Franco Freda: differenze tra le versioni
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|Epoca = 1900
|Attività = editore
|Attività2 = ex terrorista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
|PostNazionalità = . Esponente della [[neofascismo|destra neofascista]] italiana, coinvolto e poi assolto nel processo per la [[strage di piazza Fontana]] e condannato a 15 anni di reclusione per associazione sovversiva.▼
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Nato da da padre irpino e madre veneta nel pieno della [[seconda guerra mondiale]] all'età di tre anni assistette a un bombardamento aereo degli [[alleati]] su Padova e venne condotto nel rifugio da un soldato tedesco che lo riparò col proprio cappotto.▼
== Infanzia e studi ==
All'età di otto anni vide il padre, segretario della sezione di [[Adria]] dell'[[Uomo Qualunque]], aggredito e percosso da militanti di sinistra nel giorno dell'attentato a [[Togliatti]]<ref>Fonte: Mario Caprara/Gianluca Semprini, "Destra estrema e criminale", Roma, Newton & Compton, 2007)</ref>.▼
▲Nato a [[Padova]] da da padre [[Irpinia|irpino]] e madre [[Veneto|veneta]] nel pieno della [[seconda guerra mondiale]] all'età di tre anni assistette a un bombardamento aereo degli [[alleati]] su [[Padova]] e venne condotto nel rifugio da un soldato tedesco che lo riparò col proprio cappotto.
▲All'età di otto anni vide il padre, segretario della sezione di [[Adria]] dell'[[Uomo Qualunque]], aggredito e percosso da militanti di sinistra nel giorno dell'attentato a [[Togliatti]]<ref name=caprara>Fonte: Mario Caprara/Gianluca Semprini, "Destra estrema e criminale", Roma, Newton & Compton, 2007)</ref>.
Appassionatosi alla politica fin dal liceo, ha presieduto il [[FUAN-Caravella]] di [[Padova]], l'organismo universitario del [[Movimento Sociale Italiano]].
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Secondo Freda la linea dell'[[apolitia]] deve essere seguita come modello esistenziale e spirituale, senza per questo, se si è fra i pochi eletti, rinunciare all'attività politica.
E' stato legato al movimento politico [[Ordine Nuovo]].
=== Manifesto del gruppo di Aristocrazia Ariana===▼
Nello stesso anno Freda scrive il ''Manifesto del gruppo di Aristocrazia Ariana'', che fissa le coordinate del suo pensiero: {{quote|Noi siamo: contro i [[partiti politici]]. Dagli attuali partiti politici appaiono solo posizioni politiche al crepuscolo, che possono costituire il supporto per il successo di [[logarchia|gruppi oligarchici]], non certo inserite nel nostro modo generale d'essere. Noi siamo [[antidemocratici]]: sui feticci delle democrazie [[capitalismo|capitalistiche]] e [[comunismo|bolsceviche]] ricade la responsabilità del crollo dei valori politici e del trauma morale che ha disintegrato degli individui alienandoli dalla vita organica dello Stato. Noi siamo contro certe esasperazioni del [[nazionalismo]], che riteniamo aver frantumato nelle loro implicazioni storiche il substrato unitario della civiltà d'[[Occidente]]. Noi siamo antiborghesi: la [[borghesia]], intesa come stato d'animo e prospettiva economicistica del mondo è la prima responsabile di questo clima dissolvente [...] Noi siamo per uno stile di vita che nessun partito può darci; ma solo un Ordine di idee, una Unità differenziata di istanze, il Cameratismo nella lotta contro un sistema sfaldato. Noi siamo per una [[Aristocrazia]] che è radicale rifiuto del modello egualitario. Noi assumiamo una prospettiva gerarchica e organica [...] Noi siamo per le civiltà d'[[Europa]] e d'[[Occidente]], con i loro Miti e le loro Tradizioni, al di là degli egoismi e dei provincialismi sterili in cui si chiude l'odierna mentalità nazionalistica. Noi siamo per una concezione tradizionale dell'esistenza in cui le suggestioni esasperate e anormali della società e dell'economia cedano il posto ai valori eroici dello spirito intesi come ''[[Onore]], [[Gerarchia]], [[Fedeltà]]''}}▼
===La disintegrazione del sistema===▼
▲Nello
Nel [[1969]] pubblicò ''La disintegrazione del sistema'' (intervento di Freda nella riunione del comitato di reggenza del Fronte Europeo Rivoluzionario, avvenuto a [[Regensburg]] il 17.08.1969), vero e proprio "libro-guida" per i [[Nazi-maoismo|nazimaoisti]].
Si tratta di un manifesto che avrà una grande importanza nell'ambiente neofascista degli anni a venire, costituendo un elemento di rottura con le ideologie ispirate al [[Ventennio]], ai nazionalismi europei e ordinovisti.
