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{{W|argomento=sociologia|mese=giugno 2006|firma=[[Utente:DoppiaQ|DoppiaQ]] [[Discussioni utente:DoppiaQ|<small>dimmi</small>]] 23:39, 27 giu 2006 (CEST)}}
L’OpenL’'''Open Space Technology''' è una metodologia che permette, a qualsiasi tipologia di persone, all’interno di qualsiasi tipo di [[organizzazione]], di creare ''[[workshop]]'' e ''[[meeting]]'' particolarmente ispirati e produttivi.
'''Che cos’è?'''
È stato sperimentato negli ultimi vent’anni in differenti paesi del mondo, impiegato nella gestione di [[gruppo sociale|gruppi]] composti da un minimo di 5 a un massimo di 2000 persone, in conferenze della durata di una, due o anche tre giornate.
 
Si tratta di una metodologia fortemente innovativa, poichè in unatal conferenza gestita con l’Open Spacemodo le persone fondamentalmentetendono sia divertononon annoiarsi e, anche grazie a questoun clima piacevole, in tempi relativamente brevi esse producono un documento riassuntivo di tutte le proposte/progetti elaborati dal gruppo, l’instantl’[[instant Reportreport]]. Documento che oltre alla sua utilità pratica diviene testimonianza di un lavoro fatto e garante degli impegni presi.
L’Open Space Technology è una metodologia che permette, a qualsiasi tipologia di persone, all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione, di creare workshop e meeting ispirati e produttivi.
È stato sperimentato negli ultimi vent’anni in differenti paesi del mondo, impiegato nella gestione di gruppi composti da 5 a 2000 persone, in conferenze della durata di una, due o tre giornate.
Si tratta di una metodologia fortemente innovativa, in una conferenza gestita con l’Open Space le persone fondamentalmente si divertono e, anche grazie a questo clima, in tempi relativamente brevi producono un documento riassuntivo di tutte le proposte/progetti elaborati dal gruppo, l’instant Report. Documento che oltre alla sua utilità pratica diviene testimonianza di un lavoro fatto e garante degli impegni presi.
 
== Funzionamento ==
'''Come funziona?'''
 
[[Harrison Owen]], pioniere dell’Opendell’''Open Space Technology'', ha notato nel corso della sua esperienza di organizzatore di conferenze, come le persone si confrontino con molto più entusiasmo durante i ''coffee break'' che non nelle fasi di lavoro. DuranteÈ legiunto pausequindi parlanoa conconsiderare chi vogliono el'ipotesi di quello che vogliono, allora perché non provare a gestirestrutturare un’intera conferenza in modo che i partecipanti si sentano liberi di proporre loro gli argomenti e di discuterli solo se interessati ad essi?.<br>
L’Open Space Technology è la risposta a questa domanda, passione ed interesse dei partecipanti sono requisiti fondamentali, seSe il [[gruppo di lavoro]] è unito da questipassione duee collantiinteresse, allora sarà in grado di autoorganizzarsiauto-organizzarsi e di raggiungere il suo scopo.
 
Una conferenza gestita con il metodo ''Open Space Technology'' può durare da uno a tre giorni. Un giorno si chiacchiera, cioèe si cominciano a scambiare idee ed a conoscere i vari punti di vista. Due giorni si discute approfonditamente del tema in questione ed in tre giorni si inizia aprevede decidere.solitamente questa agenda:
# nella prima parte si discute in maniera informale, cominciando a conoscere i vari punti di vista;
# nella seconda parte si discute approfonditamente del tema in questione;
# nella terza parte si prendono le decisioni.
 
== Principi ==
Il metodo di lavoro è molto libero, ma si basa comunque su quattro principi ed una legge.
I quattro principi:
 
Il metodo di lavoro è molto libero, ma si basa comunque su quattro "principi" ed una "legge". I quattro principi sono:
'''1. Chiunque venga è la persona giusta;'''
'''2. Qualsiasi cosa accada è l’unica che poteva accadere;'''
'''3. In qualsiasi momento cominci, è il momento giusto;'''
'''4. Quando è finita è finita'''
 
