immagine:Electroreceptors in a sharks head_it.svg|right|220px|thumb|Elettrorecettori ([[ampolle di Lorenzini]]) e canali di [[linea laterale]] nella testa di uno squalo.]]
Una delle ultime caratteristiche dello squalo che si è scoperta è la sua sensibilità ai [[campi magnetici]] ed [[campo elettrico|elettrici]] grazie ad alcuni [[recettore|recettori]] che si trovano collegati ai pori del muso. Il vero [[organo (anatomia)|organo]] capace di questa caratteristica è il complesso formato dalle [[ampolle di Lorenzini]]. Il funzionamento è molto simile a quello del [[labirinto auricolare]] presente nell'[[orecchio]] umano, in quanto alcune [[ciglia (cellule)|ciglia]] immerse in un gel vengono sollecitate da questa variazione di campo grazie all'azione di una pompa protonica e quindi suscettibili ad un gradiente elettrochimico. Da alcuni esperimenti fatti in mare aperto si è visto che lo squalo utilizza tutti i sensi ma ne attiva solo alcuni a distanze più prossime alla preda. Infatti se da lontano prevale l'[[odore]], magari del sangue di una ferita, e logicamente la [[vista]], da vicino se l'acqua si fa torbida e deve procedere alla cieca fa proprio affidamento a questo sistema che gli permette di serrare la mascella a colpo sicuro. Il fatto che l'elettroricezione vada a soppiantare [[olfatto]] e vista è testimoniato anche dal fatto che alcuni squali tendono a dimostrarsi aggressivi nei confronti di apparecchiature elettroniche (come [[fotocamera|macchine fotografiche]]) quando transitano nei pressi di gabbie di [[sommozzatore|sub]] o navi [[oceanografia|oceanografiche]]<ref>{{cita web|url=http://www.elasmodiver.com/shark_senses.htm|titolo=Shark senses|opera=Elasmodiver|accesso=06-04-2009|lingua=en}}</ref>.
Le [[ampolle di Lorenzini]] sono l'organo elettrorecettore dello squalo e variano in numero da individuo ad individuo, da un paio di centinaia a qualche migliaio. Gli squali le usano per riconoscere i campo elettrico|campi elettrici che ogni essere vivente produce<ref>{{en}}{{cita pubblicazione |quotes=no |cognome=Kalmijn |nome=A. J. |linkautore= |coautori= |anno=1982 |mese=Novembre |titolo=Electric and magnetic field detection in elasmobranch fishes |rivista=Science |volume=218 |numero=4575 |pagine=916–918|pmid=7134985|lingua=inglese }}</ref>. Questa percezione aiuta l'animale a trovare le prede (in modo particolare ciò accade per lo [[squalo martello]]). Tra tutti gli animali conosciuti, gli squali sono quelli con la più precisa percezione elettrica. L'identificazione delle prede diventa utile quando esse si nascondono sotto la sabbia del fondale marino. Anche in quei momenti esse producono infatti inavvertitamente dei campi elettrici. È a causa di questo senso se a volte gli squali attaccano per sbaglio delle barche: il [[potenziale elettrochimico]] che l'interazione tra il [[metallo]] e l'acqua salata genera assomiglia ai deboli campi generati dalle prede, in più essendo spesso più potente di questi ultimi riesce ad attirare squali che si trovano molto lontano. Un altro utilizzo dell'elettroricezione è a scopi di orientamento: le [[corrente oceanica|correnti oceaniche]] dovute al [[campo geomagnetico|campo magnetico terrestre]] producono anch'esse campo elettrico e sono usate dagli squali per migliorare la navigazione<ref>{{cita pubblicazione |quotes=no |cognome=Meyer |nome=C. G. |linkautore= |coautori=Holland K. N., Papastamatiou Y. P. |anno=2005 |mese=Marzo |titolo=Sharks can detect changes in the geomagnetic field|rivista=Journal of the Royal Society, Interface / the Royal Society |volume=2 |numero=2 |pagine=129–130 |pmid=7134985|pmc=1578252 |doi=10.1098/rsif.2004.0021|url=http://journals.royalsociety.org/openurl.asp?genre=article&id=doi:10.1098/rsif.2004.0021 |lingua=inglese}}</ref>.
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