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====Villa Bracciano-Montalto-Grazioli====
{{Vedi anche|Villa Grazioli (Grottaferrata)}}
[[Villa Grazioli (Grottaferrata)|Villa Bracciano-Montalto-Grazioli]], chiamata confidenzialmente solo villa Grazioli, venne fondata nel [[1580]] dal cardinale Antonio Carafa, fondadola probabilmente su alcuni resti di età romana: il cardinale Carafa ebbe tra i suoi ospiti anche [[papa Gregorio XIII]], che consacrò la cappella privata della villa.<ref name="notavillagraz">{{Cita|Devoti 1999|pp. 195-225}}.</ref> Nel [[1591]] la proprietà della villa passò in eredità al cardinale [[Ottavio Acquaviva d'Aragona (cardinale 1591)|Ottavio Acquaviva d'Aragona]], che nel [[1606]]-[[1607]] la affittò ai [[Borghese (famiglia)|Borghese]]: fu proprio il cardinale [[Scipione Caffarelli-Borghese]] ad acquistare la villa nel [[1613]] per la somma di 20.000 [[Scudo pontificio|scudi pontifici]].<ref name=notavillagraz/> Tuttavia l'anno seguente il cardinale Borghese pensò bene di permutare la villa criptense con il cardinale [[Ferdinando Taverna]] in cambio della più prestigiosa [[villa Mondragone]] in territorio di [[Monte Porzio Catone]]. Lo stesso cardinale Taverna vendette la villa al principe Michele Peretti, ed in seguito la proprietà dell'immobile e della sua tenuta passò ai [[Savelli (famiglia)|Savelli]] e, dal [[1638]], agli [[Odescalchi]], che la vendettero solo nel [[1870]] al duca Pio Grazioli.<ref name=notavillagraz/> Durante la [[seconda guerra mondiale]] la villa ha ospitato un comando tedesco e dopo la guerra alcune famiglie di sfollati di guerra frascatani:<ref name=notavillagraz/> attualmente l'edificio, riportato all'antico splendore dopo le devastazioni belliche, ospita il Park Hotel Villa Grazioli.<ref>{{it}} {{en}} {{cita web|url=http://www.villagrazioli.com/|titolo=Sito ufficiale del Park Hotel Villa Grazioli|accesso=07-09-2009}}.</ref>
 
[[Villa Grazioli (Grottaferrata)|Villa Bracciano-Montalto-Grazioli]], chiamata confidenzialmente solo villa Grazioli, venne fondata nel [[1580]] dal cardinale Antonio Carafa, fondadola probabilmente su alcuni resti di età romana: il cardinale Carafa ebbe tra i suoi ospiti anche [[papa Gregorio XIII]], che consacrò la cappella privata della villa.<ref name="notavillagraz">{{Cita|Devoti 1999|pp. 195-225}}.</ref> Nel [[1591]] la proprietà della villa passò in eredità al cardinale [[Ottavio Acquaviva d'Aragona (cardinale 1591)|Ottavio Acquaviva d'Aragona]], che nel [[1606]]-[[1607]] la affittò ai [[Borghese (famiglia)|Borghese]]: fu proprio il cardinale [[Scipione Caffarelli-Borghese]] ad acquistare la villa nel [[1613]] per la somma di 20.000 [[Scudo pontificio|scudi pontifici]].<ref name=notavillagraz/> Tuttavia l'anno seguente il cardinale Borghese pensò bene di permutare la villa criptense con il cardinale [[Ferdinando Taverna]] in cambio della più prestigiosa [[villa Mondragone]] in territorio di [[Monte Porzio Catone]]. Lo stesso cardinale Taverna vendette la villa al principe Michele Peretti, ed in seguito la proprietà dell'immobile e della sua tenuta passò ai [[Savelli (famiglia)|Savelli]] e, dal [[1638]], agli [[Odescalchi]], che la vendettero solo nel [[1870]] al duca Pio Grazioli.<ref name=notavillagraz/> Durante la [[seconda guerra mondiale]] la villa ha ospitato un comando tedesco e dopo la guerra alcune famiglie di sfollati di guerra frascatani:<ref name=notavillagraz/> attualmente l'edificio, riportato all'antico splendore dopo le devastazioni belliche, ospita il Park Hotel Villa Grazioli.<ref>{{it}} {{en}} {{cita web|url=http://www.villagrazioli.com/|titolo=Sito ufficiale del Park Hotel Villa Grazioli|accesso=07-09-2009}}.</ref>
 
Gli interni del piano nobile sono completamente affrescati con temi mitologici, storici e pastorali svolti da [[Agostino Ciampelli]] (ma alcuni hanno pensato ad [[Annibale Carracci]] o a [[Federico Zuccari]])<ref name="notagrazioli">{{Cita|Devoti 1999|p. 201}}.</ref> e da [[Giovanni Paolo Pannini]],<ref name="notagraziolipannini">{{Cita|Devoti 1999|p. 214}}.</ref> mentre l'ampliamento della villa compiuto tra il [[1696]] ed il [[1698]] per volere del principe Livio Odescalchi fu progettato dall'architetto Giovanni Battista Fontana.<ref name=notagraziolipannini/>