Il# primo''Chiunque principiovenga, intendeè ricordarela chepersona giusta''; le decisioni che vengono prese durante il lavoro sono opera di coloro che sono presenti. Non serve quindi pensare a chi sarebbe potuto intervenire o chi avremmo dovuto invitare, è molto più utile concentrarsi su quelli che ci sono. La partecipazione all’Openall’''Open Space Technology'' dovrebbe essere sempre volontaria, infatti solo chi ha davvero a cuore il tema in discussione si impegnerà a fondo, sia nell’affrontarlo che nelle fasi di implementazione del progetto.
Il# secondo''Qualsiasi principiocosa spiegaaccada è l’unica che poteva accadere''; in una particolare situazione, con determinate persone e discutendo di un certo tema, il risultato che si otterrà è l’unico risultato possibile. Le sinergie e gli effetti che possono nascere dall’incontro di quelle persone sono imprevedibili ed irripetibili, per questo chi conduce un ''Open Space Technology'' deve rinunciare ad avere il controllo della situazione,: tentare di imporre un risultato o un programma di lavoro è controproducente. Chi facilita un convegno ''Open Space'' deve avere totale fiducia nelle capacità del gruppo.
Il# terzo''In principioqualsiasi sottolineamomento cominci, è il momento giusto''; l’aspetto creativo del metodo. È chiaro che dovranno esserci un inizio ed una fine, ma i processi di apprendimento creativo che avvengono all’interno del gruppo non possono seguire uno schema temporale predefinito. Decidere ad esempio di fare una pausa ad un certo orario può impedire ad un dialogo di avere termine, perdendo così informazioni o idee fondamentali alla realizzazione del progetto.
Il# quarto''Quando principioè ricordafinita cheè finita''; se certe volte serve più tempo di quello previsto, altre accade il contrario. Se ad esempio si hanno a disposizione due ore per trattare un certo argomento, ma la discussione si esaurisce più velocemente del previsto, è inutile continuare a ripetersi, molto meglio dedicare il nostro tempo ad altro.
 
Mentre l’unica legge che regola l’''Open Space Technology''La è la ''legge dei due piedi'''. SiUn chiamanome leggetanto deicurioso duesi piedideve perchéal fatto che vuole ricordarciricordare che tutti abbiamohanno due piedi e dobbiamodevono essere pronti ad usarli. Se ciuna persona si troviamotrova a conversare di un argomento e non riteniamoritiene di poter essere utiliutile, oppure non siamoè interessatiinteressata, è molto meglio alzarsiche si alzi e spostarsisi sposti (su ''due piedi'', per l'appunto) in un altro gruppo dove possiamopuò essere più utiliutile. Questo atteggiamento non va interpretato come una mancanza di [[educazione]], ma come un modo per migliorare la qualità del nostro lavoro.
Il primo principio intende ricordare che le decisioni che vengono prese durante il lavoro sono opera di coloro che sono presenti. Non serve quindi pensare a chi sarebbe potuto intervenire o chi avremmo dovuto invitare, è molto più utile concentrarsi su quelli che ci sono. La partecipazione all’Open Space Technology dovrebbe essere sempre volontaria, infatti solo chi ha davvero a cuore il tema in discussione si impegnerà a fondo, sia nell’affrontarlo che nelle fasi di implementazione del progetto.
 
== Condizioni di utilizzo ==
Il secondo principio spiega che in una particolare situazione, con determinate persone e discutendo di un certo tema, il risultato che si otterrà è l’unico risultato possibile. Le sinergie e gli effetti che possono nascere dall’incontro di quelle persone sono imprevedibili ed irripetibili, per questo chi conduce un Open Space Technology deve rinunciare ad avere il controllo della situazione, tentare di imporre un risultato o un programma di lavoro è controproducente. Chi facilita un Open Space deve avere totale fiducia nelle capacità del gruppo.
 
L’OpenL’''Open Space Technology'' può essere uno strumento particolarmente efficace, ma deve essere utilizzato solo se si verificano particolari condizioni,. diversamenteDiversamente, oltre a diventare inefficace, si riduce ad essere uno spreco di tempo e di denaro. Funziona solo se ci si trova in una situazione che comporta:
Il terzo principio sottolinea l’aspetto creativo del metodo. È chiaro che dovranno esserci un inizio ed una fine, ma i processi di apprendimento creativo che avvengono all’interno del gruppo non possono seguire uno schema temporale predefinito. Decidere ad esempio di fare una pausa ad un certo orario può impedire ad un dialogo di avere termine, perdendo così informazioni o idee fondamentali alla realizzazione del progetto.
<nowiki>• * Un serio e reale problema su cui lavorare
* Un’elevata complessità
* Molteplici [[punto di vista|punti di vista]]
* Conflittualità diffusa
* Necessità di trovare una soluzione nell’immediato</nowiki>
 
=== Ambientazione ===
Il quarto principio ricorda che se certe volte serve più tempo di quello previsto, altre accade il contrario. Se si hanno a disposizione due ore per trattare un certo argomento, ma la discussione si esaurisce più velocemente del previsto, è inutile continuare a ripetersi, molto meglio dedicare il nostro tempo ad altro.
 
