Neoplasia: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Normal cancer cell division from NIH.png|thumb|right|Quando le normali cellule sono danneggiate, esse vengono eliminate mediante [[apoptosi]]. Le cellule cancerogene evitano l'apoptosi e continuano a riprodursi in maniera irregolare.]]
Il '''tumore''' (dal [[Lingua latina|latino]] ''tumor'', rigonfiamento) o in senso generale '''neoplasia''' (dal [[Lingua greca|greco]] ''neo'', nuovo, e ''plasìa'', formazione) si presenta sia in forma benigna che in quella maligna (assumendo in questo secondo caso il nome di '''cancro'''), è una intera classe di malattie caratterizzate da una incontrollata [[riproduzione]] di alcune [[cellula (biologia)|cellule]] dell'organismo, che smettono di rispondere ai meccanismi fisiologici di controllo cellulare a seguito di danni al loro patrimonio genetico.
==Descrizione==
L'alterazione cromosomica delle cellule tumorali è talmente estesa da fornire la prova che in ogni caso di tumore tutte le cellule cancerose discendano da una unica cellula madre mutata (popolazione cellulare [[clonazione|clonale]]): tutte infatti condividono la stessa esatta forma di danno genetico, tanto complessa da rendere altamente improbabile l'eventualità di due cellule madri diverse che hanno subito per caso la stessa serie di mutazioni. Alla base della [[patogenesi]] del tumore c'è la [[mutazione]] di determinati geni:▼
Affinché una cellula diventi tumorale, deve accumulare una serie di danni al suo sistema di controllo della riproduzione.
Tutte le cellule cancerose e [[Precancerosi|precancerose]] presentano alterazioni, spesso molto estese, del loro assetto cromosomico ([[cariotipo]]): il numero di [[cromosomi]] presenti nel loro nucleo può essere alterato e i cromosomi stessi sono danneggiati, multipli o mancanti ([[aneuploidia]]): questa osservazione, fatta all'inizio del [[XX secolo]] da [[David von Hansemann]] e [[Theodor Boveri]], fu la base della teoria dei tumori come "malattie cromosomiche" accettata in medicina fino alla scoperta della struttura del [[DNA]] a metà del secolo scorso e del meccanismo delle [[Mutazione genetica|mutazioni genetiche]].
▲L'alterazione cromosomica delle cellule tumorali è talmente estesa da fornire la prova che in ogni caso di tumore tutte le cellule cancerose discendano da una unica cellula madre mutata (popolazione cellulare [[clonazione|clonale]]): tutte infatti condividono la stessa esatta forma di danno genetico, tanto complessa da rendere altamente improbabile l'eventualità di due cellule madri diverse che hanno subito per caso la stessa serie di mutazioni.
Alla base della [[patogenesi]] del tumore c'è la [[mutazione]] di determinati geni:
*i [[oncogene|proto-oncogeni]],
*i geni [[oncosoppressore|oncosoppressori]],
*i geni coinvolti nella [[riparazione del DNA]].
Questi ultimi sono quelli che garantiscono la stabilità genetica perché se altri geni sono mutati per azione per esempio di [[Agente cancerogeno|agenti cancerogeni]], questi riparano il DNA prima che vada incontro alla replicazione, prima cioè che queste mutazioni diventino stabili.
Il casuale disordine genetico che caratterizza le cellule tumorali spiega l'estrema variabilità per aspetto, effetti, sintomi e [[prognosi]] delle molte forme di cancro note. Il grado di [[aneuploidia]], cioè il numero e l'entità dei difetti cromosomici, viene impiegato nelle [[biopsia|biopsie]] come misura del potenziale canceroso di eventuali cellule anomale riscontrate. Il cancro può colpire persone di ogni età, ma le persone anziane sono colpite con maggiore frequenza, perché i danni genetici tendono ad accumularsi con il tempo.
