Pargali Ibrahim Pascià: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Pargali Ibrahim
|Cognome =
|PostCognomeVirgola =noto anche come '''Frenk Ibrahim
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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|Nazionalità = ottomano
|Categorie = no
|PostNazionalità = , il primo [[Gran Visir]] nominato dal [[sultano]] [[Solimano il Magnifico]] dell'[[Impero ottomano]]. Nel 1523, sostituì [[Piri Mehmed
}}
==Biografia==
[[Grecia|Greco]] di nascita, nato nella città di [[Parga]], venne venduto come schiavo, all'età di sei anni, per essere impiegato a lavorare nel futuro palazzo del sultano ottomano in costruzione a [[Manisa]] nell'ovest dell' [[Anatolia]]. Li fece amicizia con Solimano (figlio del sultano), che aveva la sua stessa età, e pian piano scalò i gradi della scala gerarchica nel palazzo, divenendo falconiere del sultano. Le sue promozioni furono così veloci che ad un certo punto chiese al sultano di non promuoverlo troppo spesso per evitare gelosie negli altri dipendenti. Impressionato
Anche se sposò la sorella di Solimano e divenne come tale parente
▲[[Grecia|Greco]] di nascita, nato nella città di [[Parga]], venne venduto come schiavo, all'età di sei anni, per essere impiegato a lavorare nel futuro palazzo del sultano ottomano in costruzione a [[Manisa]] nell'ovest dell' [[Anatolia]]. Li fece amicizia con Solimano, che aveva la sua stessa età e pian piano scalò i gradi della scala gerarchica nel palazzo, divenendo falconiere del sultano. Le sue promozioni furono così veloci che ad un certo punto chiese al sultano di non promuoverlo troppo spesso per evitare gelosie negli altri dipendenti. Impressionato da questa sua modestia, Solimano gli giurò che non sarebbe mai stato messo morte durante il suo regno. Dopo essere stato nominato Gran Visir, continuò a ricevere molti regali dal sultano, ed il suo potere nell'[[Impero ottomano]] era assoluto. Fra molti titoli, era anche ufficiosamente noto come "il più bell'uomo dell'impero."
Il suo magnifico palazzo esiste ancora oggi ad [[Istanbul]] ed ospita il [[Turkish and Islamic Arts Museum]]. Gli sono state attribuite origini
▲Anche se sposò la sorella di Solimano e divenne come tale parente nella dinastia ottomana ('' Damat ''), questo titolo non è usato frequentemente nelle cronache del tempo, probabilmenter per non confonderlo con altri Gran Visir omonimi ([[Damat Ibrahim Pascià]] (un [[Bosnia|bosniaco]]) e [[Nevşehirli Damat İbrahim Pasha]] ([[Turchia|turco]]). Egli è normalmente citato come "Pargali Ibrahim Pascià" o "Frenk (''l'europeo'') Ibrahim Pascià" a causa dei suoi gusti e dei suoi modi di fare. Un altro nome datogli dai suoi contemporanei era "Makbul Maktul (''amato e ucciso'') Ibrahim Pascià".
Sul fronte diplomatico nei suoi rapporti con la cristianità occidentale, Ibrahim riuscì a realizzare un successo completo. Ato dipingendosi come "il vero potere dietro all'impero ottomano", Ibrahim usò una varietà di tattiche per negoziare favorevolmente con i capi della nazioni cattoliche. I diplomatici della [[Repubblica di Venezia]] lo chiamarono "Ibrahim il Magnifico", donandogli lo stesso soprannome dato al suo sultano. Nel 1533, convinse [[Carlo V del Sacro Romano Impero]] a trasformare l'[[Ungheria]] in uno stato vassallo dell'Impero ottomano. Nel 1535, realizzò un trattato monumentale con [[Francesco I di Francia]] che concedeva accordi commerciali favorevoli all'interno dell'impero ottomano in cambio di una alleanza contro gli [[Asburgo]]. Questo accordo pose le basi per l'alleanza franco-ottomana che consentì l'unione delle flotte francese e ottomana a [[Nizza (Francia)|Nizza]] nel 1543, dove si radunò l'intera flotta ottomana per delle manovre congiunte con quella francese.
