Pithecusa: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: Modifico: uk:Пітекусси |
m Bot: Standardizzazione stile delle date |
||
Riga 6:
Secondo lo [[storico]] greco [[Strabone]] (''Geogr.'', V, 4, 9), la ricchezza dell'isola era dovuta alle risorse agrarie spontanee e alla lavorazione dell'[[oro]], disciplina che gli Euboici avevano portato con loro e mantenuta viva. Dai risultati archeologici provenienti dallo studio della [[necropoli]] si deduce che la comunità euboica sull'isola di Ischia era principalmente dedita allo scambio e alla lavorazione artigianale. Sono state ritrovate ceramiche a decorazione geometrica, nella quale fanno la loro prima comparsa le figurazioni umane, con una certa significativa presenza di scene di navigazione e di naufragio.
Inoltre a Pithecusa si registra la più antica firma di [[arte vasaia]] greca finora pervenuta (testimonianza ne è la [[Coppa di Nestore]]). A Pithecusa si lavorava anche il [[ferro]], come dimostrato dal rinvenimento di uno scarto di fibula e scorie, probabilmente provenienti dall'Isola d'Elba e dalle colline metallifere della Toscana, attestate in località Mazzola. La necropoli presenta l'aspetto di un emporio al quale affluiscono merci e mercanti di varia origine. I contatti commerciali con le città della costa siriana, in particolare con il sito di al-Mina, sono documentati da una grande quantità di oggetti di importazione orientale, quali sigilli incisi di fattura siriaca, ceramica fenicia, scarabei egizi o di imitazione fenicia. Il sito di Pithecusa era gestito da un gruppo aristocratico proprietario di navi ed era caratterizzato da una comunità dedita prevalentemente all'artigianato e alle attività marinare. Tra i segni che dimostrano la fisionomia aristocratica del ceto dominante è la coppa rodia, detta di Nestore (del seconda metà dell'VIII
== Note ==
|