Reginaldo Santilli: differenze tra le versioni
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Seguace della dottrina di san [[Tommaso d'Aquino]], nel [[1945]] rilevò e diresse la rivista bimestrale ''Vita sociale'' fondata nel [[1944]] da [[Vincenzo Bellucci]]<ref>[[Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia]] –[[Istituto Storico della Resistenza in Toscana]], ''La Toscana nel secondo dopoguerra'', a cura di Pier Luigi Ballini. Luigi Lotti, Mario G.Rossi–Introduzione di Guido Quazza, by Franco Angeli, s.r.l. Milano, 1991, pag.174</ref>,diresse il settimanale ''L'Osservatore Toscano'', il ''Centro cattolico di studi sociali'', frequentato anche da don [[Primo Mazzolari]].Fu amico del cardinale [[Pericle Felici]] e di [[Giulio Andreotti]].
==Le ''Esperienze pastorali''==
Padre Santilli conobbe don [[Lorenzo Milani]]<ref>Neera Fallaci, op.cit., pag,97:''"Non è facile dimenticarlo anche se lo volessi", ha scritto padre Reginaldo Santilli'' [e] ''"L'ebbi allievo nelle lezioni di Sociologia in seminario"[...]''</ref> fu il revisore e, il [[29 luglio]] [[1957]], dette il suo [[nihil obstat]] al libro ''Esperienze pastorali'' del parroco di [[Barbiana]], libro che ebbe poi l'[[imprimatur]] del cardinale [[Elia Dalla Costa]]<ref>Neera Fallaci, op. cit. nota n.5 a pag. 97: ''Padre Reginaldo Santilli, domenicano, fu il "revisore" di "Esperienze Pastorali", il primo libro di don Milani. In seguito al suo parere favorevole il cardinale Elia Dalla Costa concesse l'[[imprimatur]]''</ref>''Esperienze pastorali'' suscitò molte polemiche e padre Santilli, che ne era stato il revisore ecclesiastico scrisse: ''Sarebbe difficile e penoso scrivere la storia di quel libro accettato da alcuni come richiamo di rinnovamento dei nostri metodi pastorali; rifiutato e criticato da altri per i quali rappresentava, e rappresenta, " la presunzione di un uomo, sia pure sacerdote, di volere impartire lezioni alla Chiesa". Io non intendo legarmi a nessuno dei suddetti giudizi in questa sede, ma solo far conoscere, a chi ancora non lo sapesse, che lo scrittore di quel libro non era un "ribelle" e molto meno un "rivoluzionario mancato". Era un "figlio obbediente della Chiesa" e aveva tutte le carte in regola con Dio e con la sua coscienza.''<ref>Neera Fallaci, op. cit.pag.261 e nota n.2: ''Padre Reginaldo Santilli [...] pubblicò un "Ricordo di don Milani" in "Vita sociale", luglio-ottobre 1967. L'articolo fu poi ripreso da "Il Focolare", 10.10.1967''</ref>In seguito padre Santilli pubblicò le due lettere ricevute da Lorenzo Milani nell'ottobre del [[1958]] <ref>Neera Fallaci, op.cit., pag.261</ref>
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