Nei [[primo mondo|paesi sviluppati]] il cancro è una delle prime cause di morte. Le mutazioni necessarie che una data cellula deve accumulare per dare origine a un cancro sono i seguenti, e sono comuni a tutti i tipi di cancro: # acquisizione dell'autonomia moltiplicativa per sopravvenuta incapacità a sottostare ai meccanismi regolatori della proliferazione cellulare;
# assenza di inibizione dipendente dalla densità (le cellule normali si moltiplicano fino a una definita densità cellulare, raggiunta la quale diventano quiescenti);
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==Caratteristiche==
I tumori, nonostante il meccanismo generale di origine sia unico, possono manifestare una gamma molto vasta di evoluzioni e sintomatologie.
Di solito la crescita di un tumore segue una legge geometrica: è molto lenta all'inizio, ma accelera all'aumentare della massa del tumore. La dimensione critica di un tumore è di circa 1 centimetro cubico: raggiunta tale dimensione il tumore inizia a crescere molto velocemente e a dare luogo ai primi sintomi, e diventa rilevabile con visite mediche e analisi (marker tumorali presenti nel sangue); spesso però i sintomi iniziali vengono ignorati o sottovalutati. [[Immagine:Carcinoma planoepitheliale keratodes laryngis.jpg|thumb|right|200px|Carcinoma squamoso della [[laringe]] (ben differenziato).]]
La neoplasia può avere origine benigna o maligna a seconda delle caratteristiche delle cellule neoplastiche.
In particolare si chiama cancro quando ha caratteristiche infiltranti (cioè si infiltra negli organi adiacenti), aspetto morfologico molto dissimile dalla cellula di base e presenta la caratteristica di recidivare molto spesso dopo resezione chirurgica. Si definisce invece tumore quando ha caratteristiche non infiltranti ma espansive (provoca quindi dolore da compressione), aspetto morfologico non molto dissimile dalla cellula di base e presenta un basso tasso di recidiva dopo asportazione chirurgica.<br/> Il termine ''tumore'', che letteralmente significa tumefazione, è stato coniato sulla base dell'aspetto macroscopico della maggior parte dei tumori che si presentano molto frequentemente, ma non sempre, con una massa rilevante sul sito anatomico di origine.
Il termine ''neoplasia'', che letteralmente significa nuova formazione, è sinonimo del precedente ma prende in considerazione, più che l'aspetto esteriore della massa, il contenuto cellulare della stessa che è costituito da cellule di "nuova formazione". Infine il termine [[Granchio|cancro]] (granchio) è stato coniato sulla base dell'osservazione che le cellule neoplastiche nel corso della loro moltiplicazione formano propaggini che avvinghiano le cellule normali vicine e le distruggono, così come il crostaceo fa con le sue [[chela|chele]] nei riguardi della preda.<br/>
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==Terapie==
Il problema principale nella terapia dei tumori è che il sistema immunitario del paziente non distingue le cellule tumorali da quelle sane, e quindi non reagisce alla loro presenza, o nei casi in cui reagisce non lo fa con sufficiente energia
Inoltre poiché strutturalmente le cellule tumorali sono ancora, di massima, cellule umane, anche gli antibiotici e gli antivirali non hanno alcun effetto su di esse: non solo, ma qualunque farmaco studiato per agire contro cellule tumorali deve essere testato con estrema attenzione per verificare che non agisca anche sulle cellule normali dell'organismo.
La grande velocità di riproduzione delle cellule cancerose le rende però molto più vulnerabili alle [[radiazione|radiazioni]] rispetto ai tessuti sani: questa debolezza viene sfruttata per curare molti tipi di tumore solido con la [[radioterapia]] (bombardamento con raggi gamma) nel tentativo di uccidere più cellule maligne possibili.
La [[chemioterapia]] invece sfrutta la sensibilità specifica dei singoli tumori a determinate sostanze, e per ogni paziente viene studiata una miscela personalizzata di più farmaci.
Quasi sempre in questo "cocktail su misura" sono presenti uno o più inibitori della mitosi, come il [[tassolo]] e suoi derivati, per ostacolare la proliferazione cellulare: sono questi i responsabili della [[alopecia]] (perdita dei capelli e dei peli) che affligge i pazienti sottoposti a chemioterapia.
