Software crisis: differenze tra le versioni
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Il '''software crisis''' è un termine usato nei primi giorni dell'[[Ingegneria del software]] per descrivere l'impatto della rapida crescita della potenza degli elaboratori e la complessità dei problemi che dovevano essere affrontati. Le parole chiave della software crisis erano '''complessità''', '''attese''' e '''cambiamento'''.
I requisiti, continuamente in conflitto
Il concetto di software crisis era emerso alla fine del 1960. Un vecchio uso del termine era in ACM Turing Award Lecture, "The Humble Programmer" (EWD340), di [[Edsger Dijkstra]] del 1972 publicato in [[Communications of the ACM]].
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Dijkstra affermava: "''The major cause of the software crisis is that the machines have become several orders of magnitude more powerful! To put it quite bluntly: as long as there were no machines, programming was no problem at all; when we had a few weak computers, programming became a mild problem, and now we have gigantic computers, programming has become an equally gigantic problem''" [http://www.cs.utexas.edu/users/EWD/ewd03xx/EWD340.PDF Edsger Dijkstra: The Humble Programmer (PDF, 473Kb)].
Le cause della software crisis era collegate alla complessità dei processi software
* Progetti oltre il budget
* Progetti oltre i limiti di tempo
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* Progetti ingestibili e codice difficile da manutenere
La crisi del software condusse, quindi, alla nascita dell'Ingegneria del software
Per superare la crisi, infatti, si dovettero introdurre:
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