Demostene: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|descrizione=il generale ateniese vissuto nel V secolo a. 
[[Image:Demosthenes.jpg|thumb|150px|right|Demostene]] 
'''Demostene''', in [[Lingua greca|greco antico]] '''Δημοσθένης''' [''Dêmosthénês''], nato ad [[Atene]] nel [[ 
== Vita ==  
Nato intorno al [[ 
Contro di loro, nel [[ 
Demostene, trovatosi in politica nel difficile momento della "guerra sociale" del [[357  
Nel [[ 
L'apparente rinuncia alla lotta dell'oratore coincise, però, con un politica sotterranea di resistenza antimacedone, concretizzatasi, tra il [[ 
Nel [[ 
La guerra giunse ad una tragica conclusione nel [[ 
Tra il [[ 
Morto Filippo, il partito antimacedone - che secondo le voci non era estraneo al delitto - riprese lena, ma nel [[ 
Atene, sostanzialmente indifferente all'impresa, venne però coinvolta nel [[ 
Alla morte di Alessandro, il [[13 giugno]] di quello stesso anno, l'oratore fu richiamato in patria a capeggiare, con Iperide, la resistenza antimacedone ad [[Antipatro]], che sfociò nella cosiddetta "[[guerra lamiaca]]". 
La rapida e catastrofica conclusione del conflitto a [[Crannon]] ed [[Amorgo]], nell'agosto del [[ 
==Opere== 
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Le 61 orazioni pervenuteci di Demostene si possono dividere in gruppi tematici:  
* '''Discorsi assembleari (or. I-XVII)''': detti anche, con termine greco, demegorie, coprono un arco di tempo che va dall'esordio di Demostene nel [[ 
* '''Discorsi giudiziari (XVIII-XXVI)''': tra questi 8 discorsi, va ricordato quello celeberrimo '''Sulla corona'''. Nel [[ 
* '''Discorsi privati (XXVII-LIX)''': costituiscono il gruppo più nutrito del corpus demostenico (32 orazioni) e ci mostrano l'oratore calato nei conflitti interni dell'epoca più tormentata per Atene. Tra l'altro, le orazioni più antiche sono quelle '''Contro Afobo ed Onetore''' (XXVII-XXXI), suoi tutori, condotte nel processo del [[ 
Tra l'altro, alcune orazioni spurie ci illuminano su un oratore minore del partito demostenico, [[Apollodoro di Pasione]], di cui le orazioni (XLVI, XLIX-L, LII-LIII e forse la LIX) sono giunte in questo corpus perché gli antichi le ritenevano scritte da Demostene.  
* '''Orazioni epidittiche (LX-LXI)''': su questo piccolo gruppo pesano forti sospetti di inautenticità, probabilmente nutriti anche dagli editori antichi, che posero i due discorsi al termine della raccolta. L''''Epitafio''' per i caduti della battaglia di Cheronea ([[ 
=== Opere minori e perdute=== 
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* '''Lettere''': questa raccolta di 6 lettere è di dubbia autenticità, come del resto molti epistolari antichi. Sembra che siano autentiche solo le lettere I-IV, che concernono questioni legate al periodo dell'esilio di Demostene e sembrano proseguire l'apologetica che l'autore aveva espresso nella Corona: notevole, per ricostruire la politica demostenica posteriore a [[Cheronea]] - di cui non abbiamo testimonianza oratoria - la breve lettera VI, un biglietto che informa gli ateniesi dei progressi compiuti nel reclutamento di alleati durante la guerra lamiaca.  
* '''Opere perdute'''. tra le orazioni perdute abbiamo i titoli di un'orazione Sui retori, di argomento epidittico, un discorso Contro Demade, contro il politico filomacedone e noto improvvisatore, un'orazione pronunciata Sul sacco di Tebe, dopo la conquista e la distruzione di Tebe da parte di Alessandro Magno nel [[ 
Ci sono giunti anche 70 ''Apoftegmi'', detti celebri pervenuti in varie raccolte. 
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