Il luogo ideale dove svolgere ununa conferenza ''Open Space Technology'' deve essere dotato di una stanza abbastanza grande da poter ospitare tutti i partecipanti seduti in circolo ed altre stanze più piccole, facilmente raggiungibili, per i gruppi che si formeranno nelle fasi di lavoro. Lo spazio non deve essere particolarmente strutturato, è importante invece che sia confortevole. Elementi fisici, come tavoli e scrivanie, non servono, occupanoin soloquanto occupano spazio ed intralciano i movimenti delle persone.
'''Infine l’unica legge che regola l’Open Space Technology:'''
 
'''La legge dei due piedi'''. Si chiama legge dei due piedi perché vuole ricordarci che tutti abbiamo due piedi e dobbiamo essere pronti ad usarli. Se ci troviamo a conversare di un argomento e non riteniamo di poter essere utili, oppure non siamo interessati, è molto meglio alzarsi e spostarsi in un altro gruppo dove possiamo essere più utili. Questo atteggiamento non va interpretato come una mancanza di educazione, ma come un modo per migliorare la qualità del nostro lavoro.
 
'''Quando utilizzarlo'''
 
L’Open Space Technology può essere uno strumento particolarmente efficace, ma deve essere utilizzato solo se si verificano particolari condizioni, diversamente oltre a diventare inefficace si riduce ad essere uno spreco di tempo e di denaro. Funziona solo se ci si trova in una situazione che comporta:
<nowiki>• Un serio e reale problema su cui lavorare
• Un’elevata complessità
• Molteplici punti di vista
• Conflittualità diffusa
• Necessità di trovare una soluzione nell’immediato</nowiki>
 
'''Setting'''
 
Il luogo ideale dove svolgere un Open Space Technology deve essere dotato di una stanza abbastanza grande da poter ospitare tutti i partecipanti seduti in circolo ed altre stanze più piccole, facilmente raggiungibili, per i gruppi che si formeranno nelle fasi di lavoro. Lo spazio non deve essere particolarmente strutturato, è importante invece che sia confortevole. Elementi fisici, come tavoli e scrivanie, non servono, occupano solo spazio ed intralciano i movimenti delle persone.
 
Nella stanza centrale deve esserci una parete dove poter sistemare i cartelloni prodotti dal gruppo, che devono essere ben visibili e facilmente accessibili.
Una parte della stanza ospita la zona [[computer]]/[[fotocopiatrice]], adibita alla redazione dell’instantdell’''instant report'', mentre un’altra sarà la zona dedicata al ''coffe break''.
 
È importante che i partecipanti siano seduti in circolo su delle sedie, è importante che le sedie si possano spostare con facilità, il centro del circolo deve essere vuoto, così che tutti si possano guardare negli occhi e sentire alla pari degli altri. In questo modo, già dal principio si viene a creare una sensazione di uguaglianza e partecipazione.
 
È importante che i partecipanti siano seduti in circolo su delle sedie, è importantee che le sedie si possano spostare con facilità,; il centro del circolo deve essere vuoto, così che tutti si possano guardare negli occhi e sentire alla pari degli altri. In questo modo, già dal principio si viene a creare una sensazione di [[uguaglianza]] e [[partecipazione]].
'''Il lavoro del facilitatore'''
 
'''== Il lavororuolo del facilitatore'''==
Facilitare un open Space Technology è un’esperienza molto diversa da ogni altra esperienza di facilitazione, il desiderio di avere il controllo sugli eventi deve essere messo da parte.
Il facilitatore deve prima di tutto definire i tempi, gli spazi, lanciare il tema da discutere e spiegare la legge ed i quattro principi. Quando il gruppo è sistemato in cerchio egli deve “aprire lo spazio” entrando al centro. Prendere la parola per presentare il tema da discutere e spiegare che il muro vuoto nella stanza centrale rappresenta il programma di lavoro e che esso sarà costruito sul momento e dai partecipanti stessi.
 
Facilitare un ''open Space Technology'' è un’esperienza molto diversa da ogni altra esperienza di [[facilitazione]], in quanto il desiderio di avere il controllo sugli eventi deve essere messo da parte.
Il muro sarà la bacheca ed il gruppo la riempirà con le sue proposte. Ora il facilitatore deve spiegare come effettuare questa operazione:
Il facilitatore deve prima di tutto definire i tempi, gli spazi, lanciare il tema da discutere eed spiegareesporre la legge ed i quattro principi. Quando il gruppo è sistemato in cerchio egli deve “aprire lo spazio” entrando al centro. Prendere la parola per presentare il tema da discutere e spiegare che il muro vuoto nella stanza centrale rappresenta il programma di lavoro e che esso sarà costruito sul momento e dai partecipanti stessi.
ogni persona che pensa di avere un argomento di discussione sul tema deve scriverlo su di un cartoncino, poi alzarsi e presentarlo al gruppo, tenendo ben presente che chi ha proposto l’argomento sia certo di averlo particolarmente a cuore e che non pensi che qualcun altro debba occuparsene. Quando i temi saranno esauriti ogni promotore dovrà attaccare alla bacheca il suo cartoncino, una volta terminata questa operazione tutti potranno osservare i vari argomenti emersi e decidere a quale gruppo intendono unirsi.
I gruppi formati saranno autogestiti e produrranno, una volta esauriti gli argomenti di discussione, un report che unito a quelli degli altri gruppi andrà a formare l’instant report di fine lavori.
 