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Freda, richiamandosi a una ''aristocrazia [[arianesimo|ariana]]'' e sostenitore di teorie [[nazionalsocialismo|nazionalsocialiste]], sino dagli anni '60 iniziò a contestare la direzione dell'MSI, accusandola di 'tortuosità' e di compromesso con «la democrazia moribonda della Repubblica». Nella sua casa editrice ha pubblicato, oltre ai classici del pensiero antimoderno, da [[Joseph Arthur de Gobineau|de Gobineau]] a [[Oswald Spengler|Spengler]], a [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]], a [[Julius Evola|Evola]]. Definitosi uno 'studioso dell'[[etnicità]]', propone i principi di un "[[razzismo morfologico]]".
Nel [[1990]] Franco Freda promuove la costituzione del ''[[Fronte Nazionale (Freda)|Fronte Nazionale]]''. Oltre che fondatore, sarà anche il Reggente del movimento stesso.
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Nell'analisi di [[Giovanni Damiano]], sodale del Gruppo di Ar, questa impostazione segnerebbe la nascita una tipologia eminentemente "[[pagana]]" di sodalizio politico, proteso al superamento del razzismo [[suprematismo|suprematista]], inteso come superiorità e sopraffazione di una razza rispetto all'altra, per affermare invece il rispetto della propria e delle altrui razze.<ref>I Lupi Azzurri, Documenti del Fronte Nazionale, pag. 12</ref>
Dal [[1971]] è coinvolto in diversi processi, tra cui il più famoso è quello per la [[strage di Piazza Fontana]].
Il processo viene sottratto dalla Corte di Cassazione al tribunale di Milano, e spostato a Catanzaro e a Bari. Freda venne assolto dall’accusa di strage dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro e dalla Corte d’Assise d’Appello di Bari, sentenza confermate, nel [[1987]], dalla Corte di Cassazione. Nel giugno 2005, al termine dell'ultimo processo su piazza Fontana, riaperto negli anni '90 a Milano per trovare i complici di Freda e Ventura, la Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità di Freda e Ventura in ordine alla strage. Secondo la Corte, l'eccidio del 12 dicembre 1969 fu organizzato da "un gruppo eversivo costituito a Padova nell'alveo di Ordine Nuovo" e "capitanato da Franco Freda e [[Giovanni Ventura]]". Il giudizio ha valore di sola condanna morale e storica, in quanto i due imputati sono già stati assolti irrevocabilmente dalla corte d'assise d'appello di Bari, che li ha condannati solo per le bombe sui treni. Secondo la Cassazione, così come per le corti d'appello, anche "la cellula veneziana di [[Carlo Maria Maggi|Maggi]] e [[Delfo Zorzi|Zorzi]]" nel 1969 organizzava attentati, ma "non è dimostrata la loro partecipazione alla strage del 12 dicembre".
====Scioglimento del Fronte Nazionale e condanna per istigazione all'odio razziale ====▼
La corte giudica così "inattendibile" il pentito di Ordine Nuovo [[Carlo Digilio]], mentre certifica "veridicità e genuinità" di quanto dichiarato dal supertestimone [[Martino Siciliano]], ossia che "Siciliano ha partecipato alla riunione con Zorzi e Maggi dell'aprile '69 nella libreria Ezzelino di Padova" in cui "Freda annunciò il programma degli attentati ai treni". Tuttavia, poichè tali bombe non provocarono vittime, non è dimostrato il coinvolgimento di Maggi e Zorzi nella "strategia stragista di Freda e Ventura". In definitiva, secondo la Cassazione, "i tragici fatti del 12 dicembre 1969 non rappresentano una 'scheggia impazzita' mai il frutto di un coordinato 'acme' operativo iscritto in un programma eversivo ben sedimentato, ancorché di oscura genesi, contorni e dimensioni".
Infine, la Corte definisce "deprecabile e sorprendente" la decisione di far brillare la seconda valigia-bomba inesplosa, impedendo "accertamenti di ineludibile importanza"<ref name=biondani>Paolo Biondani, [http://archiviostorico.corriere.it/2005/giugno/11/Freda_Ventura_erano_colpevoli__co_8_050611041.shtml «Freda e Ventura erano colpevoli»], ''Corriere della Sera'', 11 giugno 2005</ref>
Il Fronte Nazionale di Franco Freda è stato sciolto dal [[Consiglio dei Ministri]] nel [[2000]], sulla base della [[legge Mancino]].
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*[http://www.cedost.it/testi/fronte%20nazionale%20freda.htm Scheda del Fronte Nazionale sul sito CEDOST: Centro di documentazione storico politica su stragismo, terrorismo e violenza politica]
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Nazionalbolscevismo]]▼
▲[[Categoria:Nazionalbolscevismo]]
[[en:Franco Freda]]
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