L'efficacia delle terapie tradizionali risulta potenziata da applicazioni di [[ipertermia oncologica]]
▲Il problema principale nella terapia dei tumori è che il sistema immunitario del paziente non distingue le cellule tumorali da quelle sane, e quindi non reagisce alla loro presenza, o nei casi in cui reagisce non lo fa con sufficiente energia. Inoltre poiché strutturalmente le cellule tumorali sono ancora, di massima, cellule umane, anche gli antibiotici e gli antivirali non hanno alcun effetto su di esse: non solo, ma qualunque farmaco studiato per agire contro cellule tumorali deve essere testato con estrema attenzione per verificare che non agisca anche sulle cellule normali dell'organismo.
▲La grande velocità di riproduzione delle cellule cancerose le rende però molto più vulnerabili alle [[radiazione|radiazioni]] rispetto ai tessuti sani: questa debolezza viene sfruttata per curare molti tipi di tumore solido con la [[radioterapia]] (bombardamento con raggi gamma) nel tentativo di uccidere più cellule maligne possibili. La [[chemioterapia]] invece sfrutta la sensibilità specifica dei singoli tumori a determinate sostanze, e per ogni paziente viene studiata una miscela personalizzata di più farmaci. Quasi sempre in questo "cocktail su misura" sono presenti uno o più inibitori della mitosi, come il [[tassolo]] e suoi derivati, per ostacolare la proliferazione cellulare: sono questi i responsabili della [[alopecia]] (perdita dei capelli e dei peli) che affligge i pazienti sottoposti a chemioterapia.
▲L'efficacia delle terapie tradizionali risulta potenziata da applicazioni di [[ipertermia oncologica]] , una terapia riconosciuta dal sistema sanitario nazionale italiano (codificata nel prontuario terapeutico con il codice 9985.2 ), inserita nei livelli minimi assistenziali ma ancora poco presente nelle strutture ospedaliere italiane.
Dal novembre 2007 il professor [[Umberto Veronesi]], ex ministro della salute, sta sperimentando presso l'[[Istituto Oncologico Europeo]] (IEO) di Milano un macchinario proveniente dalla [[Cina]], interamente prodotto e sviluppato dalla cinese Haifu, dal quale prende il nome la tecnologia utilizzata, in grado di curare i tumori senza l'utilizzo del bisturi.
Il sistema sembra in grado di colpire la neoplasia, identificabile tramite ecografia, grazie all'utilizzo di [[ultrasuoni]]<ref>Tommaso G. Lubrano, "Tecnologia in sala operatoria, Interventi con il bisturi a ultrasuoni Diventano meno invasive le operazioni al tubo digerente", La Stampa - Tuttoscienze, 07/06/2000[http://www.ernia.org/articoli/Ultrasuoni.pdf]</ref>, e quindi evitando di dover utilizzare il bisturi. Il trattamento è applicabile a masse tumorali localizzate al fegato, pancreas, rene, mammella, ossa, tessuti molli. Questo macchinario, donato alla fondazione Veronesi dalla società HITECO SPA che ne cura la distribuzione a livello mondiale, ha già curato centinaia di persone provenienti da tutta Italia. Da ottobre 2008 è stato installato ed è in funzione anche al Rome American Hospital a Roma. La cura del cancro ha, come obiettivo ideale, l'eliminazione dall'organismo di tutte le cellule tumorali. Quando questo obiettivo viene raggiunto, si ottiene la guarigione completa.
Nonostante un grande sforzo di ricerca, tale obiettivo non viene raggiunto in molti casi; il ruolo delle cure mediche resta comunque importante anche nei casi in cui la guarigione completa non viene raggiunta, perfino nei casi in cui le cure consistono nella sola [[palliativo|terapia palliativa]], il cui importantissimo obiettivo è il sollievo di [[sintomo|sintomi]], in particolare del dolore, ed il miglioramento della [[qualità della vita]] del malato. In generale, la cura del cancro - per quanto riguarda l'obiettivo di guarire l'organismo malato, di ridurre l'estensione della malattia ottenendo una [[regressione]] parziale, o di rallentarne la [[progressione]] - si basa sull'applicazione di una serie di tecniche diverse integrate fra di loro, con protocolli specifici per lo specifico tipo di cancro e per le caratteristiche del paziente, ferma restando la libertà di scelta del paziente fra i diversi approcci possibili e il suo [[consenso informato]] al protocollo proposto.
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