▲Il suo magnifico palazzo esiste ancora ad [[Istanbul]] ed ospita il [[Turkish and Islamic Arts Museum]]. Gli sono state attribuite origini [[Slave]], [[Italia|italiane]] (più precisamente [[Genova|genovesi]]) o anche [[Albania|albanesi]] o [[ebrei|ebraiche]], a seguito della sua conoscenza di molte lingue, ma non legate ad alcun elemento concreto<ref> [[Joseph von Hammer]], the 19th century historian of the Ottoman Empire and still a reference, affirms that he was Greek. Part of the speculations attributing non-Greek origins to Ibrahim Pasha also state that his mother language was, interestingly, [[Greek language|Greek]]. A [[Bilkent University]] source (in [[Turkish language|Turkish]], with the abstract also [[English language|English]]), treating the literary circles Ibrahim Pasha had assembled around him, makes mention of attributions of non-Greek origins to Ibrahim Pasha, stressing all at the same time his virtually indiscutable origin. [http://www.thesis.bilkent.edu.tr/0002528.pdf The literary life around Pargali Ibrahim Pasha by Esma Tezcan, Bilkent University]. [[İsmail Hâmi Danişmend]], another important reference for the history of the Ottoman Empire, does not hide his dislike of the Pasha's personality, and calls him a "magnificent vagrant" of obscure origins. The web sites of [[Albanians]] in Turkey [http://www.arnavutum.com], [http://www.arnavut.com] consider him as one of theirs. </ref>, ma molti indizi che si riferiscono al suo periodo di potere, come il fatto che scelse di costruire il suo palazzo in vista di [[Atmeydanı]] (oggi piazza [[Sultanahmet]]) ad Istambul (il famoso ippodromo di Coistantinopoli degli imperatori bizantini) di fronte ad [[Ayasofya]]), chiaramente indica che lui era greco. Costruì il suo palazzo secondo un disegno che è chiaramente difensivo (aveva concorrenti terribili), ed il suo palazzo è l'unica residenza costruita da qualcuno fuori della dinastia ottomana a meritare di essere definita palazzo.
Un comandante di grado elevato dell'esercito ottomano, disse che Ibrahim decadde dalle grazie del sultano per una imprudenza da lui commessa durante una campagna contro l'[[Impero persiano]] [[Safavid]], quando egli si attribuì un titolo che comprendeva la parola ''sultano''. Questo incidente lanciò una serie di eventi che terminarono nella sua esecuzione capitale nel 1536, tredici anni dopo essere stato nominato Gran Visir. Si è anche detto, secondo alcune fonti, che Ibrahim Pascià sia stato vittima del [[Sultano di Hürrem]] ([[Roxelana]], quarta moglie del sultano) che mal tollerava l'influenza crescente di Ibrahim sul sovrano ed in particolare il suo appoggio per la successione al trono di [[Sehzade Mustafa]], figlio di Solimano I. Mustafà venne poi strangolato a morte da suo padre il [[6 ottobre]] [[1533]], a seguito di una serie di complotti messi in atto da Roxelana per favorire l'ascesa al trono di suo figlio [[Selim II]].
Poichè Solimano aveva giurato di non mettere a morte Ibrahim durante il suo regno, egli invocò una ''[[ fatwa]]'' che gli permise di giurare di nuovo costruendo una moschea ad [[Istanbul]]. Egli annunciò la ''fatwa'' una settimana prima dell'esecuzione di Ibrahim e cenò con lui sette volte prima dell'esecuzione, così da dare al suo amico d'infanzia un'opportunità per abbandonare il paese o di chiedere la grazia del sultano. Fu scoperto più tardi nelle lettere di Ibrahim che egli era perfettamente consapevole della situazione ma ciononostante decise di rimanere.
Solimano si pentì dell'esecuzione di Ibrahim ed il suo carattere cambiò in modo completo, al punto che divenne completamente avulso dalle attività di governo. I suoi rammarichi sono riflessi nei suoi poemi nei quali, anche dopo venti anni, tratta continuamente i temi dell'amicizia, dell'amore e della fiducia tra amici, spesso alludendo ai tratti del volto ed al carattere di Ibrahim.
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==Bibliografia==
* Alum Bati, ''Harem Secrets'' (2008, Trafford, ISBN 978-1-4251-5750-0)
* Mika Waltari, ''[[The_Wanderer_(Waltari)|The Wanderer]]'' (1949).
▲===Citations===
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{{portale|biografie|storia}}
[[de:Pargalı Damat İbrahim Pascha]]
[[en:Pargalı İbrahim Pascha]]
[[fi:Ibrahim Pašša]]
[[hu:Paragli Ibrahim]]
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