Il muro assume la funzione di [[bacheca]] ed il gruppo la riempie con le sue proposte.<br>
Al termine della giornata è prevista la sessione di chiusura, oppure sessione di aggiornamento dei lavori se l’Open Space Technology e di più giorni. Non necessita di particolari formalità, ci si mette nuovamente tutti in cerchio ed il facilitatore chiede se qualcuno abbia voglia di esprimere la sua opinione sul lavoro svolto e cosa abbia intenzione di fare alla luce dei fatti emersi.
IlA muroquesto sarà la bacheca ed il gruppo la riempirà con le sue proposte. Orapunto il facilitatore deve spiegare come effettuare questa operazione:
ogni persona che pensa di avere un argomento di discussione sul tema deve scriverlo su di un cartoncino, poi alzarsi e presentarlo al gruppo, tenendo ben presente che chi ha proposto l’argomento sia certo di averlo particolarmente a cuore e che non pensi che qualcun altro debba occuparsene. Quando i temi saranno esauriti ogni promotore dovrà attaccare alla bacheca il suo cartoncino, una volta terminata questa operazione tutti potranno osservare i vari argomenti emersi e decidere a quale gruppo intendono unirsi.
Quando i temi saranno esauriti ogni promotore dovrà attaccare alla bacheca il suo cartoncino, una volta terminata questa operazione tutti potranno osservare i vari argomenti emersi e decidere a quale gruppo intendono unirsi.
I gruppi formati saranno autogestiti e produrranno, una volta esauriti gli argomenti di discussione, un ''report'' che unito a quelli degli altri gruppi andrà a formare l’instantl’''instant report'' di fine lavori.
 
Al termine della giornata è prevista la sessione di chiusura, oppure sessione di aggiornamento dei lavori se l’Openl’''Open Space Technology'' e disuddiviso in più giornigiornate. Non necessita di particolari formalità, ci si mette nuovamente tutti in cerchio ed il facilitatore chiede se qualcuno abbia voglia di esprimere la sua opinione sul lavoro svolto e cosa abbia intenzione di fare alla luce dei fatti emersi.
La fase conclusiva consiste nella redazione dei report. Ogni gruppo di lavoro produce un report alla fine di ogni sessione, basta inserire i dati emersi durante la discussione del tema proposto in un computer e poi stamparli. I rispettivi report vengono appesi al muro centrale, in modo che tutti possano costantemente consultarli. Poco prima della fine della giornata i singoli report vengono uniti in un unico documento e ad ognuno dei partecipanti ne viene fornita una copia personale.
 
La fase conclusiva consiste nella redazione dei report. Ogni gruppo di lavoro produce un report alla fine di ogni sessione, basta inserireinserendo i dati emersi durante la discussione del tema proposto in un computer e poi stamparlistampandoli. I rispettivi report vengono appesi al muro centrale, in modo che tutti possano costantemente consultarli. Poco prima della fine della giornata i singoli report vengono uniti in un unico documento e ad ognuno dei partecipanti ne viene fornita una copia personale.
Può sembrare che il facilitatore, una volta esaurita la fase iniziale di spiegazione, abbia pressoché terminato il suo compito, ma non è così. Egli deve essere sempre presente, ovviamente fisicamente, ma anche mentalmente concentrato e sempre disponibile. Deve trasmettere sicurezza e tranquillità, dire sempre la verità in modo da guadagnarsi la fiducia delle persone. Infine deve essere capace di non tentare di controllare gli eventi per portarli ad un punto da lui preventivamente deciso, un atteggiamento simile porterebbe al sicuro fallimento dell’Open Space Technology.
 
Può sembrare che il facilitatore, una volta esaurita la fase iniziale di spiegazione, abbia pressoché terminato il suo compito, ma non è così. Egli deve essere sempre presente, ovviamente fisicamente, ma anche mentalmente concentrato e sempre disponibile. Deve trasmettere sicurezza e tranquillità, dire sempre la verità in modo da guadagnarsi la fiducia delle persone. Infine deve essere capace di non tentare di controllare gli eventi per portarli ad un punto da lui preventivamente deciso,; un atteggiamento simile porterebbe al sicuro fallimento dell’Opendell’''Open Space Technology''.
 
== Collegamenti esterni ==
Per ulteriori info:
 
* [http://www.ho-image.com Sito personale di Harrison Owen]
 
* [http://www.openspaceworld.org Portale mondiale dell'''Open Space Technology'']
 
[[Categoria:Sociologia del lavoro]]